CAMORRA & SEGRETI. Ginotto Lagravanese e la fashion Sofia Flauto: tra Albano e Romina, Michelle ed Eros, la strana vicenda di un divorzio anomalo e di un idillio economico incrollabile

22 Febbraio 2022 - 11:41

Leggendo altre pagine dei documenti giudiziari relativi all’indagine sugli appalti nel settore dei servizi sociali in comuni casertani e della provincia di Napoli, abbiamo incrociato ulteriori passi relativi al rapporto tra due dei tre personaggi centrali di questa inchiesta Dda. Lui manovratore e burattinaio, lei affascinante collezionatrice di rapporti, di relazioni pseudo vip con politici ed altri burocrati. SEMPRE IN QUESTO ARTICOLO, LE DICHIARAZIONI FATTE DAL PENTITO GIUSEPPE MISSO SU GINOTTO LAGRAVANESE

 

AVERSA(Gianluigi Guarino) A suo modo, anche quella, almeno in apparenza e anche formalmente scoppiata, tra Luigi Lagravanese, per gli amici Ginotto, punto di riferimento, secondo le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia del clan dei casalesi, nel settore degli appalti relativi ai servizi alla persona, e Sofia Flauto, è stata e probabilmente è ancora, una coppia di vip. D’altronde, se Luigi Lagravanese, avendo la reputazione che si ritrovava, si muoveva soprattutto sotto traccia, la Sofia Flauto, indubbiamente una donna fashion, in grado di stare, durante un cocktail in piedi, con lieve leggiadria con un bicchiere in mano, magari insieme alla sua amica assessora regionale Lucia Fortini, è stata molto spesso presente agli eventi partecipati dalle persone che contano.

L’ormai arcinota fotografia che pubblichiamo spesso e che la ritrae insieme alla Fortini, ne rappresenta una evidente dimostrazione. Una dimostrazione di una persona, di una donna, perfettamente in grado di “vipeggiare”.

Dunque, Luigi Lagravanese e Sofia Flauto, la loro separazione, il loro divorzio, il loro non essere più marito e moglie, va inserito, dentro ad una rubrica molto ricca, magari in uno spazio tra i mitici Albano e Romina e i caldissimi delle cronache rosa dell’ultima settimana Michelle Hunziker ed Eros Ramazzotti.

Nel caso di Albano e Romina e in quello di Michelle ed Eros, il divorzio delle persone non si è tradotto, nonostante gli anni in cui la lontananza si è manifestata in maniera totale, in una imperitura estraneità su altre cose della vita, diverse dal dato sentimentale strictu sensu.

Parliamoci chiaro: quello tra Albano e Romina è stato un divorzio che potremmo definire, ovviamente tra virgolette, cattivo, collegato all’improvvisa presa di coscienza, anche sprezzantemente manifestata nel suo atteggiamento di distacco e di splendido isolamento, della figlia del grande attore di Hollywood Tyron Power, di essere dentro ad una vicenda umana, quella dell’olio, delle caciotte, dei prodotti della terra della fattoria di Cellino San Marco, non in linea con le sue sensibilità. Della serie, meglio tardi che mai, visto che ai tempi di “Felicità”, il bicchiere di vino con il panino, simboli anche politici di una cultura popolare e popolaresca, alla Romina erano graditi, eccome se lo erano, visto il successo e le tournèe mondiali che connotarono quegli anni.

Ultimamente, i due si sono ritrovati. Diciamocela tutta, per questione di quattrini. Hanno cantato e si sono esibiti insieme, hanno raccolto il legittimo profitto economico per queste loro performance post datate, e arrivederci e grazie.

I più giovani Eros e Michelle, invece, si sono spinti un pò più in là. E’ chiaro che questa magnifica donna svizzera possieda una sensibilità e soffra anche una fragilità non comuni che, al tempo del matrimonio con il giovane cantautore romano, la portò a subire il plagio di una setta in cui era stata indotta ad entrare.

Il programma di Canale 5, a differenza di quello che era successo con Albano e Romina, ha mosso delle emozioni, visto che c’è stata qualche effusione, differente dall’algida professionalità con cui soprattutto Romina ha cantato sul palco di San Remo, facendo balenare l’idea, più che l’ipotesi, di un ritorno di fiamma sentimentale, al di là dell’asserzione fatta su quella che sarebbe solo una semplice amicizia. Ma al pari del caso di Albano e Romina, l’incontro tra Eros e la Hunziker, ha determinato profitto economico.

L’effetto favola ma soprattutto una settimana di bombardamento a tappeto nelle cronache rosa dei giornali generalisti e di quelli specializzati che hanno vissuto la serata di mercoledì scorso, come l’ha vissuto il popolo di Israele dell’Esodo, davanti al miracolo della manna, arrivata dal cielo.

E allora, dove li mettiamo Luigi Lagravanese e la super fashion Sofia Flauto? Nè con Albano e Romina e neppure con Michelle ed Eros. La loro, è una storia anomala. Perchè, se anomalo non è il fatto che due coniugi, i quali decidono di separarsi, si rispettino anche per amore di una figlia che hanno generato in due, se non è anomalo che continuino anche a tenere in piedi delle attività economiche esercitate in comune, è, invece, iper-anomalo che queste attività siano, in pratica, totalizzanti nella vita di entrambi.

La Dda scrive infatti che Luigi Lagravanese ed evidentemente tutto il suo portato criminale o para-criminale, sono stati negli anni, i principali determinatori delle attività illecite compiute dalla, sulla carta ex moglie, Sofia Flauto. Sono tante e tali queste attività che i due, hanno continuato a trascorrere un numero enorme di ore insieme, al punto da farci dire che la loro condizione umana ed economica sia a dir poco anomala e al punto da farci dubitare che la condizione sentimentale, la cui variazione avrebbe determinato il divorzio, non sia poi cambiata più di tanto, vista la dedizione, l’abnegazione, il lavoro certosino che ognuno dei due dedica alle necessità, agli obiettivi dell’altro e che porta ad esempio Lagravanese a mobiltare un tecnico informatico, l’ugualmente indagato di Alife Giulio Fappiano, per bonificare dai microfoni fatti installare dall’autorità giudiziaria, i luoghi in cui Sofia Flauto operava.

Lagravanese muove i fili, Sofia Flauto costruisce e mantiene i rapporti con la politica con egli uffici dei mandarini delle burocrazie comunali ed intercomunali, dove si annida, come ormai noi scriviamo da tantissimi anni, una cifra di corruzione che non ha eguali al mondo. Perchè, come sono corrotti politici e burocrati nei comuni della provincia di Caserta, non lo sono in nessuna altra parte d’Italia, d’Europa e del mondo intero.

Sulle relazioni di Sofia Flauto, torneremo a scrivere dettagliatamente già da domani: vi segnaliamo solamente una conversazione intercettata nella sede della Eco che sta manco a dirlo, alla via Bachelet. In questo dialogo, Lagravanese dice senza mezzi termini alla ex moglie: “Facile…a me mi dovete dare i soldi! Non me ne fotte!“.

A proposito la Flauto risiede in una zona della città di Aversa, citata nell’indagine anche come luogo di esercizio della professione di Luigi Lagravanese. Questo, giusto per avvalorare l’anomalia del rapporto tra i due, di cui abbiamo appena detto, che, beninteso, magari ha una sua spiegazione fattuale che però non troviamo, ritornando alla piuttosto ardita similitudine di inizio articolo, nè nel caso di Albano e Romina, nè nel caso di Michelle ed Eros.

In conclusione, nella carrellata dei pentiti del clan dei casalesi, chiamati a rispondere a domande su Ginotto Lagravanese, c’è anche Giuseppe Misso, il quale conferma il rapporto fraterno tra l’imprenditore dei servizi sociali e Mario Schiavone, alias Maittone, zio di Nicola Schiavone, a sua volta figlio di Francesco Schiavone Sandokan.

Sarebbe stato Mario Schiavone a ritirare i soldi che, per comodità e per tradizione, Lagravanese avrebbe consegnato nelle canoniche scadenze di Pasqua, Ferragosto e Natale. Lo stesso Mario Schiavone avrebbe detto a Misso ch eil clan dei casalesi aveva favorito più volte Lagravanese e che lui avrebbe utilizzato Vincenzo Schiavone copertone, altro esponente dell’ormai celeberrima famiglia criminale, per “allontanare” (sic), gli altri concorrenti di queste non meglio precisate gare.