‘ANNAMO BENE. Zannini vuole Maccarelli presidente della Provincia e lo suggerisce a Martusciello e “Mister Eminflex” Silvestro. Così continuerebbe a comandare anche più di come ha fatto con Magliocca
14 Aprile 2025 - 19:49

NON DIMENTICARTI DI SEGUIRE CASERTACE NELLA COMMUNITY WHASTAPP
CLICCA QUI -> https://chat.whatsapp.com/DAgb4AcxtG8EPlKwcTpX20
Il nome è emerso durante una riunione svoltasi venerdì all’hotel Europa. E’ compare di qualche cosa con Martusciello, ma negli ultimi sei/sette anni è stato un soldato a disposizione del consigliere regionale di Mondragone
CASERTA – Giovanni Zannini sa benissimo che un candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione non potrebbe mai avallare la sua candidatura nella coalizione di centrosinistra.
Non perché un Roberto Fico o un Agostino Santillo, soprattutto quest’ultimo, siano persone integerrime, avulse da ogni tipo di pratica politicante, tutt’altro, così come abbiamo scritto più volte per Santillo che, se fosse dipeso da lui, oggi ci si ritroverebbe un Marcello De Rosa, vicepresidente facente funzioni della Provincia, condannato a tre anni in primo grado per falso, compiuto da sindaco di Casapesenna, all’interno del M5S.
Semplicemente, la vicenda giudiziaria di Giovanni Zannini, le sue frequentazioni, il suo modo di far politica hanno trovato – grazie a questo giornale – un’esposizione mediatica talmente grande che, in caso di candidatura nella coalizione di centrosinistra a trazione pentastellata, il danno di immagine per un partito-movimento che ancora può contare su un voto di opinione (o di speranza da reddito di cittadinanza) arriverebbe di sicuro.
Dunque, Giovanni Zannini non può non andare in Forza Italia.
Perché questo è il partito dell’indagato Fulvio Martusciello e di Francesco Silvestro, patron dei materassi Eminflex e principale motivo – lo scriviamo per l’ennesima volta perché i documenti parlano chiaro e magari nei prossimi giorni vi riproporremo i documenti – dello scioglimento per infiltrazione camorristica, avvenuto nel 2015 dell’amministrazione di Arzano in cui Silvestro ricopriva il ruolo di presidente del consiglio comunale.
Giovanni Zannini trova in loro dei naturali interlocutori. E ci piange il cuore realmente nel vedere Catello Maresca, valoroso magistrato della DDA che molto ha contribuito alle inchieste contro il clan dei Casalesi, associato a uno come Silvestro, sia a Roma e anche qui in Campania e in provincia di Caserta, dove gira con il suo libro come una sorta di Madonna Pellegrina nei comuni zanniniani e zanninizzati e, a quanto si dice, apprestandosi anche a divenire cittadino onorario di Mondragone, così come ha fatto la neopensionata (ma di lei i occuperemo molto presto) Maria Antonietta Troncone, ex procuratrice di Aversa Napoli Nord, già procuratrice anche a Santa Maria Capua Vetere.
Che poi, a pensarci bene, questa cosa delle cittadinanze onorarie porta anche un po’ sfiga a Zannini, visto che a poche settimane dalla cerimonia con la Troncone, ha quasi rischiato di essere arrestato per i reati di concussione e corruzione, pendenti sulla sua testa a seguito dell’indagine della procura di Santa Maria Capua Vetere, ampiamente successive al cambiamento di sede della citata procuratrice Troncone.
Ormai, all’Hotel Europa ci sono le telecamere di CasertaCe. Sabato mattina hanno inquadrato l’eccentrica riunione di mezza direzione provinciale di Fratelli d’Italia (mezza, caro Cangiano, altro che quattro assenti – CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO), mentre venerdì il nostro ologramma volteggiava sulle teste dei partecipanti ad una riunione ristretta di Forza Italia.
C’era Martusciello, c’era Silvestro. Sapete che nome hanno fatto per la candidatura a presidente della Provincia? Quello del prezzemolino, buono per tutto le stagioni, Andrea Maccarelli, che si è fatto “compare” con Martusciello, ma che è stato e lo è ancora uno degli zanniniani più fedeli, più attivi. Uno che ha sempre risposto alle direttive del consigliere regionale negli ultimi 7 anni.
Quei due furboni di Martusciello e mister Eminflex vorrebbero imporre Maccarelli al centrodestra. Eh già, così abbiamo finito con Giorgio Magliocca, pedina politica totalmente ASSERVITA Zannini, e continuiamo con Maccarelli, in modo tale che il mondragonese comandava prima e continuerebbe a comandare anche oggi, portando in dote i voti del suoi sindaci e delle sue amministrazioni, composte anche da soggetti che non vedono al di là del proprio naso e che oggi subiscono un comunicato stampa dello Zannini che in pratica rivendica come merito suo finanziamenti contro il dissesto idrogeologico per i comuni e che le amministrazioni avrebbero ricevuto lo stesso, senza raccomandazioni, presentando solo la documentazione corretta.
Così Maccarelli farebbe da apripista alle provinciali del 27 giugno a Giovanni Zannini, che andrebbe a comandare nella lista di Forza Italia alle elezioni regionali.
D’altronde, ancor più che con Martusciello, il mondragonese si è capito molto bene con il cervello, con la mentalità di mister Eminflex, al secolo Francesco Silvestro, che lo anche due volte a settimana lo chiama a sé a Roma, al Senato o alla Camera, presentando Zannini come una sorta di mattatore, colui in grado di portare al mulino di Forza Italia 30/40/50 mila voti.
Un modo per rafforzare anche se stesso agli occhi di Antonio Tajani perchè, se la situazione di Martusciello dovesse complicarsi giudiziariamente, mister Eminflex, con un Zannini nel motore, diventerebbe l’automatico successore.
Considerazioni non ne facciamo, perché sapete bene cosa pensiamo di questo modo di fare politica. Abbiamo solo l’urgenza in questi giorni di mettere su “carta” alcuni atti fondamentali che stabiliscono la valenza morale dei personaggi citati in questo articolo.