AVERSA. Il legale rappresentante della Publiparking “vincitrice dei parcheggi” condannato dal tribunale per false dichiarazioni rese in una gara d’appalto

3 Settembre 2021 - 21:45

Abbiamo esplorato in lungo e in largo la documentazione presentata dall’impresa di Nino ed Elena Natale e della doverosa dichiarazione, che il signor Luigi Monti avrebbe dovuto mettere nero su bianco, segnalando la sua condizione alla commissione aggiudicatrice, neppure l’ombra

AVERSA (g.g.) – Ci dicono che l’assessora Francesca Sagliocco non abbia gradito più di tanto l’ultimo nostro articolo riguardante la Publiparking e le evidenti inadempienze che questa ha già collezionato al primo mese di esercizio del servizio delle strisce blu, dei parcheggi a pagamento della città normanna.

A quanto abbiamo capito, l’attuale moglie del sammaritano Peppe Rinaldi, a cui magari può chiedere lumi sul “soggetto” che ha scritto quell’articolo e che sta scrivendo questo, ha ritenuto gratuita e ingiustificata la pubblicazione della sua foto, associata a quella della proprietaria di Publiparking Elena Natale.

Ingiustificata perché fuori contesto. Stupisce, sorprende questa reazione, da una professionista com’è la Sagliocco, sposata peraltro ad uno che prima di dedicarsi totalmente alla professione libera, a quel diritto fallimentare su cui si esercitano da tempo i rapporti della famiglia di sua moglie, attivissima sin dai tempi della presidenza di Pietro Raucci dell’Ordine provinciale dei dottori commercialisti,  ha fatto il politico, militando a lungo in Alleanza nazionale Stupisce che con queste esperienze e questi apporti di esperienza politica, che le possono essere trasmessi dal suo consorte,n on valuti correttamente il dato di fatto della biunivocità delle competenze riguardanti l’attività svolta da Publiparking, che, da un lato si connette  a chi esercita la potestà riguardante il traffico e la mobilità urbana, così come risulta evidente dal fatto che il bando di gara è stato firmato dal dirigente del settore, nonché comandante dei vigili urbani Stefano

Guarino, dall’altro si collega alle competenze dell’assessorato al Bilancio che abbraccia però anche la materia delle Finanze, quindi dell’intero meccanismo che sovraintende alla fiscalità comunale nella parte che in cui questa incide nella struttura dei bilanci.

E quale fotografia avremmo dovuto pubblicare, assessora Sagliocco? Quella del titolare della delega alla Cultura, o magari quella dell’assessore ai Servizi sociali o all’Edilizia scolastica? Dal 3 agosto, cioè dal momento in cui Publiparking ha cominciato a esercitare concretamente la sua attività, riscuotendo dai parcometri i tributi della sosta, la materia è divenuta, non solo in quota parte, ma soprattutto competenza di Francesca Sagliocco.

Vede, assessora, come siamo diventati buoni? In passato, per molto meno, abbiamo sfanculato altri suoi colleghi politici, ad Aversa ma non solo ad Aversa. Con lei, invece, usiamo la pazienza di chi, con una certa sorpresa, spende minuti che potrebbero essere meglio utilizzati,l,  per declinare cose ovvie, evidenti, ma che ovvie e evidenti non sono per chi, invece, dovrebbe ben conoscere la materia.

Archiviata la questione delle singolari  rimostranze dell’assessora Francesca Sagliocco, introduciamo un argomento che, sicuramente, andremo ad approfondire ancora meglio nei prossimi giorni.

Signore e signori, ecco a voi, Luigi Monti!

E chi cazz’è? In effetti l’esclamazione un po’ lasciva è giustificata, perché, effettivamente, l’unico Monti conosciuto da chi un po’ di scuola superiore l’ha fatta è Vincenzo Monti, ultimo dei poeti neoclassici e porta d’ingresso alla formidabile stagione dei romantici.

Di romantico, invece, questo Luigi Monti non ha proprio nulla.? Men che meno da quando abbiamo appreso che era ed è il legale rappresentante, l’amministratore unico della Publiparking  ma anche della Publiservizi, assorbendo la fondamentale novella  da una o due querele da lui presentate ai nostri danni, su indicazione di Nino ed Elena Natale.

Noi siamo abituati a fronteggiare querele, peraltro  provenienti sempre dagli stessi mondi, cioè dai politici o dagli imprenditori che vivono e si arricchiscono grazie ai rapporti con la politica e conseguentemente, grazie alle ricche, lucrose  commesse della pubblica amministrazione, finanziate con i quattrini scuciti a tonnellate dai cittadini – contribuenti

Ma quella volta, il nome di Luigi Monti ci incuriosì, perché lui querelava in nome e per conto della Publiservizi che, come sanno pure le pietre, nacque da un’idea che l’allora politico e imprenditore Nicola Ferraro mise a punto con il suo conterraneo dell’agro aversano Nino Natale, che poi, con Nicola Ferraro arrestato e condannato per camorra, ha proseguito da solo, costituendo, lui e la figlia Elena, l’unico vero centro di comando e di controllo in entrambe le imprese.

Ci sentimmo anche un po’ defraudati, vagamente offesi. Non per la querela, per carità, ma per il nome e il cognome totalmente sconosciuti di chi l’aveva presentata, che ai nostri occhi era un signor nessuno. Volendo darci coraggio, ci mettemmo a cercare. Cavolo, pensammo, avrà pure  qualche contenuto curriculare la vita professionale di questo tizio.

E, infatti, l’abbiamo individuata subito la medaglia nel curriculum di Luigi Monti. E’ contrassegnata con il numero 7036/2018, che codifica una sentenza del tribunale penale di Napoli, con la quale  Monti è stato condannato, leggiamo testualmente, per “aver reso una falsa dichiarazione in una pubblica gara al fine di trarre in inganno una pubblica amministrazione”.

Ora, noi non sappiamo a che punto si trova questo procedimento penale. Riteniamo 0robabioe che, a suo tempo, Luigi Monti abbia presentato ricorso in Corte di Appello. Possibile anche che ne sia uscito indenne, quand’anche non assolto, ma con un provvidenziale “non luogo a procedere per intervenuta prescrizione”.

Ma questo conta poco, anzi pochissimo. In un procedimento amministrativo, istruito da un legale rappresentante di una società, (questo vale nell’appalto dei parcheggi ad Aversa ma anche in quello dei tributi nella città di Caserta), corre l’obbligo, a carico di chi rappresenta l’azienda concorrente, di dichiarare se a proprio carico ci siano delle pendenze giudiziarie, in questo caso una sentenza di condanna pronunciata in primo grado.

Abbiamo messo sottosopra i documenti depositati al Comune di Aversa dalla Publiparking e di questa dichiarazione, che va messa a disposizione della commissione aggiudicatrice affinché possa valutare anche questo aspetto nel processo di definizione della gara, non abbiamo rintracciato, neppure l’ombra.

Tra le altre cose, paradossalmente, per la Publiparking, per la Publiservizi, sarebbe stato molto meglio che Luigi Monti fosse stato condannato per altro reato, che so, per molestie sessuali, per tentato omicidio, per rapina a mano armata. Si sarebbe infatti trattato di comportamenti sanzionati nel primo grado di giudizio, comunque non attinenti a quello che va deciso in una procedura di gara.

Questo qua, invece, è stato condannato in primo grado da un tribunale penale per false dichiarazioni rese in una pubblica gara per trarre in inganno la centrale appaltante. Per cui è indiscutibile l’obbligo che poi andremo a declinare nei giorni prossimi anche in termini giuridici di dichiarare questa particolare condizione dell’amministratore di Publiparking.

Perché con tutto il rispetto per la sua persona e riaffermando senza se e senza ma la sua non colpevolezza penale fino a una eventuale sentenza di condanna pronunciata dalla corte di Cassazione, un minimo di brivido non può non percorrere la schiena dei componenti di una commissione aggiudicatrice che hanno di fronte un legale rappresentate che due anni prima un tribunale della Repubblica ha condannato, perché ritenuto colpevole di avere artefatto una gara con false dichiarazioni.

Ormai, la città di Aversa comincia davvero a far concorrenza a quella di Caserta. Nel capoluogo abbiamo raccontato ogni forma di perdizione nel rapporto tra la politica locale ed il mondo Publiservizi-Publiparking. Per cui, l’habitat è quello che è e dunque ci sta pure bene che il legale rappresentante della società dei Natale depositi la documentazione per la gara dei tributi, vinta sostanzialmente a tavolino, dato che, dopo la pubblicazione del bando, con l’aurea firma del dirigente Franco Biondi una sola impresa (indovinate quale?) si è presentata, conquistando un’aggiudicazione che le permette, con un mini ribasso, di conservare il ricco feudo a suo appannaggio almeno da una quindicina d’anni.

Ci sta che Luigi Monti non comunichi alla commissione di Caserta o a quella dell’Asmel, che poi è la stessa cosa, la sua condizione giudiziaria. Ma ad Aversa uno è portato a pensare che non avendo raggiunto ancora la politica locale i livelli di illegalità raggiunti da quella di Caserta, una cosa del genere non succeda.

Per il momento, ci fermiamo qui. Nei prossimi giorni, metteremo nero su bianco il motivo per cui è giuridicamente è cogente la segnalazione dei propri carichi pendenti da parte della persona o delle persone che partecipano in nome e per conto di un’azienda ad una gara d’appalto, per di più di grandi dimensioni.