AVERSA. Gli zanniniani non scorazzano più: Giovanni Innocenti, mister smart working, da lunedì in aspettativa all’ex Consorzio idrico

14 Novembre 2024 - 08:27

Il clima è cambiato e oggi si tratta di persone, di cittadini che, come tutti gli altri, possono diventare anche oggetto di inchiesta giudiziaria. A nostro avviso, questa è una strategia “difensiva”. Naturalmente, chi non ha nulla da nascondere, non ha nulla da temere. Ma per gli zanniniani è veramente così?

AVERSA – Quando ha ricoperto il ruolo di assessore alla Pubblica Istruzione, all’Edilizia scolastica e ad altro ancora, Giovanni Innocenti non si è messo in aspettativa dal suo posto, a nostro avviso, come spiegato diverse volte, divenuto a tempo indeterminato nell’ex Consorzio idrico, ora ITL spa.

Eppure quello era un impiego impegnativo che necessitava di un’attività quotidiana. Sicuramente una fatica non inferiore a quella da svolgere come presidente del consiglio comunale di Aversa.

Una differenza c’è rispetto a quando era assessore Innocenti, il più zanniniano degli zanniniani, quello che controlla i buoi dell’amministrazione comunale normanna e della maggioranza in nome e per conto del suo capo, Giovanni

Zannini: al tempo CasertaCe non aveva scritto che lui lavorava in smart working, ossia lavorava a casa sua.

Agli albori di questa consiliatura, quando Innocenti è stato eletto presidente del consiglio comunale, abbiamo sottolineato in qualche articolo questa particolare condizione altamente agevolativa che l’ITL garantisce al pupillo di Zannini attraverso un atto di potestà, frutto comunque di un indirizzo degli organismi direttivi dell’ex Consorzio, capitanato da un altro zanniniano doc, uno che si è consegnato mani e piedi al consigliere regionale al punto da collezionare brutte figure con le querele sottoscritte contro chi dirige CasertaCe.

Perché una cosa è mettersi in auto e raggiungere il proprio posto di lavoro a Caserta, un’altra è lavorare, come è successo ad appannaggio di Innocenti, da casa propria, con l’unica impellenza di dover timbrare un cartellino, ammettiamo la nostra ignoranza, che non sappiamo poi come si timbri da remoto.

Dal giorno 11 novembre, San Martino, patrono dei cornuti (ricordate la mitica festa di Ruviano?), Innocenti è in aspettativa. E questo fatto, a nostro avviso, appartiene ad una nuova strategia degli zanniniani, di tutti gli zanniniani che, fino a quando il loro condottiera gli ha raccontato di essere inattaccabile, inscalfibile, impunibile, si sono sentiti al sicuro, scorazzando a loro volta in lungo e in largo negli ambiti di competenza e muovendosi con la stessa sicumera, con la stessa arroganza di chi li ha prodotti, di chi li ha partoriti.

Oggi i tempi sono cambiati. Zannini e gli zanniniani sono diventati, come capita ad ogni cittadino italiano, un potenziale target del costituzionale esercizio dell’azione penale. Non scorazzano più, stanno attenti, come dimostra, sempre a nostro avviso, la decisione di Giovanni Innocenti.