AVERSA. Silenzio totale dell’opposizione sulle gravi inadempienze di Publiparking sui parcheggi a pagamento. Oliva, Palmiero, Santulli & co, mica per caso qualche vostro parente…?

24 Novembre 2021 - 13:53

Quello pubblicato ieri sera è il più importante dei nostri lavori sull’argomento in quanto corredato dal decisivo allegato del testo integrale del contratto da 95 pagine nel quale con evidenziatore rosso segnaliamo le patenti inadempienze. Eppure la minoranza, sempre loquace su tante cose, non ha mai neppure privatamente, reagito con una sola parola a tutto ciò. E siccome noi sappiamo bene come funzionano le cose in questo gruppo imprenditoriale, che sembra nato per essere in simbiosi, fatti l’uno per l’altra con il popolo casertano, qualche domanda la dobbiamo cominciare a porre

 

AVERSA – (Gianluigi Guarino) Ieri sera abbiamo pubblicato l’articolo dimostrando inconfutabilmente che, ad oggi, cioè in un tempo in cui la Publiservizi-Publiparking sta già incassando da mesi fior di quattrini dai parcheggi a pagamento della città di Aversa, la medesima non ha adempiuto ad uno, che sia uno solo degli obblighi contrattualmente sottoscritti e che poi non sono altro che gli obblighi, frutto della sua offerta tecnica, cioè della struttura attraverso cui si è aggiudicato la lucrosissima gara.

Quando lo abbiamo messo in rete, dopo aver lavorato duramente sulle 95 pagine del contratto, più che sull’esito di quel nostro lavoro, abbiamo pensato molto a quelle che sarebbero potute essere le reazioni. Perchè non c’è sfuggito, nell’ultimo mese e mezzo, che i nostri articoli, mai come in questo caso, chiari, limpidi, indiscutibili nella dimostrazione di gravissimi atti di inadempienza da parte di Publiparking, non hanno mai trovato alcuna eco nella reazione dei consiglieri di opposizione.

Siccome quello del “pensiero unico Teleservizi-Publiservizi-Publiparking” rappresenta un retaggio storico che appartiene profondamente al nostro bagaglio di conoscenze e che si è espresso con centinaia e centinaia di articoli che hanno contrassegnato negli anni la storia di questo giornale, non ci siamo stupiti. Però, abbiamo pensato, tra noi e noi, che il silenzio dei consiglieri di opposizione fosse dettato da un elemento di prudenza, dal fatto che fino ad oggi i nostri articoli si erano basati su asserzioni e mai su una ampia e dettagliatissima dimostrazione documentale, peraltro offerta all’attenzione dei nostri lettori nella sua versione integrale e cioè, non solo in quelle parti evidenziate in rosso, da cui si capisce che tranne l’obbligo di installare i parcometri (e per forza, senza di quelli i soldi come sarebbero arrivati nelle casse della concessionaria?), Publiparking non ha adempiuto ad alcun obbligo, anzi,  a questo punto, scriviamo bene e chiamiamoli correttamente come si definiscono in termini tecnico-giuridici, non ha adempiuto ad alcuna obbligazione, così come questo termine viene presentato e illustrato in tutti i manuali di diritto privato e di diritto civile.

Un contratto sottoscritto nei primi mesi dell’estate scorsa, quando la segretaria comunale Anna Di Ronza, in nome e per conto del comune e dunque dei cittadini di Aversa, ha apposto la sua firma, insieme a quella del noto Luigi Monti, del quale, come scrivevamo anche ieri sera, ci siamo recentemente occupati per una condanna, emessa a suo carico, dal tribunale di Napoli nel 2018, per false dichiarazioni rese in una pubblica gara (CLIKKA E LEGGI) e che tra le altre cose ha dimenticato, da legale rappresentante della Publiparking, di segnalare alla commissione aggiudicatrice del comune di Aversa, questo suo problema, questa sua condanna, non fornendo, dunque, una informazione fondamentale a chi per legge doveva aggiudicare, come poi ha effettivamente aggiudicato, in concessione, il servizio dei parcheggi a pagamento, una “robina” che muove milioni e milioni di euro.

Per cui, la firma sotto al contratto, la cui copia integrale vi riproponiamo anche in calce a questo articolo, del signor Luigi Monti...va bè, ci sta… insomma, ma ci siamo capiti. Quella che per noi invece conta è la firma del segretario comunale Anna Di Ronza, la quale oggi dovrebbe già chiedere conto a Publiparking delle sue inadempienze. E lo dovrebbe fare con tanto di significazioni formali, partendo da una diffida, in modo da aprire la strada ad eventuali sanzioni o addirittura, perchè no, alla rescissione unilaterale del contratto e alla revoca della gara.

Abbiamo atteso con fiducia per tutta la serata di ieri e fino alle 13 di oggi, sperando che qualche voce si levasse da uno o più consiglieri di opposizione. Ci saremmo accontentati anche di uno scambio privato di opinioni. Zero. In effetti, ce lo aspettavamo. Se Teleservizi-Publiservizi-Publiparking è diventato, infatti, un sancta sanctorum che si permette anche di presentare querele ai nostri danni, ritenendo di spaventarci (ma figuriamoci, noi viviamo per i principi, merce sconosciuta in questo territorio, per cui i Natale e tutti gli imprenditori di quel genere non ci avranno mai), dicevamo, se Teleservizi, cioè la creatura che a suo tempo uscì dalla testa di Nicola Ferraro che vi associò gli estri non comuni dell’imprenditore di Casaluce trapiantato a Caserta Nino Natale e di sua figlia Elena, se la rielaborazione di Teleservizi, cioè Publiservizi, se il ramo di Publiservizi, cioè Publiparking sono stati e sono sempre di più dei sancta sanctorum, degli autentici intoccabili, questo è dovuto al fatto che il gruppo imprenditoriale e le attitudini del popolo casertano sono complementari.

In pratica, Teleservizi, i suoi discendenti e il tipo antropologico dell’homo casertanus o dell’homo, in questo caso, aversanus sono fatti l’uno per l’altro. E allora, non ci giriamo troppo intorno perchè noi siamo vecchi del mestiere su queste storie. Siamo pronti ancora a riconoscere di aver sbagliato la nostra valutazione. Succederà se e quando il signor Alfonso Oliva, il signor Carmine Palmiero, il signor Paolo Santulli, la signora Luisa Motti, la signora Eugenia d’Angelo, la signora Dello Iacono, il signor Gianluca Golia, insomma, tutti i consiglieri di minoranza, contatteranno CasertaCe e spiegheranno quale sia il loro punto di vista sulla questione che abbiamo posto ieri sera, attraverso la pubblicazione integrale di documenti che dimostrano che il comune di Aversa si sta girando letteralmente dall’altra parte, di fronte alle inadempienze di Publiparking.

Se, invece, non arriverà nessuna presa di posizione, allora, conoscendo la storia di questo gruppo imprenditoriale, conoscendo le identità di tantissimi dipendenti di Nino ed Elena Natale, legati a tre generazioni di politici e di amministratori comunali di questa provincia, congiunti, consanguinei, affini, mogli, mariti e diciamola tutta anche qualche signora di compiacenza e di contiguità a quei politici che sa sindaci, da assessori, da consiglieri comunali o di quei burocrati che da dirigenti, cioè nei comuni, hanno svolto funzioni determinanti perchè Teleservizi-Publiservizi-Publiparking diventassero immancabilmente e il più delle volte ad esito di gare con un solo concorrente, concessionari di servizi pubblici comunali e intercomunali; siccome noi sappiamo, ripeto, siccome conosciamo bene il meccanismo, magari ci verrà l’estro di andare a controllare gli organici di tutte le strutture amministrative, tutti gli uffici che Publiservizi ha aperto nel territorio della Campania o anche nel resto d’Italia.

Perchè è strano anzi è incomprensibile che mentre i consiglieri di opposizione di Aversa sono molto attivi nel proporre argomenti, spunti, nell’intervenire su tante questioni, stanno zitti e mosca di fronte a una roba come questa che consuma, mese per mese, settimana per settimana, giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto, secondo per secondo, la sua porzione grande o piccola di abuso del diritto, dentro un contratto che, ripetiamo per l’ennesima volta, assorbe in sè tutti gli elementi costitutivi che hanno portato ad un’aggiudicazione di una gara d’appalto.

Se all’inadempienza si associa il silenzio di chi dovrebbe stabilmente tutelare il bene comune, ci riferiamo nel caso specifico all’amministrazione comunale di Aversa, ai consiglieri di maggioranza e ovviamente di opposizione, il pubblico danaro e non gli interessi dei privati, vuol dire che quel contenuto convenzionale, quella fonte del diritto degrada e precipita nell’abuso dello stesso.

Attendiamo notizie dai consiglieri di opposizione.

CLIKKA E LEGGI IL CONTRATTO INTEGRALE TRA COMUNE DI AVERSA E PUBLIPARKING