CANCELLO ED ARNONE, il Comitato “Stop Bio Impianti” chiama a raccolta la politica: “Subito un osservatorio di vigilanza”
3 Settembre 2025 - 10:10

Durante il confronto sono state analizzate le preoccupazioni della comunità e ribadite le ragioni del “no” al progetto: un impianto da 50.000 tonnellate annue di rifiuti organici, ben superiore al fabbisogno del Comune, con possibili conseguenze negative in termini di odori, traffico pesante, emissioni nocive e inquinamento di terreni e falde acquifere.
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CANCELLO ED ARNONE – Si è tenuto ieri, 2 settembre, un incontro pubblico sul tema della realizzazione del mega impianto di compostaggio in località Bosco di Cancello.
L’iniziativa è stata promossa da Umberto Manzo, presidente del “Comitato Stop Bio Impianti Cancello ed Arnone”, insieme all’Avv. Achille Reccia, esponente di Forza Italia a San Cipriano d’Aversa, che ha avuto un ruolo decisivo nel mettere in collegamento le associazioni locali con i rappresentanti politici.
All’appuntamento hanno preso parte l’On. Annarita Patriarca, deputata di Forza Italia e membro della Commissione Ambiente della Camera, e la Dott.ssa Olga Diana, già assessore all’Ambiente del Comune di Aversa, oltre a cittadini, allevatori e rappresentanti della comunità.
Durante il confronto sono state analizzate le preoccupazioni della comunità e ribadite le ragioni del “no” al progetto: un impianto da 50.000 tonnellate annue di rifiuti organici, ben superiore al fabbisogno del Comune, con possibili conseguenze negative in termini di odori, traffico pesante, emissioni nocive e inquinamento di terreni e falde acquifere.
Il Comitato ha inoltre sottolineato i rischi diretti per la salute dei cittadini: l’aumento delle polveri sottili e delle sostanze tossiche immesse nell’aria potrebbe provocare un incremento delle patologie respiratorie e cardiovascolari, mentre la contaminazione delle falde e dei suoli potrebbe tradursi in gravi pericoli per la catena alimentare.
A ciò si aggiunge la preoccupazione per la diffusione di agenti patogeni come il Clostridium botulinum, in grado di mettere a rischio non solo gli allevamenti bufalini ma anche l’intera sicurezza sanitaria della comunità.
Particolare
Il risultato dell’incontro è la proposta di un osservatorio territoriale.
Dal dibattito è emersa la richiesta di istituire un Osservatorio di vigilanza e controllo con il coinvolgimento di Regione Campania, ARPAC, comuni, comitati e associazioni, per monitorare gli impatti ambientali e sanitari derivanti dagli impianti di trattamento dei rifiuti.
Nella parte conclusiva dell’incontro, l’On. Annarita Patriarca ha manifestato piena disponibilità a farsi portavoce delle istanze del territorio nelle sedi istituzionali, impegnandosi a sostenere la costituzione dell’Osservatorio.
“Il lavoro deve partire da qui – ha sottolineato – ascoltando le comunità e dando strumenti di vigilanza che garantiscano salute, ambiente e futuro economico ai cittadini di Cancello ed Arnone.”
Un passo importante che, secondo i promotori dell’iniziativa, segna l’inizio di un percorso di collaborazione tra comitati, cittadini e istituzioni per impedire che la comunità venga nuovamente penalizzata dopo decenni di emergenze ambientali legate alla Terra dei Fuochi.