CASAL DI PRINCIPE. Luigi Di Cicco fu ucciso davanti alla moglie, costretta dai killer a non reagire
19 Novembre 2019 - 17:47
CASAL DI PRINCIPE (Tina Palomba) – “Luigi Di Cicco fu ucciso dai killer davanti alla moglie Carmelina Caterino che sotto la minaccia di una pistola e contro altre persone presenti nel circolo Marco Polo a S. Cipriano, costrinsero i presenti ad assistere al delitto senza reagire”. A 27 anni da quella lunga stagione di sangue, avvenuta nell’agro aversano, nel corso della quale vennero uccisi: Vincenzo Maisto, Italo Venosa e Luigi Di Cicco, oggi davanti alla Corte di Assise di Appello di Napoli, su questi delitti, sono stati ascoltati due collaboratori di giustizia: Dario De Simone e Antonio Iovine. Iovine, in particolare, ha spiegato che: “In quel periodo ero detenuto e seppi da De Luca chi fossero gli autori”.
In primo grado sono stati raggiunti dagli ergastoli dopo il verdetto emesso nel 2012 dalla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere, presidente Alaya: Corrado De Luca, Giuseppe Diana e Antonio Basco (condannati per il duplice delitto di Vincenzo Maisto e Italo Venosa avvenuti il 15 dicembre del 1992) e Pasquale Spierto (condannato sempre con Basco per il delitto di Luigi Di Cicco il 31 luglio del 1992). A sostegno dell’accusa, oltre gli elementi probatori già raccolti nel corso dell’indagine, anche due testimonianze dei familiari, Cristina ed Elena Maisto. Assolti i primo grado anche Maurizio Di Puorto, Salvatore e Raffaele Venosa e Francesco Carannante. Nel processo sono stati impegnati gli avvocati Lino Mascia, Alessandro Diana, Anna Gargiulo, Alfonso Baldascino, Paolo Caterino e infine Giuseppe Tessitore per i collaboratori di giustizia. La requisitoria in corte di assise di appello è attesa per il prossimo mese.