CAMORRA & COMUNI. I commissari prefettizi “fanno i fenomeni” e tolgono la gestione del palazzetto alla Volley Sparanise. Vi spieghiamo perché non avrebbero potuto mai farlo, neppure se l’associazione fosse stata partecipata dai figli di Riina, di Sandokan e dal nipote di Raffaele Cutolo

12 Dicembre 2023 - 18:08

Qui dobbiamo smetterla con le applicazioni estemporanee del diritto. Se una legge esiste, la devono rispettare tutti, a partire da chi rappresenta direttamente lo Stato e il diritto che ne è fondamento e architrave. Richiamare, in una bizzarra delibera approvata con i poteri della giunta, all’art. 145 del Tuel è un atto estemporaneo ed un errore. E se diciamo atto estemporaneo ed errore, li giustifichiamo, altrimenti dovremmo scrivere dell’espressione realizzata a nostro avviso di un vero e proprio abuso di potere.

SPARANISE – Le leggi italiane sono scritte, nel 90% dei casi, con serietà ed intelligenza. Chi le applica, invece, a partire dagli alti livelli della pubblica amministrazione, non è né molto serio, né intelligente, a parte qualche eccezione.

E questo, fondamentalmente, riassume in sé i problemi del nostro Paese, della nostra Italia.

Prendiamo ad esempio l’articolo 145 del Tuel, che si pone il problema della vita e delle opere delle cosiddette commissioni straordinarie attive nei Comuni e in altri enti pubblici in sostituzione degli organismi ordinari, il più delle volte di tipo elettivo, in attesa che maturino le condizioni per ritornare alla normalità e, dunque, per quel che riguarda il caso specifico, alla normalità democratica coperta dalla Costituzione (“la sovranità appartiene al popolo, che la esercita…”).

Il 145 del Tuel è uno strumento legislativo messo a disposizione delle commissioni straordinarie, affinché queste possano, in casi particolari, attraversare il confine della cosiddetta “ordinaria amministrazione” per incidere con il bisturi, per eliminare la presenza e i conseguenti vantaggi derivanti dalla gestione economica, da parte da persone fisiche e/o giuridiche sulla cui presenza e sulla cui attività si è realizzato il controllo ad opera di una commissione di accesso, nominata da una Prefettura e che poi sono diventati elementi costitutivi o comunque concorrenti di un decreto di scioglimento degli organi amministrativi.

L’unica ragione esposta dall’articolo 145, peraltro confermata dalle interpretazioni giurisprudenziali del Consiglio di Stato, si collega al fatto che soggetti, i quali, ripetiamo, sono stati protagonisti o co-protagonisti, con la loro presenza esplicitata nel Dpr che sancisce lo scioglimento di un ente locale per infiltrazione di variegati tipi di delinquenza, non possono continuare a stare dentro, a vario titolo, alla gestione economica di strutture pubbliche appartenenti al Comune.

Scusate se torniamo sul caso Sparanise, ma francamente ogni giorno che passa si rafforza in noi l’idea che i tre commissari Maura Nicolina Perrotta, Florinda Bevilacqua e Salvatore Carli, siano afflitti da una forma di egocentrismo che li porta a fare un po’ i fenomeni.

Probabilmente dentro di loro vive latente una passione per la politica, che ora, grazie ai poteri che derivano dalla loro carica, trova uno spazio espressivo, quand’anche inortodosso e per certi versi anche un po’ “vietato”.

Al riguardo, è successo, nelle scorse settimane, che, tra le varie opzioni a loro disposizione, i commissari abbiano scelto quella che gli garantisce l’espressione dei poteri della giunta comunale.

Per cui, hanno scritto e approvato una delibera, la 79 del 13 luglio 2023, con cui hanno annullato la determina che aggiudicava la gestione del palazzetto dello Sport all’associazione “Sparanise Volley”.

Noi siamo intervenuti in questa faccenda perché non sappiamo se oggi in questa Sparanise Volley siano arrivati. tutti insieme o a ranghi sparsi, il figlio di Totò Riina, il nipote di Provenzano, il cugino di Nuvoletta e il buon Ivanohe Schiavone, ultimogenito di Francesco Schiavone Sandokan,.

Può anche darsi, anzi diamo per esistente, assodata questa tesi che ci serve per ragionare e che, dunque, per qualche minuto rovinerebbe, comunque, la storia non comune di una società di pallavolo che durante un periodo non brevissimo è stata nota e ben reputata in tutta Italia, in quanto il volley, a Sparanise, è una cosa molto seria e più volte la squadra è arrivata anche in serie A, aggiudicandosi addirittura una edizione della Coppia Italia, trofeo esposto in bella mostra proprio nell’aula consiliare del Comune di Sparanise.

Ma se dentro alla Volley Sparanise ci fossero il figlio di Riina, il figlio di Sandokan ecc., quelli della commissione straordinaria non dovrebbero certo girarsi dall’altra parte, ma correre in Prefettura affinché della cosa sia immediatamente informata anche l’autorità giudiziaria.

Provando a dire una cosa intelligente, vogliamo sostenere che più di questo i commissari non potrebbero fare, perché la loro stretta presenza e la loro stretta potestà riguardano esclusivamente l’ordinaria amministrazione, e se devono superare questo confine, come gli consente l’articolo 145 del Tuel, corroborato dalla giurisprudenza del Consiglio di Stato, devono sottostare ad una precisa e inderogabile condizione: “Per rendere legittimo l’intervento di quest’ultima (la commissione straordinaria, ndd) è sufficiente che siano individuati nel provvedimento di scioglimento degli organi elettivi o negli atti presupposti i servizi pubblici locali la cui gestione sia interessata da fenomeni di compromissione o interferenza con la criminalità organizzata o comunque connotata da condizionamenti”.

Il Consiglio di Stato è forse formato da stupidi? Non crediamo affatto. Ecco perché abbiamo voluto ricorrere, all’inizio di questo articolo, ad un esempio paradossale, cioè un palazzetto dello Sport di Sparanise gestito da un’associazione fatta, secondo quella nostra ipotesi surreale, ma comunque utile al nostro ragionamento, da figlioli e parenti dei più grandi mafiosi e camorristi della storia.

Rispetto a questa situazione, cioè alla gestione del palazzetto dello sport, di cui, ritornando seri, nulla c’è scritto e messo nero su bianco nel decreto di scioglimento e neppure negli atti presupposti (leggi relazione della commissione d’accesso). E lo stesso sul probelma più generale della gestione dei servizi pubblici locali riguardanti il Comune di Sparanise. .

Dunque, e ritorniamo all’ipotesi di scuola, quella surreale e paradossale, ma utilissima ad esporre con chiarezza il concetto che intendiamo porre all’attenzione e nostri lettori, nel momento in cui, la commissione straordinaria si rendesse conto, nell’esercizio delle proprie funzioni, che il figlio di Sandokan, Riina, ecc., sono i componenti dell’associazione Sparanise Volley, il problema non si potrebbe risolvere utilizzando il 145 del Tuel, peraltro un po’ comicamente citato dagli stessi commissari nella narrativa della delibera n. 79 del 13 luglio 2013, di cui possediamo copia cartacea, ma che non siamo riusciti assolutamente ad estrarre dal complicatissimo e per certi versi inespugnabile sito istituzionale del comun caleno.

Ma questo non significa che la commissione dovrebbe far finta di non aver visto questo fatto nuovo.

Essendo un’autorità di controllo, in nome e per conto del governo italiano, dovrebbe immediatamente informare gli organi superiori, cioè la Prefettura, il Ministero degli Interni e anche l’autorità giudiziaria.

A quel punto arriverebbe in men che non si dica una seconda commissione d’accesso e quel primo decreto di scioglimento sarebbe reiterato dal governo, con l’integrazione di fatti nuovi.

E allora, questa commissione o un’altra nominata successivamente potrebbero intervenire senza neppure ricorrere ai poteri del 145, in quanto il caso palazzetto costituirebbe di per se stesso un motivo aggiuntivo ma soprattutto vistosamente esposto dello scioglimento, tanto visibile da rendere superfluo lo strumento del 145. Che comunque resta a disposizione qualora ci sia qualcosa di irrisolto, ma non rispetto a ciò che di nuovo viene incrociato dalla commissione straordinaria, ma comunque rispetto ad elemeti di trattazione del decreto di scioglimento o degli atti a questo presupposti a partire dalla relazione della commissione d’accesso.

Citare il Tuel per arrivare, con un giro di parole del tutto sbilenco ad usare i poteri della giunta comunale per annullare, con una delibera di giunta, una determina di attribuzione della gestione del palazzetto dello Sport, argomento di cui non si fa menzione né nella relazione della commissione d’accesso, né nel decreto di scioglimento, è semplicemente sbagliato, proprio ai sensi di quel 145 che evidentemente i commissari non hanno letto bene, non assimilando la relazione inscindibile di tipo logico-lessicale che esiste, in questo testo normativo, tra ciò che deve essere scritto nel decreto di scioglimento e negli atti precedenti e tutto quello che ha a che fare con un’eventuale infiltrazione di tipo criminale dentro alla gestione delle strutture comunali e più in generale i servizi pubblici locali.

Pare che i commissari abbiano confidato a qualcuno della Fipav, cioè alla Federazione italiana pallavolo, che i gestori dell’associazione Volley Sparanise siano gente “chiacchierata”. Ok, va bene, diamo dignità e contenuto anche alla “chiacchierazione”, alla “chiacchierabilità”, al “chiacchierato” che connota la reputazione di quelli dell’associazione Volley Sparanise. Detto questo, però, non dovete fare i fenomeni, perché l’unica cosa che la legge vi permette di fare è comunicare ciò che a vostro dire è, per l’appunto, un “chiacchiericcio” alla Prefettura.

Questa ne prende atto, fa le sue indagini e, se riterrà emetterà una interdittiva ai danni della Volley Sparanise. E sarà questo l’unico strumento che voi della commissione potrete utilizzare, così come utilizzato anche dalle amministrazioni comunali abitualmente in carica e non sciolte, per revocare la gestione del palazzetto. La soluzione che avete invece utilizzato appartiene proprio all’atteggiamento di chi vuol fare il fenomeno ad ogni costo ed essendo arrivato per riparare i danni, ne compie altri, finanche più gravi di quelli che ha trovato.

Ora, siccome avete fatto la gara per la concessione del palazzetto (altra procedura discutibile in quanto il concetto di concessione vi conduce su un percorso complesso e di molto dubbia applicabilità), siccome quelli della Volley Sparanise, intimiditi e offesi, non si sono presentati, siccome al netto della Volley Sparanise, non si è proprio presentato nessuno, il Palazzetto rischia di andare in malora, magari tra un esercizio e l’altro di analisi logica e di sintassi del periodo, che sicuramente vi farebbe bene nella corretta lettura del testo della norma, voi commissari vi potreste, dando a quel punto un esempio meraviglioso di disponibilità al pubblico servizio, armare di ramazza e detersivo, facendovi, magari aiutare anche da qualche muratore. In questo modo lo andreste a manutenere, il palazzetto.