Casa popolare occupata, niente sconti per 39enne casertano
3 Maggio 2025 - 10:55

CASERTA – Domenico R., 39 anni, originario di Caserta, ha perso anche l’ultima possibilità di ribaltare la sua condanna: la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il suo ricorso contro la sentenza della Corte d’Appello di Napoli che lo aveva già condannato per occupazione abusiva di un alloggio popolare, un appartamento in cui era rimasto anche dopo che il legittimo assegnatario – inizialmente suo ospite – aveva lasciato l’abitazione. I giudici della Suprema Corte, riunitisi a gennaio 2025, hanno confermato un principio chiaro: se non sei assegnatario ufficiale, restare in una casa popolare è reato, punto.
R. aveva provato a sostenere che la sua permanenza non fosse penalmente rilevante, ma la Cassazione ha ribattuto che si tratta a tutti gli effetti di “invasione arbitraria di edificio” secondo l’articolo 633 del Codice Penale. L’ospitalità ricevuta, i legami familiari o affettivi e persino un’eventuale regolarizzazione successiva del contratto non bastano a cancellare il reato, perché le case popolari sono beni pubblici e non si possono trasmettere con accordi privati.
Alla fine, R. non solo ha visto rigettato il suo ricorso, definito “manifestamente infondato”, ma dovrà anche pagare le spese processuali e una sanzione di 3.000 euro alla Cassa delle ammende.