ALLARME ALIMENTARE. Pianta velenosa venduta come spinaci, 10 intossicati: uno è grave

6 Ottobre 2022 - 16:07

Famosa e apprezzata nell’antichità per le sue presunte proprietà magiche, la mandragora rappresenta una pianta piuttosto temuta, poiché facilmente confondibile con piante commestibili e altamente tossica

REGIONALE – Credevano di aver acquistato comunissimi spinaci di stagione e invece mettevano nei piatti mandragora, una verdura dal potere molto tossico. Sono così finite in ospedale dieci persone ricoverate, una in terapia intensiva, dopo aver ingerito mandragora scambiandola per spinaci. A lanciare un primo allarme l’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate” attraverso un post pubblicato sui loro canali social: “Ci giunge questa segnalazione che per pubblica utilità divulghiamo: Sembrerebbe che stanotte 5 persone, 4 residenti a Monte di Procida ed una a Quarto, siano state ricoverate al Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli per sospetta intossicazione da Mandragora…..

La radice di questa pianta è caratterizzata da una peculiare biforcazione che ne dà una forma antropomorfa (maschile e femminile); insieme alle proprietà anestetiche della pianta, ciò ha probabilmente contribuito a far attribuire alla mandragola poteri sovrannaturali in molte tradizioni popolari. La mandragola autunnale (Mandragora autumnalis) presenta un grado maggiore di tossicità rispetto alle altre mandragole.

L’incidente pare sia dovuto alla somiglianza di questa pianta con i comuni spinaci.

Intanto prestate attenzione. Non mangiate spinaci!”

Con il passare delle ore la situazione si è fatta più chiara e si è appreso che le prime cinque vittime appartengono a due distinti nuclei familiari; quattro di loro, una coppia di mezza età e due coniugi anziani, abitano a Monte di Procida mentre la quinta, un giovane, vive a Quarto; le altre 5 appartengono ad altre due famiglie, portando quindi a tre i nuclei fino ad ora coinvolti. La verdura sarebbe stata acquistata in diversi negozi dei due comuni flegrei, venduta come prodotto sfuso e non imbustato. Non si esclude che i commercianti si siano riforniti dalla stessa persona, dai primi accertamenti effettuati dai Nas è emerso che il prodotto è stato acquistato dai commercianti per poi rivenderlo, presso un grossista del Centro agroalimentare di Volla, il quale potrebbe aver venduto loro la mandragora inconsapevolmente.