CAMORRA&VOTO DI SCAMBIO. Sono 12 i motivi per i quali Veronica Biondo è stata arrestata. Le richieste dirette di ottenere i voti ai boss Mimmariello e o’cervinaro. La frenesia per diventare vicesindaca e le preferenze triplicate rispetto alle elezioni 2015

24 Ottobre 2025 - 19:28

Oggi approfondiamo i primi sei punti. Si inizia con un minivertice tra la Biondo, il sindaco Andrea Pirozzi, Marcantonio Ferrara e Clemente De Lucia. Si continua con una serie impressionante di telefonate tra l’aspirante vicesindaca e il broker di camorra. La Biondo vuole conoscere la situazione di San Marco Trotti, storico feudo delle famiglie di camorra locali

SANTA MARIA A VICO – Vanno necessariamente collegate la pagina 2 e quelle dalla 51 alla 141 dell’ordinanza per comprendere bene tutte le dinamiche che hanno indotto la DDA di Napoli a chiedere l’arresto dei sei principali indagati dell’inchiesta, ben condotta dai finanzieri della Compagnia di Marcianise, sulla connessione tra politica e camorra a Santa Maria a Vico, argomento di cui Casertace si occupa dal 2023.

La pagina 2 contiene il primo capo di imputazione provvisorio, che costituisce il motivo principale per alcuni, esclusivo per altri, a partire proprio dalla vicesindaca – per il momento sospesa – Veronica Biondo. La formula è quella di rito che PM e GIP utilizzano quando viene contestato l’articolo 416-ter, commi 1, 2 e 3 (“voto di scambio politico-mafioso”), avvenuto in concorso ai sensi dell’articolo 110.

Sei dei nove indagati per questo capo di imputazione sono stati arrestati: il sindaco, anch’egli sospeso, Andrea Pirozzi; l’ex assessore ai Lavori Pubblici Marcantonio Ferrara, il quale – ricordiamo – ebbe almeno la decenza di dimettersi dopo il secondo articolo pubblicato da Casertace tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024; Peppe Nuzzo, esponente politico e assessore della giunta Pirozzi; Domenico Nuzzo, ras della camorra locale detto “Mimmariello”; e Raffaele Piscitelli, altro pezzo da novanta della camorra sammaritana, detto “’o Cervinaro”.

Domenico Nuzzo e Raffaele Piscitelli erano già detenuti per altri procedimenti nel carcere di Benevento.

Gli altri tre indagati sono Gennaro Iannone, esponente della camorra di Santa Maria a Vico, storicamente connessa al clan Massaro di San Felice a Cancello (non attinto da un titolo cautelare in questa ordinanza ma comunque ristretto agli arresti domiciliari per un altro procedimento), la moglie Caterina Taverna e Clemente De Lucia. Quest’ultimo è un personaggio importante di questa indagine, poiché, se è vero – come è vero – che i politici Pirozzi, Biondo, Peppe Nuzzo e Marcantonio Ferrara incrociano in alcune occasioni, anche direttamente, i tre camorristi Mimmariello Nuzzo, Raffaele Piscitelli e Gennaro Iannone, è anche vero che il grosso delle trattative sul voto di scambio tra i citati politici e i camorristi è svolto proprio da Clemente De Lucia, che la DDA considera comunque “intraneo alle dinamiche del clan Massaro, con diuturna operatività nella vita amministrativa dell’ente e nella stessa vicenda elettorale”.

Dunque, non è in discussione il fatto che Veronica Biondo abbia assunto, in questi giorni, un peso specifico persino più importante di quello del sindaco Andrea Pirozzi. Ciò perché è stata arrestata dopo aver già firmato la candidatura alle prossime elezioni regionali in Forza Italia. Il suo nome, quindi, ha fatto più rumore e di lei si è parlato anche oltre i confini della Campania. Per questo motivo intendiamo riportare con precisione le ragioni per le quali la DDA ha chiesto il suo arresto e per le quali il GIP del Tribunale di Napoli lo ha concesso e deciso.

Sono dodici gli episodi, e dunque i motivi, per i quali la Biondo è stata sottoposta alla detenzione domiciliare, con conseguente esclusione dalle elezioni regionali, avvenuta per scontata decisione di Forza Italia.

Primo motivo

Conversazione ambientale del 18 agosto 2020, ossia un mese prima delle elezioni comunali, cioè proprio nei giorni in cui veniva presentata la lista “Andrea Pirozzi Sindaco”, tra Biondo, Clemente De Lucia e Pirozzi. Da essa emergeva il sostegno elettorale di Pirozzi in favore della Biondo.
Attenzione: le parole intercettate, come abbiamo già dimostrato nel periodo in cui Casertace pubblicò quelle intercettazioni, sono esplicite. Non c’è dubbio sul fatto che Clemente De Lucia – e lo dice lui stesso – parli anche in nome e per conto di Raffaele ’o Cervinaro e, in altre conversazioni, anche di Domenico Nuzzo detto Mimmariello e del suo sodale Gennaro Iannone.

Secondo motivo

Conversazione telefonica dell’8 settembre 2020 tra Marcantonio Ferrara e Veronica Biondo, dunque in piena campagna elettorale, a dodici giorni dal voto.
Occhio: stavolta la Biondo e Ferrara non parlano attraverso il mediatore di camorra Clemente De Lucia, ma formulano direttamente un nome e un cognome altamente compromettenti. In poche parole, la Biondo chiede a Ferrara di interessarsi per ottenere il sostegno elettorale del pregiudicato Domenico Nuzzo, detto Mimmariello.

Terzo motivo

Dall’8 all’11 settembre 2020 (giorni simbolici, anniversario dell’armistizio e delle Torri Gemelle), il discorso tra Ferrara e la Biondo si perfeziona. Ferrara soddisfa la richiesta della Biondo, la quale si mostra contenta perché Ferrara le dice che per lei voterà anche Gennaro Iannone, uomo di strettissima fiducia di Domenico Nuzzo detto Mimmariello.

Quarto motivo

Il GIP fa un passo indietro e cita un’intercettazione telefonica del 31 agosto 2020 tra Veronica Biondo e il “broker” di camorra Clemente De Lucia.
La Biondo aveva bisogno di sicurezze, e De Lucia la tranquillizzava, dicendole che avrebbe raccolto tutti i voti necessari per farle conquistare la poltrona, da lei agognata, di vicesindaca di Santa Maria a Vico.
Ciò che promette Clemente De Lucia avviene puntualmente e clamorosamente: Veronica Biondo passa dalle 471 preferenze personali raccolte alle comunali del 2015 a 1.522 preferenze nel 2020 – quasi 1.100 in più – in un comune tutt’altro che grande. Questo dato fa realmente pensare che tutto il meccanismo, e la volontà della Biondo di ottenere i voti del giro di Mimmariello e di ’o Cervinaro – la cui caratura morale non poteva ignorare, trattandosi di concittadini – sia stato perseguito con pervicacia e determinazione.

Quinto motivo

Veronica Biondo e Clemente De Lucia erano diventati, durante la campagna elettorale, una vera e propria “linea calda”. Si erano sentiti infatti anche il 4 settembre 2020, sempre in piena campagna.
La Biondo, in piena trance elettorale, voleva sapere tutto, soprattutto quanti voti avrebbe ottenuto proprio nella zona feudo dei camorristi Mimmariello e ’o Cervinaro, cioè San Marco Trotti. Anche in questo caso, Clemente De Lucia la rassicura, ed effettivamente i voti arriveranno anche da quella zona.
D’altronde, erano così tanti che necessariamente si spalmarono su tutto il territorio. Comunque, la prossima settimana recupereremo i numeri della sezione elettorale della grande frazione, suddivisa tra i Comuni di Santa Maria a Vico e San Felice a Cancello.

Sesto e per oggi ultimo motivo

Vi rimandiamo a domani per completare l’illustrazione di tutti e dodici i punti, altrimenti oggi facciamo notte.
Questa volta l’attenzione della DDA si concentra su tre conversazioni, intercettate non telefonicamente ma attraverso i famosi trojan telematici.
Qui si lavora a elezioni ormai vinte, con ampio margine, da Andrea Pirozzi, Veronica Biondo e compagnia. In pratica, la DDA comincia a lavorare sui cosiddetti riscontri.

Le prime due conversazioni risalgono al 17 settembre 2021, cioè a distanza di un anno dalle comunali. Ecco il tornaconto, il corrispettivo del voto di scambio: è ancora il “broker” De Lucia a muoversi nei confronti della Biondo, chiedendole – proprio in conseguenza del grande appoggio elettorale ricevuto l’anno prima – di adoperarsi affinché fosse rilasciata, in favore di Raffaele Piscitelli ’o Cervinaro, un’autorizzazione per la fiera settimanale e soprattutto per la gestione del famoso chiosco di piazza San Marco, di cui abbiamo già scritto molte volte.
Una sorta di zona franca della camorra, in cui gli interessi di Piscitelli si sviluppavano in una condizione di totale detassazione dei tributi comunali, senza che gli uffici municipali intervenissero. Quegli uffici che De Lucia conosce al punto da indicare a Veronica Biondo il nome dell’impiegato Riccardo Orlando per risolvere il problema.

Gli stessi argomenti emergono in un’altra intercettazione telematica del 15 gennaio 2022, sempre tra la Biondo e Clemente De Lucia. Il mediatore di camorra insiste sulle richieste già formulate a settembre, relative alla fiera e al chiosco.
Insiste perché ritiene che la camorra locale abbia votato mantenendo gli impegni presi per la Biondo, consentendole – con le 1.522 preferenze raccolte – di rendere inattaccabile la sua ambizione, ovviamente esaudita, di diventare vicesindaca di Santa Maria a Vico.

Ci rileggiamo domani.