AVERSA Ops, Federica Turco “ha pigliato il posto” con il Concorsone. C’entra il ribaltone? Se non è vero, è verosimile

15 Settembre 2021 - 20:44

In calce all’articolo abbiamo cerchiato il nome della consigliera comunale che più di un anno fa ha mollato il centrodestra e, oggi, tiene in vita Alfonso Golia ostaggio di Zannini. Prenderà servizio come istruttore amministrativo al Comune di Santa Maria Capua Vetere, con contratto assicurato per almeno due anni. Poi…

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AVERSA (g.g.) Pare che quei due buontemponi di Giovanni Zannini e Antonio Luserta (a proposito non perdetevi nei prossimi giorni l’articolo che faremo sui due anni di proroga ottenuti per la cava di Santa Lucia, c’è da scompisciarsi dalle risate), dicevamo, quelle due anime pie di Zannini e Luserta pare abbiano suddiviso i partecipanti e le partecipanti alle loro serate a tema in tre o addirittura quattro categorie. Potremmo anche dire, utilizzando un termine più sciolto, più elegante, più scientifico in tre o quattro cluster: il primo è il gold, il secondo è il silver, il terzo è il bronze, il quarto è un’opera di beneficenza.

Si tratta di serate che, come già abbiamo raccontato in un altro articolo, sono definite dai loro organizzatori “senza pregiudizi”, così come ci ha raccontato direttamente una consigliera comunale della provincia di Caserta che, per sopraggiunti impegni personali, ha declinato l’invito.

Siccome noi siamo dei goliardi, la buttiamo sempre in burla. E allora, avendo vissuto la simpatia umana di Antonio Luserta e Giovanni Zannini, azzardammo, ma si trattava di una mera battuta, una traduzione, una decriptazione della qualifica “senza pregiudizi” che il nostro polpastrello sacrilego, allevatosi alla scuola di Monicelli, Tognazzi e della supercazzola, trasformò in “senza

mutande”.

Ovviamente la nostra fu una battuta da buontemponi, che ci siamo potuti permettere perché tante cose il sottoscritto ha condiviso con Giovanni Zannini e Antonio Luserta, non avendo però mai avuto la fortuna, la possibilità a causa dei patimenti subiti dai miei occhi, di unirmi qualche volta al gruppo del quale non ero in condizione di seguire le tracce dato che questi ineguagliabili pipistrelli si muovevano e si muovono solo di notte, cioè quando il sottoscritto è destinato solo a ribaltarsi al cospetto del primo scalino da salire o da scendere.

In realtà, e con buona pace delle nostre battute e del nostro spirito di patata, queste serate “senza pregiudizi” sono dei veri e propri simposi finalizzati alla formazione in alta e bassa politica, soprattutto bassa. E siccome sono molto partecipate occorre stabilire dei turni.

Intanto va segnalato che prevale il sesso femminile. Non sappiamo con certezza quale sia il discrimine dell’assegnazione al gruppo gold, piuttosto che al silver o a quello delle opere di beneficenza, ma non è improbabile, conoscendo la finezza e il grande bagaglio cognitivo dei due simpatici buontemponi che la partita si giochi sul livello culturale e dunque sulle misure della preparazione di ognuna.

Chissà se in una di queste serate “senza pregiudizi” la consigliera comunale di Aversa Federica Turco, assegnata da Zannini e Luserta alla categoria quattro, quella delle opere di bene, abbia parlato al sempre generoso e munifico consigliere regionale, dei suoi patimenti occupazionali, quelli di una 29enne che, nonostante la sua laurea, non riusciva fino ad oggi, al pari di tanti suoi coetanei, a sbarcare il lunario.

In verità il buon Alfonso Piscitelli, durante la precedente consiliatura, era riuscito a collocarla tra i consulenti ben remunerati nel carrozzone porno-clientelare delle Universiadi; porno naturalmente in senso figurato e soprattutto nell’accezione retorica dell’etimo greco da cui discende questa parola. Ma quello era un lavoro precario. Giustamente la Turco aspirava a qualcosa in più.

Quando, prima delle scorse elezioni regionali, raccontammo della visita che il figlio del governatore De Luca, un altro che nelle serate “senza pregiudizi” si troverebbe benissimo, aveva fatto alla casa-studio di via Fermi profanando sostanzialmente il luogo che un politico di ben altro spessore, cioè Peppe Sagliocco, aveva vissuto per anni come sua segreteria ma anche come sito di ritrovo, azzardammo una previsione: tempo un anno, scrivemmo, e Federica Turco troverà la sua soluzione.

Ora, seguite con attenzione il ragionamento: noi non diciamo che la sua assunzione, all’esito del cosiddetto Concorsone della Regione Campania, non sia frutto di una cifra meritocratica espressa durante le tre prove, cioè la preselezione, gli scritti e poi un orale psicoattitudinale. Non lo diciamo perché non possediamo alcun elemento per affermarlo.

Detto questo, però, l’anno scorso la Turco è passata con Zannini, dal centrodestra al centrosinistra e, insieme a lui ha contribuito al ribaltone di Aversa visto e considerato che oggi pomeriggio e stasera la Turco va a votare il bilancio del sindaco Alfonso Golia, candidato del Pd e, conseguentemente, del centrosinistra, dopo aver preso i voti in una lista di centrodestra collegata al candidato sindaco della Lega, Gianluca Golia.

Il ribaltone è, dunque, un dato di fatto. A differenza della valutazione sulla equità dell’esito del concorso, quando affrontiamo il discorso riguardante la certificazione del ribaltone avvenuto, siamo dentro al perimetro delle certezze.

Costituisce, poi, ugualmente, una evidenza indiscutibile il fatto che Zannini sia stato votato alle regionali di un anno fa da Federica Turco, che addirittura si era candidata a sua volta nella lista civica di De Luca. Questo blocco di certezze non può stare in un compartimento stagno divenendo avulso dall’esito del Concorsone regionale. Ciò significa che se, e lo diciamo in maniera netta, non c’è alcuna prova che la sequenza di tutti questi eventi sia realmente connessa attraverso i suoi diversi capitoli, l’ipotizzarlo e affermarlo, quale dubbio di verosimiglianza, è legittimo, anzi doveroso. Sicuramente non è gratuito, né arbitrario.

Il Comune di Aversa, la città dei Normanni, la sua storia, il suo indubbio prestigio culturale sono oggi nelle mani di una prassi di espressione della potestà amministrativa che si esplica attraverso la politica la quale ha trasformato il Palazzo di città, cioè il luogo materiale ed emblematico di questa storia, di questa identità in uno strumento svalutatissimo nelle mani di chi costruisce disegni che non hanno nulla a che vedere con il prestigio, con la storia, con la dignità di un popolo ormai incapace di ribellarsi a questa vera e propria bancarella del torrone. Perché,  l’avevamo scritto in tempi non sospetti, questo ribaltone non è solo una schifezza nella sua estrinsecazione ufficiale. Dentro e dietro c’è infatti una filosofia di vita, prim’ancora che politica che ne assume in sé un vero e proprio campionario di cialtronerie, di cafonerie, di grossolanerie che poi si mostrano attraverso le cose che ottiene, che fa al Conzorzio Idrico l’assessore Giovanni Innocenti, un altro ribaltonista, oppure nel citato esito, a dir poco discutibile, del Concorsone grazie al quale Federica Turco ha “pigliato il posto” di istruttore amministrativo.

Come abbiamo scritto altre volte la Regione Campania pagherà lo stipendio per un anno a lei e agli altri vincitori. In effetti, gli anni certi del tempo determinato sono due, grazie a quello che il Governo Draghi ha deciso in uno dei suoi recenti decreti. Dopo due anni sarà l’amministrazione comunale a cui è stato assegnato il vincitore del concorso (per quanto riguarda Federica Turco il Comune di Santa Maria Capua Vetere) a decidere se stabilizzarlo a tempo indeterminato e a proprie spese oppure no. Questo in linea di massima. Poi magari nei prossimi giorni vi daremo qualche dettaglio in più su come funziona e funzionerà questa cosa del Concorsone.

Se Federica Turco entra da funzionaria del Comune di Santa Maria Capua Vetere significa che il suo destino futuro sarà nelle mani del sindaco Antonio Mirra che, nonostante si tratti di una figura che non si fa certo notare per carisma e brillantezza, si avvia a vincere le prossime elezioni per assenza di avversari. Dunque, la Turco dovrà mettere sotto sorveglianza Giovanni Zannini in nome e per conto di Mirra il cui obiettivo di candidarsi alle prossime elezioni provinciali da presidente è arcinoto.

Però a questo punto potrebbe scattare il discrimine delle categorie: siccome la Turco non ha le misure culturali della gold, della silver e nemmeno della bronze, ma appartiene alle opere di bene, allora avrà difficoltà a chiedere a Zannini di appoggiare Mirra e non Giorgio Magliocca alle elezioni provinciali. Ma a questo, cioè a tenere il consigliere regionale mondragonese a posto e a cuccia, ci penseranno Piero De Luca e Fulvio Bonavitacola i quali, se tagliano i viveri a Zannini, poi sta fresco con la sua vorace attività di scouting e di campagna acquisti svolta ogni giorno sul territorio casertano in una maniera come mai nessun’altro politico della storia della provincia aveva osato fare.