CAPUA. Renata Gallucci la segretaria con la bandierina rossa. Stravagante e lunare la sua dichiarazione di inammissibilità della mozione sulla ZTL

16 Giugno 2025 - 15:12

GUARDA IL VIDEO. Vi spieghiamo sillaba per sillaba anche se non ce ne sarebbe bisogno, l’articolo 42 del Tuel, l’articolo 7 comma 9 del cds e l’articolo e l’articolo 12 del regolamento che ha premesso, giocando con la parolina “nell’ambito” di inventarsi questa cosa CHE SERVE A VILLANI SOLO PER EVITARE CHE I COMMERCIANTI VENGANO AD ASSISTERE IN CONSIGLIO AD UN DIBATTITO. Ma si sa che il sindaco ha un retaggio che con la democrazia c’entra poco e quindi espone la “povera” segretaria a brutte figure

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CAPUA (g.g.) La segretaria generale del Comune di Capua, Renata Gallucci, è professionista di grande competenza.

Essendo tale, ha avuto ed ha piena consapevolezza delle forzature che ha dovuto e forse anche voluto fare in qualche occasione, anteponendo una sua attitudine al tifo un po’ curvagnolo, alla simpatia e all’empatia con il sindaco Adolfo Villani che l’ha voluta a Capua, all’esercizio freddo totalmente imparziale della sua funzione che consiste, o almeno dovrebbe consistere,  com’è noto, nell’esercitare il ruolo di  punta avanzata del controllo del governo nazionale all’interno degli enti locali, all’interno dei comuni che sono organi di rilievo costituzionale

Ministero dell’Interno, Prefetture e segretari comunali. Secondo i federalisti e gli autonomisti più radicali le Prefetture e i segretari comunali dovrebbero essere istituzioni da abolire o comunque da limitare, da ridefinire solamente nell’ambito della questione dell’ordine pubblico, consentendo, dunque, ai comuni di sviluppare i propri atti amministrativi rispondendone solo davanti alla legge esercitata dal terzo potere costituzionale ossia quello giudiziario della magistratura.

Ma oggi il controllo dello Stato sugli enti locali esiste ancora e il dibattito sulla opportunità di questo retaggio centralista si è anche affievolito negli ultimi anni.

Allora, tutti i segretari devono essere per definizione super parters. Ed è un peccato che la dottoressa Renata Gallucci, che ci viene descritta come una persona dotata di grandi qualità professionali, debba trovare delle soluzioni che servono alla politica anzi ad una fazione della politica capuana. Ciò va a detrimento della sua autorevolezza perché, guardando dall’esterno certe cose che fa, non puoi non liquidare le stesse con una rassegnata alzata di spalle con il sorriso sardonico di chi, tutto sommato, in maniera disincantata, come capita, ad esempio, a noi di CasertaCe, un po’ si diverte pure a osservare certe stravaganze

Fu così quando, improvvisamente, la segretaria comunale Gallucci da poco arrivata al Comune di Capua, convocò, con un atto senza precedenti tutti i vigili urbani mettendoli in una stanza come se stessero dal dentista e chiamandoli uno alla volta a conferire con lei dopo avergli ordinato di depositare i telefonini in una scatola all’esterno della medesima camera di attesa.

Ora, se non ridi rispetto a questa cosa il fatto diventa talmente serio da entrare in un terreno di censura nei confronti di questo atto che francamente ci sembra eccessivo rispetto alle qualità della dottoressa Gallucci

Vabbè, al tempo ci facemmo quattro risate e la faccenda si chiuse così con un nulla di fatto. Un vigile presentò denuncia alla Procura della Repubblica per sequestro di persona o roba del genere ma si sa che queste cose finiscono quasi sempre a tarallucci e vino  

LA MOZIONE… SI EMOZIONA E LA GALLUCCI LA CESTINA

Nell’ultimo consiglio comunale che abbiamo ascoltato in streaming e che vi riproponiamo nella parte in questione, la segretaria ha dichiarato inammissibile una mozione presentata da 5 esponenti di opposizione che chiedevano prima di tutto al consiglio di discuterla e di metterla ai voti, e poi, in caso di approvazione al sindaco e alla giunta di avviare una riflessione sulle modalità con cui è organizzata oggi la Zona a Traffico Limitato nella città di Capua

Avviare una riflessione non costituisce alcun fatto vincolante, semplicemente perché l’istituzione di una ZTL non è una materia che appartiene alle competenze del coniglio comunale così come queste sono enumerate dall’articolo 42 del testo unico degli enti locali decreto legislativo n 267 che il prossimo primo agosto compirà 25 anni

Se questa materia fosse appartenuta alle competenze del consiglio comunale i 5 della minoranza non avrebbero presentato una mozione, bensì un ordine del giorno.

Ci ricordiamo il momento in cui abbiamo ascoltato la “povera” dottoressa Gallucci, evidentemente  innamorata politicamente di Adolfo Villani, al punto da essere disposta anche a collezionare brutte figure, ha risposto ai 5 della minoranza affermando, come si vede dal video che pubblichiamo in calce,  che la loro mozione era inammissibile ai sensi dell’appena citato articolo 42 del Tuel, ai sensi dell’articolo 12 del regolamento del consiglio comunale di Capua e anche ai sensi dell’articolo 7 comma 9 di un decreto legislativo sempre di moda dalle parti di Capua da noi citato centinai di volte per la questione dei gazebo, dei tavoli e delle sedie insediati illegalmente dal bar Giacobone. Stiamo parlando del codice della strada d. Lgs 285 dell’aprile del 1992

L’articolo, questo pezzo giornalistico, lo potremmo anche concludere qui liquidando la questione in parole come può fare un docente di scuola media di fronte a una castroneria pronunciata da un alunno.

Ma non lo facciamo per il rispetto che dobbiamo alla dottoressa Renata Gallucci e anche alla funzione amministrativa esercitata dal sindaco Adolfo Villani, dalla sua giunta, aggiungendo a questa “fascia di rispetto” anche il consiglio comunale

L’ANALISI NORMATIVA

Sempre la “povera” Gallucci ha cercato di rabberciare il seguente ragionamento: io parto dalle competenze che l’articolo 42 attribuisce al consiglio comunale. Tra le medesime non c’è quella di deliberare l’istituzione di una ZTL visto che si tratta di materia rinvenibile nell’articolo 7 comma 9 del codice della strada il quale nella parte di nostro interesse così recita “I comuni, con deliberazione della giunta, provvedono a delimitare le aree pedonali e le zone a traffico limitato tenendo conto degli effetti del traffico sulla sicurezza della circolazione, sulla salute, sull’ordine pubblico, sul patrimonio ambientale e culturale e sul territorio. In caso di urgenza il provvedimento potrà essere adottato con ordinanza del sindaco, ancorché di modifica o integrazione della deliberazione della giunta”

LA CONFUSIONE SULLA QUANTITA’ E QUALITA’ DELLE FUNZIONI

La segretaria comunale sa troppo bene che associare lo strumento della mozione a quelli che sono i perimetri dei poteri deliberativi e conseguentemente esecutivi del sindaco e della giunta da un lato, del consiglio comunale dall’altro lato, significa pronunciare una castroneria. Si tratta di un concetto troppo elementare perché possa essere ascritto ad una visione errata della normativa da parte della dottoressa Gallucci. E’ un problema di sentimento politico. La Gallucci è una segretaria comunale che sventola la bandierina rossa dei vecchi amori politici di Adolfo Villani. Ci sta, può capitare, ma è chiaro che per sviluppare tutte le sue indubbie competenze la Gallucci dovrebbe lasciare il comune di Capua dove non è serena al punto giusto per sviluppare la sua funzione di rappresentante dello Stato attenta e vigili a che gli atti amministrativi non debordino dal perimetro stabilito dalle leggi e dalle loro norme

La segretaria, come detto, cita anche il regolamento del consiglio comunale. Precisamente l’articolo 12 che così recita al suo primo periodo: ”La mozione consiste in una proposta presentata da uno o più consiglieri da sottoporre alla decisione del consiglio comunale nell’ambito per le competenze dello stesso stabilite dalla legge e dallo Statuto riferite alle funzioni di indirizzo e di controllo”.

La mozione da che mondo è mondo è uno strumento che dà la possibilità al consiglio comunale di indirizzare e controllare l’attività amministrativa com’è scritto nell’articolo 12 del regolamento. L’indirizzo e il controllo son di funzioni solennemente riconosciute dall’articolo 42 che al comma 1 recita: “Il consiglio è l’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo

La mozione è uno degli strumenti attraverso cui il consiglio indirizza e controlla. Dottoressa Gallucci ma il consiglio può mai indirizzare e controllare se stesso? E forza con questa bandierina rossa, cerchiamo di essere seri! E’ chiaro che il legislatore ha stabilito una struttura delle funzioni che da un lato delimita nel Tuel le competenze deliberative, ordinatorie, dei vari organismi, in questo caso tutti di carattere amministrativo, ossia del sindaco, della giunta, a cui tocca anche la redazione di una ZTL e anche del consiglio comunale. In quest’ultimo caso per le materie indicate espressamente dall’articolo 42 dal comma 2 fino al comma 4.

L’ INDIRIZZO E IL CONTROLLO NON C’AZZECCANO CON IL POTERE DELIBERATIVO

Poi c’è un altro discorso che non c’entra nulla con il potere deliberativo degli organi di un Comune. Il discorso è quello relativo ai poteri di indirizzo e di controllo che la legge attribuisce al consiglio comunale in modo da fare un po’ da contrappeso ai molti poteri esecutivi del sindaco e della giunta che discendono dalla riforma dell’elezione diretta dei primi cittadini datata 1993

Ma il potere di indirizzo e di controllo non è vincolante per gli organismi esecutivi ossia per il sindaco e per la giunta. Non a caso si chiama mozione la quale non impegna ad un vincolo ma impegna ad una valutazione ovviamente nel momento in cui la mozione viene approvata dal consiglio.

In conclusione, anche l’articolo 12 del regolamento, lei, segretaria Gallucci ce lo conceda sapendo di interloquire con una persona intelligente e preparata, l’ha letto con la bandierina rossa in mano.

LA PAROLA BIRICHINA  (PER I PROFANI) DEL REGOLAMENTO

Chi ha scritto questo regolamento a suo tempo non è che fosse un drago della sintassi. Però si capisce abbastanza che, o meglio deve capirlo un segretario comunale soprattutto se è anche generale, la mozione  ”consiste in una proposta presentata da uno o più consiglieri da sottoporre alla decisione del consiglio comunale nell’ambito per le competenze dello stesso stabilite dalla leggenon significa che la mozione possa riguardare solamente le materie previste dei commi 2,3, e 4 che l’articolo 42 del Tuel assegna al consiglio comunale. Quella parola “nell’abitonon è una perimetrazione geometrica ma è semplicemente il riconoscimento della possibilità che un consiglio comunale possa discutere e votare una mozione da indirizzare al sindaco e/o alla giunta per stimolarli, esortarla a fare qualcosa, senza poterli vincolare a farla. Tutto ciò “nell’ambito” dell’attività del comune e degli organismi ad essi appartenenti. Segretaria, gli organismi, non l’organismo, non solo il consiglio comunale. Troppo intelligente e preparata la Gallucci. Per cui non può on essere una questione di bandierina rossa