ASL CRIMINALE. Il mega appalto del 118 è frutto, per il giudice, del talento di stabile corruttore del patron de La Misericordia

9 Aprile 2021 - 12:07

Come sarà possibile, a covid finito, continuare ad elargire quattrini ad una finta associazione, spesso e volentieri denunciata, anche a Striscia la Notizia, dai suoi presunti volontari, a capo di uno dei servizi cruciali dell’intera sanità casertana? Sempre il gip parla di connivenze di altri dipendenti non identificati. Qui occorre piazza pulita, una commissione d’accesso o un commissario che non sia il solito zerbino di De Luca, com’è successo con altri commissari

 

CASERTA – (g.g.) Chissà se Cuono Puzone, dopo aver querelato ingiustificatamente questo giornale che non lo conosce neppure in fotografia, ma da anni si chiede come mai un’associazione come la sua, spacciata per confraternita di volontari, ma in realtà connotata dall’esercizio sistematico del lavoro nero, coperto dalla coazione, legata al bisogno di tante famiglie dell’adesione, per l’appunto, volontaria, possa aver letteralmente spadroneggiato per un ventennio assumendo un monopolio di fatto nell’esercizio del servizio di emergenza, noto come 118, dicevamo, chissà se Cuono Puzone querelerà anche il pubblico ministero della procura presso il tribunale di Aversa-Napoli nord Giovanni Corona e il gip del medesimo tribunale Maria Gabriella Iagulli che hanno “osato” arrestarlo proprio per l’ultima gara d’appalto vinta dalla sua Misericordia.

Leggete cosa scrive la giudice Iagulli, quando è chiamata a motivare la sua decisione di applicare la misura cautelare degli arresti domiciliari: “Puzone

ha dimostrato di essere un imprenditore disposto a tutto per di aggiudicarsi appalti. Disposto a violare le regole del libero mercato (in verità, aggiungiamo noi, in ampia e qualificatissima compagnia, n.d.d.), disposto a corrompere pur di aggiudicarsi servizi ben retribuiti e convenienti per sè e per la propria attività.

Che dite, avevamo ragione sulla confraternita Misericordia in tutti questi anni o avevamo torto, visto e considerato che le motivazioni addotte dal giudice che ha accolto solo in parte la richiesta della procura che per Puzone aveva chiesto l’arresto in carcere, hanno trovato pieno riscontro nel rigetto, da parte del tribunale del Riesame di Napoli, del ricorso presentato dai legali del “signor Misericordia”, confermando dunque la piena validità della stessa misura cautelare?

Ora è tempo di covid e ci sono motivazioni straordinariamente più importanti, forse storicamente irripetibili. Mettere mano all’appalto 118 non è il caso. Ci sembra di aver letto da qualche parte di un’iniziativa presa tempo fa dall’Asl di Caserta. Approfondiremo bene ma quando questa storia del covid sarà finita, quell’appalto va revocato senza se e senza ma.

E chi ci garantisce tra le altre cose, che tutte le rimanenti gare, aggiudicate negli anni a questa eccentrica associazione di presunti volontari con sede a Caivano, non siano state truccate allo stesso modo? In uno dei capi di imputazione a carico di Puzone, il gip mette, nero su bianco, che quella gara per il servizio di emergenza, come l’altra più piccola, ma ugualmente importante per il trasporto dei pazienti dializzati, fu assegnata attraverso una turbativa d’asta anche grazie al concorso di altri dipendenti Asl non identificati.

L’avete capito o no, signori Ferdinando Russo e compagnia brutta, che l’intera struttura dell’Asl è deligittimata, è impresentabile, va profondamente rivisitata, va rivoltata come un calzino, a partire dall’ufficio gare? Perchè qui sappiamo che fu Mario Passariello, dirigente, peraltro defunto da qualche settimana, a realizzare il lavoro sporco a capo della commissione aggiudicatrice, in combutta diretta con il “facilitatore” Francesco Della Ventura, ma il giudice sa bene che tutto ciò non si sarebbe potuto attuare se non ci fosse stata una rete di connivenza, di omertà, di altra gente che ha visto e non ha parlato o che addirittura si è giovata a sua volta dell’attività corruttiva di Cuono Puzone.

Quest’ultimo viene arrestato dal gip Iagulli per 5 capi di imputazione, il 21, il 26, il 26.3, il 26.4 e il 26.5. I reati sono tre: falso ideologico in concorso, la turbativa d’asta in concorso e la corruzione ugualmente in concorso.

Il capo 21 riguarda il già affrontato argomento del falso certificato, attestante una falsa depressione post parto di una professoressa amica di Cuono Puzone. Questo documento viene chiesto espressamente dal caivanese e viene firmato dal capo Dipartimento co-indagato Luigi Carizzone con la solita intermediazione di Francesco Della Ventura, a cui viene a sua volta contestato questo reato.

Il capo 26 contiene la contestazione principale della turbativa d’asta in concorso per la mega aggiudicazione del servizio emergenza 118 a La Misericordia. Con Puzone è indagato Francesco Della Ventura, mentre Mario Passariello esce dal registro delle persone coinvolte in conseguenza del suo decesso.

Il 26.3 descrive un altro episodio di corruzione cioè il pacco dono di cui non è noto il contenuto, spedito, ben sigillato, a Mario Passariello il 12 dicembre 2018 cioè un mese e mezzo dopo la pubblicazione del bando della gara, deliberata con firma del direttore generale del tempo Mario De Biasio.

Il capo 26.4 è relativo al reato di corruzione in concorso per l’assunzione di Puzone di Antonella D’Onofrio, moglie di Francesco Della Ventura presso una struttura gestita da La Misericordia a Procida, quale corrispettivo dell’opera svolta da Della Ventura nella organizzazione della turbativa d’asta.

Il quinto capo per il quale il gip ritiene equa la misura degli arresti domiciliari, è il 26.5 cioè la turbativa d’asta in concorso con il “solito” Francesco Della Ventura che portò al taroccamento della procedura grazie alla quale, il voracissimo Cuono Puzone si aggiudicò anche il servizio di trasporto dei pazienti dializzati.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA