AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE, un’orgia di mazzette. Ecco i prelevamenti in contanti e i conti presentati dall’uomo di Raffaele Pezzella. Noi non abbiamo dubbi sull’ingegnere che prende il 20%, ma…

17 Gennaio 2022 - 12:58

La Procura di Benevento dà ad intendere di averne compreso l’identità ma afferma che occorre un “adeguato approfondimento.” Negli stralci dell’ordinanza che pubblichiamo oggi, i primi bonifici della Provincia di Caserta e i primi soldi prelevati per pagare il 10% delle tangenti in contanti. Poi le parole chiarissime di Della Pietra che parla in nome e per conto dell’imprenditore di Casal di Principe arrestato, sul terminale pressoché esclusivo delle cifre della corruzione. Del Prete, poi, “aveva la neve in tasca”, voleva chiudere con la progettazione perchè a dicembre 2019, aggiungiamo noi, prima di andare in pensione, voleva anche definire l’appalto da 8 milioni di euro per le opere della Caserta-Monti del Matee

 

CASERTA – (Gianluigi Guarino) E’ un’estate di fuoco quella del 2019 per i professionisti beneventani che si sono aggiudicati la gara per la progettazione con conseguente direzione dei lavori dell’asse stradale Caserta-Monti del Matese, per effetto di una decisione assunta da una commissione di gara presieduta da Antonino Del Prete, dirigente dell’area tecnica dell’amministrazione provinciale di Caserta, con il geometra Gianpaolo Mattucci, in pratica una propaggine, una protesi di Del Prete, a svolgere la funzione di Rup.

Sabato abbiamo scritto dell’incontro verificatosi nell’area di servizio Esso di Marcianise (CLIKKA E LEGGI),

a pochi metri di distanza dal casello di Caserta Sud, tra Giuseppe Della Pietra, fiduciario dell’mprenditore di Casal di Pincipe Raffaele Pezzella e Nicola Laudato, uno dei componenti del Raggruppamento temporaneo di Professionisti aggiudicatario arrivato sul posto, accompagnato dall’architetto Antonelo socca, socio di Carlo e Nicola Camilleri e, con la Generale Engeneering, componente del citato Rtp.

In questa circostanza, Laudato consegna a Della Pietra una cartellina, probabilmente con del danaro, anche se la cosa non è ben specificata.

I soldi, invece, girano sicuramente già qualche giorno prima di questo incontro nell’area di servizio avvenuto il 25 luglio 2019. Il danaro comincia ad essere movimentato subito dopo i primi bonifici partiti dall’amministrazione provinciale all’indirizzo dei conti correnti dei componenti del Rtp: precisamente in un conto della Banca Popolare di Novara arriva, dopo essere stata spedita il 17 luglio, la somma di 20mila 433 euro. Il 19 luglio, cioè due giorni dopo e, ancora, il 23 luglio, Nicola Laudato preleva la somma complessiva di 2mila euro: 1.500 il 19 luglio da uno sportello della Banca Popolare di Novara e altri 500 il 23 luglio, ovviamente sempre nella stessa banca.

Secondo la procura di Benevento, è del tutto evidente che quella somma dovrà essere utilizzata per corrispondere una delle porzioni concordate della tangente, il 10% in contanti, al famoso ingegnere.

Sempre il 17 luglio dall’amministrazione provinciale di Caserta arriva nel conto corrente della General Engeneering, cioè una delle gambe del Rtp che evidentemente non ha aperto un conto unico dedicato, la somma di 31mila 918 euro che aggiunti ai 20mila di prima, fanno quasi 52 mila euro. Il conto della General è acceso alla Banca Popolare Pugliese ed è l’architetto Antonello Scocca a recarsi di persona a fare i prelievi. Com’è successo per Laudato, il primo (570 euro) viene effettuato il 19 luglio, il secondo, il 24 luglio (2.500 euro) per un importo complessivo di 3.070 euro. E anche qui non c’è dubbio che si tratti del 10% della tangente pagata sulla parte già corrisposta dalla Provincia e riconoscibile nel bonifico di 31mila 918 euro del 17 luglio.

Ma i discorsi sui soldi delle mazzette e su chi li debba realmente incassare si fanno molto più espliciti all’inizio del mese di settembre. Tra luglio e settembre, ci passa il mese di agosto, un periodo dedicato di solito alle vacanze, in cui però quelli del Rtp sono pressati dall’ingegnere Antonino Del Prete, dirigente della Provincia e presidente della commissione aggiudicatrice. Scocca si sfoga e garantisce a Laudato che in pochi giorni tutto sarà sistemato, sia per quanto riguarda l’autorizzazione della Soprintendenza, sia per quel che riguarda quella dell’autorità di bacino: “Del Prete è come se tenesse la neve in tasca… intendere chiudere subito la partita col progetto perchè a dicembre appaltare i lavori“.

I lavori sono quelli della strada Caserta-Monti del Matese. Un bottino importante da 8 milioni di euro. Di questo si parla ad agosto e di questo parlano, evidentemente, Scocca e l’ingegnere quando il primo passa a prendere il secondo per andare non si sa dove, sempre però nell’ambito di un’attività finalizzata a chiudere tutte le partite delle autorizzazioni, tra cui c’è anche quella del comune di Castello del Matese, di tipo paesistico, rispetto alla quale garantisce lo stesso Scocca, in quanto afferma di conoscere persone in quegli uffici.

Ma è all’inizio di settembre che si gioca la vera partita sulla porzione più corposa della mazzetta. E qui pubblichiamo un interessante conversazione tra Nicola Laudato e Giuseppe Della Pietra, il quale, in nome e per conto di Raffaele Pezzella, si mostra scocciato per tutti i ritardi, le circospezioni, i traccheggiamenti che il gruppo di tecnici sta manifestando nella operazione di corresponsione del danaro della mazzetta: “Scusate – dice Della Pietra al suo interlocutore-  ma noi sopra là, l’abbiamo detto che si deve dare il 20% all’ingegnere? Suvvia sono 4 spiccioli, 4mila euro ciascuno, uagliù non fate così, vi state perdendo non in un bicchiere d acqua ma in mezzo bicchiere. anche perchè tra qualche giorno incasserete 100mila euro”.

Quasi a volerli mortificare, definendoli in pratica tirchi, Della Pietra trasmette a Laudato il pensiero d Raffaele Pezzella. Il concetto è questo: il 20% costituiamolo con soldi in contanti, poi in sede di offerta migliorativa, vediamo e compensiamo.

Insomma, l’ingegnere, il mister X, fondamentale però per la procura della repubblica di Benevento per costruire l’accusa di corruzione a carico degli indagati, irrompe pesantemente sulla scena. Qui probabilmente l’indagine paga il fatto di essersi sviluppata con un solo trojan, quello inserito nel telefonino di Nicola Laudato. E’ del tutto evidente che la procura di Benevento abbia ben compreso quale sia il nome del super mazzettaro. Ma, dice, che “gli elementi raccolti necessitano di adeguato approfondimento.

Però, aggiungiamo noi, se gli approfondimenti li deve fare solo CasertaCe, è un pò difficile tirare il ragno dal buco.

Ricapitolando la questione, qui c’è un ingegnere che è il dominus dell’operazione ed è quello che prende i quattrini importanti e li intasca. Il nome di questo ingegnere non è certo, rispetto ad una procedura di cui Antonino Del Prete, al tempo dirigente dell’area lavori pubblici e viabilità dell’amministrazione provinciale di Caserta e presidente della commissione aggiudicatrice di questa gara truccata è, intercettazione alla mano, l’unico vero dominus, l’unico vero motore, dato che il geometra Gianpaolo Mattucci, il rup, sembra muoversi sempre di riflesso.

 

QUI SOTTO GLI STRALCI DELL’ORDINANZA