CAMORRA & POLITICA. Gabriele Piatto: “Io al di sopra di ogni sospetto, Montella è un brav’uomo”. CasertaCe: “D’accordo, ma non fino in fondo”

7 Febbraio 2020 - 16:59

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Al Direttore di Casertacé
Dr. Gianluigi Guarino
Egregio Direttore,
raccolgo il suo invito in merito ai chiarimenti relativi ad una dichiarazione di un certo Generoso Restina persona a me sconosciuta che nel 2014 riferisce di avermi visto in compagnia del sig. Massimo Montella nella ricorrenza dei Morti.
La cosa può apparire abbastanza probabile nellsaver incontrato il sig. Montella come tante altre persone in occasione dei morti. Il sig. Montella è persona da tutto il paese conosciuto come un bravissimo idraulico, un grande lavoratore il cui unico impiego è quello di lavorare instancabilmente dalla mattina alla sera sempre stanco e con abiti da lavoro.
Per quanto mi riguarda non mi è mai risultato essere un delinquente così come non risulta alla pubblica opinione. Circa la mia personalità preciso che sono circa 25 anni che ricopro ininterrottamente incarichi di amministratore pubblico sia provinciale che comunale e ringraziando Iddio e la mia onestà non ho mai avuto alcun problema di natura giudiziaria pur vivendo in un territorio difficile ed inquinato. Ciò è stato possibile in quanto ho disprezzato, rifuggito e sempre ritenuto ignobile il mondo del malaffare lontano anni luce dai miei principi morali.
Cordialmente con distinti saluti
Avv. Gabriele Piatto

 

CASERTA (g.g.) – Intanto ringraziamo il sindaco Gabriele Piatto per aver accolto la civilissima richiesta di rispondere alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Generoso Restina da noi riportate in un articolo di ieri, il cui link ritrovate in testa alla missiva scrittaci dal primo cittadino. Questo è il miglior modo per discutere e confrontarsi, visto che CasertaCe non ha alcuna posizione preconcetta ma si limita solo a lavorare e, perché no, anche a commentare documenti ufficiali dell’autorità giudiziaria, pubblicati con tanto di marchio della Repubblica Italiana, così come quello contenente le dichiarazioni di Restina.

Tutto sommato, la dichiarazione di Piatto, che ha ragione a dire di non essere mai stato coinvolto in nessuna inchiesta giudiziaria, perché, aggiungiamo noi, in caso contrario ce ne saremmo ricordati, non smentisce il pentito. Il sindaco non ricorda la circostanza precisa, ma non esclude la possibilità di essersi trattenuto, nella ricorrenza dei Morti, con Massimo Montella, allo stesso modo con cui, in quella particolare ricorrenza, lui o una qualsiasi altra fascia tricolore, si intrattiene a parlare con i propri concittadini.

Soddisfacente, dunque, secondo noi, e per quello che può valere il nostro punto di vista, la risposta di Gabriele Piatto. Per quello che riguarda però la valutazione morale che il sindaco di Frignano dà su Massimo Montella, c’è muoversi con cautela. Nessuno, infatti, mette in discussione, ovviamente fino a prova contraria, che la percezione di Massimo Montella, a Frignano, sia quella di un lavoratore onesto e indefesso, così come lo descrive Piatto, che dunque al tempo non avrebbe avuto, come non ne avrebbe oggi, alcun motivo per non fermarsi a parlare con il Montella, imprenditore, che Piatto definisce “idraulico“, che ha lavorato, secondo il racconto del pentito Restina, anche quale fornitore nel mondo della distribuzione del gas, attività in cui è impegnata anche la famiglia del sindaco compreso, a quanto ci risulta, lui stesso.

Ma se le dichiarazioni di Generoso Restina sono state fondamentali per far mancare la terra sotto i piedi al latitante Michele Zagaria, contribuendo alla sua cattura; se le dichiarazioni di Generoso Restina sono considerate genuine e affidabili al punto da essere inserite, non già dalla Dda, ma da un giudice, precisamente da un Gip, in questa ordinanza di cui ci stiamo occupando, così come altri giudici avevano scelto di fare in passato in occasione di diversi provvedimenti giudiziari, non è improbabile, caro sindaco Piatto, che lei e quella che definisce “l’opinione pubblica di Frignano“, non possediate tutte le ragioni rispetto alla valutazione sul passato di Massimo Montella. Poi, può darsi anche che Restina abbia raccontato una fregnaccia quando dice che il lavoratore indefesso si rese protagonista di un tentato omicidio e fu braccato dalla famiglia Schiavone che voleva accopparlo per questo motivo, al punto che il lavoratore indefesso sarebbe stato costretto a rifugiarsi sotto l’ala protettrice di Michele Zagaria.

Premesso ciò, però, l’ipotesi della fregnaccia sta in piedi esattamente come l’ipotesi che il racconto di Restina sia reale, autentico e che lei, sindaco Piatto, e tutti i frignanesi, non c’abbiate capito un tubo della biografia di Massimo Montella.