CASAL DI PRINCIPE. Scoppia la grana dell’incandidabilità di Luigi Petrillo, esponente storico dell’area di Nicola Ferraro

5 Aprile 2019 - 18:04

CASAL DI PRINCIPE (g.g.) – Il furbo Renato Natale, dopo aver indossato, in questi ultimi giorni, il solito “sacro saio” francescano del puro tra gli impuri, ha spedito un’anno fa nelle case dei cittadini di Casal Di Principe cartelle esattoriali per il pagamento dell’acqua. L’ha fatto l’anno scorso, non a inizio consiliatura, pur sapendo che la Corte dei Conti nell’anno 2014, come dimostra questo articolo di La Repubblica e come dimostra la sentenza che pubblichiamo in calce , aveva condannato 3 suoi predecessori, Cipriano Cristiano, Pasquale Martinelli, Francesco Goglia, oltre ad una lunga serie di assessori e consiglieri comunali che hanno occupato posti di potere dal 1990 al 2006. Magari da uno che un giorno sì e l’altro pure viene infuso da tutte le virtù del buon vivere, ci si poteva aspettare un minimo di velocità in più.

Realizzata un’anno fa, uno potrebbe essere portato a pensare che l’abbia fatto per evitare grane sull’ineleggibilità che quella sentenza stabiliva a lettere di fuoco come prima applicazione del decreto legge 174 del 2012, formulato dal governo Monti.

A differenza delle bollette, spedite per tutti gli ultimi anni, Natale non si è mosso di conseguenza in merito alla posizione a dir poco dubbia dello storico consigliere comunale Luigi

Petrillo, un vero e proprio soldato di Nicola Ferraro. Anche lui, Petrillo, fa parte dell’elenco dei consiglieri comunali a cui l’organo della giurisdizione contabile ha spedito il conto a casa proprio perché corresponsabile, insieme a tanti altri, del mancato invio ai cittadini di Casal Di principe, delle bollette dell’acqua.

Ora, è anche vero che Petrillo avrebbe tra le mani un parere di un avvocato che ingarbuglierebbe la questione, rendendola meno semplice e rimandando la sua formalizzazione a un momento successivo alle elezioni, ma in un luogo dove Casal Di principe alcuni sindaci che tutto sommato non avevano mai avuto problemi con la giustizia, tipo Martinelli, si sono tolti di mezzo per questa sentenza della Corte dei Conti, che pur essendo in primo grado, è pienamente esecutiva, come capita spesso in buona parte della giurisdizione civile e contabile. Nei prossimi giorni cercheremo di studiare meglio il decreto del governo Monti, anche per capire attraverso quale interpretazione giurisprudenziale gli azzecca garbugli dell’avvocatura casertana abbiano trovato il pertugio per modificare la perentorietà della sentenza della Corte così come questa era definita nell’articolo de La Repubblica.

In conclusione diciamo che il sindaco Natale ha tenuto in freezer le bollette per 3/4 anni, d’altronde lui non aveva il problema di essere stato condannato e dunque ha deciso di gestire la vicenda in termini più politici, facendo trascorrere del tempo rispetto ad una sentenza che già nel 2014 aveva detto tutto, utilizzando, Natale, probabilmente la ragione di un’attesa di un appello che non era ancora arrivato. Mentre ha fatto questo ha tenuto in freezer, fino alla fine della consiliatura, Petrillo. Non contestandogli la posizione, ha cozzato con la decisione del rinvio delle cartelle.

Adesso, ovviamente, Renato Natale piazzerà una pippa infernale su poteri oscuri ed eterodiretti dalla P6 del clan dei Casalesi e come sempre fa, rifiuterà di confrontarsi nel merito della questione posta. Saremmo davvero lieti di essere smentii, ma poco ci contiamo.

 

QUI L’ARTICOLO DE LA REPUBBLICA DEL 2014

 

QUI SOTTO LA DECISIONE DELLA CORTE DEI CONTI