BASKET. Ale Gentile lascia la Virtus e farà la Summer League NBA con i Rockets

11 Maggio 2018 - 12:35

CASERTAAle Gentile sembra poter essere arrivato ad una nuova svolta della sua carriera, una sorta di punto di non ritorno. Quella appena conclusasi è stata una stagione per lui comunque positiva dal punto di vista statistico (16.8 punti, 6.3 rimbalzi, 3.4 assit, 15.4 di valutazione), ma lo stesso non può dirsi per la sua Virtus, che perdendo l’ultima di campionato a Reggio Emilia non è riuscita a staccare il pass per i playoff scudetto.
Una vera e propria delusione in rapporto alle aspettative di inizio anno ed al budget speso, un boccone amaro da mandar giù.
Ma Alessandro non ha tempo di guardarsi indietro, è il momento invece di pensare al futuro: dopo esser stato scelto nel Draft NBA 2014 alla scelta n°53 dai Minnesota Timberwolves (che cedettero immediatamente i diritti agli Houston Rockets in cambio di 1.500.000$) il suo rapporto con il basket d’oltreoceano è stato più chiacchierato che reale. Tante le ipotesi, tanti gli abboccamenti, pochi i riscontri.
Il nativo di Maddaloni decise di restare ancora un po’ in Europa per poter migliorare il proprio gioco e fortificarsi: una scelta tanto lungimirante quanto giusta. Le problematiche degli ultimi anni, con la scorsa stagione che è stata un vero calvario girovagando tra Milano, Panathinaikos e Hapoel Gerusalemme in soli 6 mesi, non hanno certo scalfito le sue convinzioni, ma sicuramente non ha giovato alla sua crescita.
La scelta di partecipare alla Summer League NBA, manifestazione in cui si dà ai giocatori la possibilità di mettersi in mostra, fa trasparire l’evidente volontà di provare a confrontarsi con il basket americano. Un basket sì diverso, ma che non per forza potrebbe creare problemi al nativo di Maddaloni: le differenti regole vigenti nel campionato NBA, in cui il difensore non può stazionare nell’area colorata per più di 3″, inevitabilmente creano molte più soluzioni di 1vs1, campo in cui Alessandro è oggettivamente un maestro. Oltretutto le sue ottime qualità di passatore, sia per letture che per gesto tecnico, fanno di lui un giocatore su cui è molto complesso mandare un aiuto o un raddoppio.
Se c’è un punto su cui Gentile deve assolutamente lavorare è il tiro: troppo poco affidabile da oltre l’arco (21% in stagione), troppo altalenante dalla lunetta (57%), con una parabola che deve necessariamente esser modificata.
Siamo però altrettanto convinti che una nuova sfida, nuovi stimoli, la possibilità di confrontarsi con un nuovo mondo, possano dare ad Alessandro la giusta voglia di riprendersi il suo futuro, quello di una star a tutti gli effetti. Il problema potrebbe al limite dover essere quello di dover accettare, almeno inizialmente, un ruolo da comprimario, come già successo per i vari Belinelli, Datome, Bargnani e Gallinari. Ma abbiamo visto dove la perseveranza ha portato Marco Belinelli, forse il meno dotato per qualità dei quattro citati, ma certamente, al momento, il più decisivo. L’unico italiano che può fregiarsi di un titolo NBA.
Insomma, potrebbe essere dura all’inizio: pochi minuti, tanta panchina, poche opportunità di mettersi in luce, ma Alessandro ha certamente la personalità per poter sopportare i primi iniziali scogli ed il supporto di papà Nando

e del padre putativo Riccardo Sbezzi su cui poter contare. In quanto al talento, osservando il livello medio delle panchine NBA, non c’è da discutere. È tutta una questione di possibilità e di voglia.
Speriamo che sia il momento giusto per riuscire ad esprimersi al meglio, anche in ottica Nazionale.

Ruben Romitelli