AVERSA. Dopo la “macabra” richiesta di dimissioni del vicepresidente della Provincia Crisci poche ore prima del suo arresto, è proprio Olga Diana (manco a dirlo) ad avviarsi verso la poltrona di numero due di Magliocca

20 Marzo 2023 - 20:05

Abbiamo appreso questa notizia nella giornata di sabato, contestualmente all’ennesima farsa del consiglio comunale della città normanna e alla riunione notturna dell’ennesima pace dopo la guerra tra il vero sindaco Marco Villano e gli zanniniani

AVERSA (g.g.) – Della vicenda abbiamo scritto en passant nell’articolo da noi dedicato nella giornata di sabato all’ennesima vicenda surreale della politica aversana, a quel consiglio comunale, convocato un giorno per quello successivo e su cui grava un reale rischio di annullamento, anche e soprattutto perché alcune notifiche non sono mai arrivate ai suoi componenti (LEGGI QUI).

Scrivendo della riunione notturna del convegno delle aquile della politica normanna, convocato da qualche pontiere storicamente interessato alle mangiatoie, abbiamo anche sottolineato l’ormai certo approdo di Olga Diana, consigliere comunale e consigliera provinciale alla carica di vice presidente, di numero due di Giorgio Magliocca.

Di fronte a questa notizia non abbiamo potuto non ritornare con la memoria a ciò che avevamo scritto in occasione dell’ultima seduta o una delle ultime del consiglio provinciale, quella, per capirci, che precedette di 24 ore l’arresto di Pasquale Crisci, a sua volta consigliere provinciale e vicepresidente di Magliocca in quota Giovanni Zannini.

Manco a dirlo, fu proprio Olga Diana ad alzarsi e a chiedere, di fronte ad un Crisci amareggiato dal fatto di essere stato brutalmente scaricato da Zannini, dalla stessa Diana e dagli altri componenti del gruppo, le

immediate dimissioni, facendolo in maniera quasi trafelata, manco fosse consapevole del fatto che di lì a poche ore sarebbe scattato l’arresto.

Oggi ci ritroviamo Olga Diana vicepresidente della Provincia in sostituzione di Pasquale Crisci. Beh, non proprio il massimo dell’eleganza da parte della zanniniana di ferro che riassume in sé gli apporti della famiglia Diana, quella del suo papà, imprenditore, è quello, per parte di madre, della famiglia Lama, altra genia di imprenditori storicamente radicati nei quartiere popolari – San Lorenzo, ma non solo – della città di Aversa, da dove hanno sempre tratto la linfa vitale della loro consistenza elettorale, sin dai tempi in cui era Armando Lama, legato storicamente da un vincolo di strettissimo affetto parentale con la madre di Olga Diana, a svolgere il ruolo di leader di questo clan familiare. E in questo caso la parola clan non è da legare a fatti criminali, ma da leggere nell’accezione letterale di clan familiare, com’era ad esempio il clan Kennedy…vabbé forse abbiamo esagerato un pelino nel paragone.