AVERSA. Il ribaltone dei ribaltoni: faranno finta di non cambiare la giunta, ma…l’allegra brigata va all’incasso

13 Dicembre 2020 - 12:19

Federica Turco decide lei se entrare o no, perché continua ad avere totalmente nelle sue mani Sagliocco padre e figlio. L’altra ribaltonista Olga Diana farà entrare il primo dei non eletti della Lega. A pensarci bene, con la Turco, Menditto, Francesco Sagliocco e con il figlio di De Michele, che già c’è, questo pare proprio un governo di centrodestra

 

 

AVERSA (G.G.) – Ovviamente, nel momento in cui i consiglieri comunali del Pd Santulli, D’Angelo, Forleo, a cui va aggiunto il presidente del consiglio comunale Carmine Palmiero, l’esponente di Italia Viva Imma Dello Iacono e Motti, hanno alzato l’asticella, sfidando il sindaco Alfonso Golia e la sua giunta a un confronto di contenuto sui temi della tenuta dei conti di Bilancio, sulla vicenda oscura finita sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti dei canoni idrici, il primo cittadino non ha risposti.

Dopo tanti anni di lavoro, difficilmente ci sbagliamo quando un personaggio politico di questo territorio diviene un nostro target: Alfonso Golia non si confronta sui contenuti perché, da un lato non si applica nello studio, non approfondisce la conoscenza sui temi della città, ma allo stesso tempo continua a vivere nella pienezza di sé, ritenendosi un capo-popolo nella ebrezza inestinta di quella vittoria elettorale che andrebbe valutata, invece, razionalmente, positivisticamente, riconoscendo che se dei meriti ci furono, altrettanti e sicuramente di più furono i demeriti degli sfidanti e delle coalizioni che li sostennero, al punto che quella di Golia diventò una partita giocata, in pratica, contro nessuno.

Se uno è pieno di sé e  mostra idiosincrasia per quella che il Sommo Poeta definì, nel XXIV Canto, “virtute e conoscenza”, non può che partorire un accordo col mio amico Giovanni Zannini.

Ma non perché Giovanni sia persona “che ignora”, piuttosto perché ha ritenuto, dal suo punto di vista non a torto, che per aver potere in questa terra occorra blandirla e stimolarla ogni giorno l’ignoranza, proponendo un registro operativo che, senza farla troppo lunga, possiamo riassumere nelle personalità politiche (e non solo politiche) dei suoi tre massimi esponenti aversani: Giovanni Innocenti, Olga Diana e Federica Turco.

Il primo è divenuto veramente uno specialista, e credeteci non lo diciamo solamente in senso dispregiativo, del ribaltone.

Un vero e proprio virtuoso. Alle elezioni vinte da De Cristofaro, si mise lì ad aspettare sulla riva del fiume i cadaveri di Federica Turco, di Francesco Sagliocco e di un sempre più sconcertante e sconcertato Luciano Sagliocco e dalla minoranza saltò sul carro della maggioranza muovendosi da sinistra a destra; oggi, dopo aver ottenuto una sorta di posto di lavoro al Consorzio Idrico, grazie ai buoni offici di Giovanni Zannini, compie il percorso inverso: eletto con Forza Italia in appoggio alla candidatura a sindaco di Peppe Stabile, sempre dalla stessa riva del fiume ha aspettato che il sindaco Golia rompesse con ben 7 consiglieri comunali ed ora interviene sviluppando una sorta di nemesi storica al contrario: la volta scorsa diventò un fattore di ribaltone quando la Turco fu cacciata dalla giunta e perse la carica di vicesindaco; stavolta fa il ribaltone in modo che la Turco possa andare a fare l’assessore.

Il tutto in un piano molto semplice, che serve a Zannini per gestire alcuni voti di grandi elettori alle prossime elezioni provinciali fissate per ottobre.

Per cui, una città come Aversa dovrà stare lì a guardare le gesta di una Turco rispetto alla quale, ormai, il buon Luciano Sagliocco è obnubilato, un Luigi Menditto che, primo dei non eletti nella lista della Lega, andrebbe a fare l’assessore, designato da Olga Diana a sua volta eletta nella Lega e poi ribaltatasi con Zannini.

Il quarto ribaltonista è Romano, che contribuirà in piccolissima parte alla distruzione definitiva del Movimento 5 Stelle.

Perché come glielo si va a spiegare, a uno che ha votato per il movimento di Grillo, in contrasto radicale con il fare politico italiano e meridionale, che il consigliere comunale della seconda città della provincia di Caserta partecipa attivamente al ribaltone, di cui diventa elemento decisivo, adducendo strane ragioni sugli Lsu, la cui stabilizzazione sta avvenendo dappertutto, in ogni Comune grazie ai soldi erogati dallo Stato, e non certo grazie alla capacità di governo delle amministrazioni locali?

Ovviamente ‘sta porcheria non la faranno subito. Anzi, aspettatevi nobili discorsi sulla governabilità, ammesso e non concesso che Innocenti, Olga Diana, Francesco Sagliocco e Romano, cioè i quattro ribaltonisti, siano in grado, senza avere un foglio in mano, magari sviluppato da qualche mano amica, di tenere un discorso lessicalmente decente durante una seduta consiliare.

Non lo faranno subito e faranno finta che quello dei quattro consiglieri sarà un semplice appoggio esterno.

I politici che sanno guardare lontano, non sanno che questa roba non potrà durare a lungo, anche perché Alfonso Golia, dimostrando di non essere in grado di rispondere ai rilievi dettagliatamente esposti dai consiglieri della sua ex maggioranza ha rafforzato e nobilitato la posizione dei medesimi riducendo il suo spazio per tacciarli di “poltronismo” e altro.

Però, qui parliamoci chiaro.

Quali di queste posizioni ha un vero respiro politico?

Zannini fa questo perché vuole candidare un proprio nome alle Provinciali, Olga Diana perché non vuole perdere la poltrona di consigliera provinciale, Francesco e Luciano Sagliocco perché sono politicamente rincintrulliti appresso alla Turco, la quale sta dimostrando una efficace praticità, grazie alla quale è riuscita ad ottenere, per esempio, il ben remunerato incarico nello staff delle Universiadi grazie ad Alfonso Piscitelli, e ora forse rientrerà in giunta grazie a Giovanni Zannini, ma sarebbe meglio dire grazie ai due personaggi succitati che la considerano, per motivi misteriosi, un mix Simone Veil, Golda Meir e Margaret Thatcher.

Per quanto riguarda il sindaco e buona parte della sua giunta, c’è l’ego e anche i 2mila e passa euro al mese che per alcuni sono importanti.

Poi c’è Graziano, il quale ha l’esigenza di rimanere a galla in qualche modo, naturalmente per se stesso e non per fare gli interessi del popolo.

C’è qualcosa di politico in tutto questo? Naturalmente no.