ASL CASERTA. Altri 8 decreti ingiuntivi. La Helios, Villa Ortensia e 6 strutture private. LEGGI TUTTI I NOMI

11 Ottobre 2018 - 18:26

CASERTA (luigi vincenzo repola) – Continua il nostro viaggio all’interno del mondo dell’Asl, l’Azienda sanitaria locale di Caserta che si ritrova a dover far fronte a una serie di decreti ingiuntivi, richieste di pagamento promossi da strutture private convenzionate con il Sistema sanitario nazionale che, dopo aver erogato servizi alla cittadinanza, non hanno ricevuto il corrispettivo economico per il lavoro svolto o sono state retribuite in ritardo.

La scorsa settimana abbiamo portato alla luce il decreto ingiuntivo milionario che la Villa Delle Magnolie (LEGGI QUI) ha presentato all’Asl di Caserta e in seguito altre tre richieste di pagamento da parte di altre strutture private tra Aversa e Marcianise (QUI) per oltre 290 mila euro.

In questo articolo ci concentreremo su ben otto richieste di pagamento per quasi 500 mila euro complessivi, precisamente 472.630,74 euro, per crediti non erogati dall’Azienda sanitaria locale e interessi maturati da alcune cliniche convenzionate.

Antares, Laboratori Fleming, Omnia Lab, Centro Liguori, Diam, Ludial, Villa Ortensia, Helios e Cardio 1. Sono queste le strutture sanitarie private che hanno ottenuto dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere i decreti ingiuntivi per i crediti vantati su prestazioni sanitarie erogate ad assistiti dal Servizio sanitario nazionale.

Le cifre e i periodi presi in esame sono diversi da caso in caso, dai 25 mila euro richiesti dalla Cardio 1 per il periodo 2010/2016, fino ad arrivare agli 80 mila euro richiesti dal centro riabilitativo e neurologico Antares per i servizi erogati nell’anno 2017. La somma più elevata è di 133.732,00

euro richiesti dal centro Helios di Capua per interessi moratori maturati per il ritardo nei pagamenti.

Pagamenti mancati o notevolmente in ritardo stanno diventando un peso gravoso per le casse dell’Asl che si trova in enorme difficoltà nel corrispondere quanto dovuto alle strutture private, le quali, per pagare fornitori e dipendenti, rischiano il crack proprio a cause delle mancanze da parte del settore pubblico.

In tutto questo caos, alla fine, è giusto sottolineare che a pagarne maggiormente le conseguenze sono due categorie precise: i malati, costretti a inevitabili ritardi nel servizio per la mancanza di fondi e i dipendenti delle strutture, che per mesi si ritrovano a dover sopravvivere senza stipendi nell’attesa che si sblocchino, situazione possibile solo con l’erogazione dei pagamenti da parte dell’Asl.