CASALESI in Veneto. La Cgil testimonia in aula: “La presenza criminale nelle aziende ha impedito l’attività del sindacato”
25 Marzo 2022 - 11:03
CASAL DI PRINCIPE – Nell’ambito del processo sull’attivita’ del clan camorristico dei Casalesi a Eraclea (Venezia) in corso nell’Aula Bunker del Tribunale di Mestre, e’ stato ascoltato come teste il segretario generale della Cgil di Venezia, Ugo Agiollo. La richiesta era arrivata dagli avvocati difensori degli imputati, a seguito della costituzione come parte civile della Cgil di Venezia, insieme alla Cgil del Veneto. Agiollo, riferisce una nota del sindacato, ha ribadito le motivazioni che hanno indotto la Cgil a costituirsi parte civile: la presenza criminale in una parte del tessuto produttivo veneziano ha impedito l’attivita’ del sindacato, calpestato i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, negato la liberta’ degli stessi di organizzarsi per difendere collettivamente la propria dignita’, danneggiato le aziende sane che operano sul territorio.
Sono una cinquantina le aziende del territorio coinvolte o lambite dal processo e nessun lavoratore o lavoratrice risulta iscritto ad alcun sindacato. Solo pochi hanno provato almeno a rivolgersi all’Ufficio vertenze della Camera del Lavoro veneziana. Pur vantando crediti verso i propri datori di lavoro (retribuzioni arretrate, Tfr non riscossi) hanno comunque deciso di non procedere, nonostante le sollecitazioni a far valere i loro diritti. Agiollo ha inoltre ricordato come in altri casi, per esempio nel sistema dei subappalti di Fincantieri, i lavoratori si sono rivolti al sindacato per condurre insieme una vertenza, riuscendo a svelare una situazione di diffusa illegalita’, in cui non venivano applicati i contratti collettivi, non venivano rispettati i limiti di orario e venivano violate le norme sulla salute e sulla sicurezza. Al termine gli avvocati della difesa hanno rinunciato ad ascoltare la testimonianza del segretario generale della Cgil Veneto, Christian Ferrari.