CARINARO. Consiglio Comunale: curiosità sui soldi che deve avere la zia della vicesindaca Sardo, dopo il clamoroso errore compiuto in Giunta
11 Aprile 2025 - 19:26

È evidente che ci sia molta attesa, dato che la vicenda coinvolge una parente stretta di un amministratore di primissimo piano. Come spesso accade a Carinaro, non sono pochi i casi che riguardano i congiunti degli amministratori comunali, come per l’episodio della delibera “sfumata” sulle paline informative
CARINARO (Federica Borrelli) – Martedì 15 aprile è convocato il Consiglio Comunale di Carinaro, e a vedere i punti all’ordine del giorno non è da escludere che la discussione possa prendere una piega movimentata.
Al centro dell’attenzione c’è il riconoscimento di un debito fuori bilancio derivante da una sentenza del Giudice di Pace del Tribunale di Aversa-Napoli Nord, che ha visto il Comune di Carinaro soccombere, con il credito a favore di Sardo A., zia della vicesindaca Pina Sardo.
La vicenda era stata già riportata su CasertaCe dieci giorni fa. (CLICCA QUI PER LEGGERE)
In breve, l’amministrazione di Marianna Dell’Aprovitola aveva approvato in Giunta una delibera che risultava priva di parte deliberativa, rendendola di fatto nulla, e mediante la quale si aveva intenzione di raggiungere un accordo transattivo con la zia di Sardo, al fine di creare un’occasione di risparmio per l’Ente.
Ma al di là dell’errore tecnico commesso che compromette la validità dell’atto, uno svarione ben più grave è stato oggetto di contestazione. Ci riferiamo alla personalissima interpretazione da parte dell’esecutivo e dei tecnici comunali della deliberazione n.345/2013 della Corte dei Conti, citata a fondamento del documento “nullo” in questione.
La Giunta aveva ritenuto che, nonostante il verdetto emanato dall’organo giurisdizionale nelle materie di contabilità pubblica, fosse comunque possibile formalizzare una transazione con la zia della vicesindaca, senza richiedere il parere del revisore dei conti e bypassando le funzioni di un Consiglio Comunale dal riconoscere, appunto, un debito fuori bilancio.
Ma questa tesi, ancorché sostenuta alla presenza del segretario comunale Salvatore Capoluogo e del responsabile dell’area finanziaria, il ragioniere Salvatore Fattore, si è rivelata sbagliata.
Considerando il dietrofront, sembrerebbe che l’esecutivo abbia finalmente afferrato il vero significato della deliberazione della Corte dei Conti da loro ripresa. E che, attenzione, non vieta alle parti litigiose – in termini giuridici, naturalmente – di trovare un accordo. A patto che questo, però, venga formulato prima del pronunciamento della sentenza. Inutile dire che non era certo il caso di Carinaro.
E chissà, è forse anche frutto dell’attenzione che questo giornale ha dedicato alla vicenda, il ripensamento da parte dei tecnici e degli amministratori comunali.
Sicuramente, non si può sottovalutare l’intervento del gruppo di opposizione “Carinaro in Avanti” che aveva immediatamente protocollato una proposta di delibera, sollecitando il revisore dei conti a considerare la nullità dell’atto e chiedendo che i funzionari si astenessero dal procedere al pagamento del debito in assenza di una regolare approvazione da parte del Consiglio Comunale.
Questione risolta, o almeno così pare. Tuttavia, il fatto che l’errore sia stato commesso proprio quando il creditore in gioco non fosse uno qualsiasi, bensì la zia della vicesindaca, ha reso la questione più ambigua di quanto ci si aspettasse. Non ci resta che scoprire cosa accadrà nel prossimo consesso.