CAMORRA. L’omicidio di Raffaele Lubrano: sei condanne e un’assoluzione

2 Febbraio 2022 - 18:47

CASAL DI PRINCIPE– (gv) Uccisero il figlio del boss Vincenzo Lubrano, sei condanne e un’assoluzione. Oggi la sentenza del gup dott.ssa Tirone tribunale di Napoli per l’omicidio di Raffaele Lubrano, ucciso a Pignataro Maggiore nel novembre 2002. Trent’anni la pena per il boss  Michele Zagaria, 30 anni per Giuseppe Caterino e  30 anni per Francesco Schiavone, alias Cicciariello, ritenuti i mandanti dell’omicidio. Vent’anni a Salvatore Nobis  (difeso dall’avvocato Paolo Caterino e Angelo Raucci) considerato colpo di scena assolto Antonio Santamaria (difeso dall’avvocato Angelo Raucci). Otto anni e 4 mesi, invece, la pena per i collaboratori di giustizia Antonio Iovine Francesco Zagaria, alias Ciccio ‘e Brezza. Questi due collaboratori avevano ricostruito diversi dettagli dell’efferato delitto ma ci sono state delle contraddizioni proprio per il Santamaria. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati inoltre anche Paolo Di Furia, Emilio Martino. Per questo delitto è stato già condannato Vincenzo Schiavone alias petillo quale esecutore del delitto,

La sera del 14 novembre 2002 Lubrano, dopo aver lasciato il suo studio di via Vittorio Veneto, mentre percorreva la strada a bordo di una Toyota Land Cruiser, diretta verso una zona periferica, veniva dapprima superata da un’Alfa Romeo 164 e poi bloccata nei pressi del Bar Giordano, dove i killer lo uccisero per vendetta così come stabilito dal clan.