CASERTA. Ariecco lo stregone Biondi. Una società della famiglia Sorbo sostituisce Gesia della stessa famiglia. C’entrano per caso il concordato preventivo e i diritti dei creditori?

5 Novembre 2019 - 19:54

CASERTA (g.g.) – Il professor, il chiarissimo professore Francesco Biondi del comune di Caserta dà il meglio di sé, il meglio della sua vasta conoscenza accademica, nel mese di agosto. Si potrebbe comporre un’antologia con tutte le determine da lui fatte nel sistema dei Lavori Pubblici, in quello dell’Ambiente, poi in tutti gli altri in cui ha bazzicato negli anni.

Oggi, Biondi è l’unico e solo dominus del comune capoluogo. Comanda tutto lui: Lavori Pubblici, Sportello unico, Servizi Sociali, Rifiuti e Ambiente e chi più ne ha, più ne metta. A proposito, comanda anche l’Urbanistica, perché dopo il delitto perfetto dell’allora assessora Caiazzo e la penetrazione soffice a cui il sorridente Carlo Marino ha sottoposto Mimmo Maietta, troppo galantuomo, evidentemente, per rendersi conto del disegno. Il sindaco non ha mai attribuito più a nessuno la delega all’Urbanistica di cui è titolare, per quanto riguarda l’ufficio, Giovanni Natale, che di Marino è cugino diretto e che per questo motivo conta ben poco e le decisioni reali, o almeno quelle che si possono prendere, sono esclusivamente ad appannaggio del primo cittadino e del suo sodale di sempre, Franco Biondi.

Agosto è il mese dei virtuosismi. Perché solo così possiamo definire un’operazione “liscia e pulita” come quella realizzata il primo giorno del mese dedicato alle vacanze, seguita da una seconda operazione realizzata 24 ore dopo, cioè il due agosto. Questo condensato di virtuosismo dà corpo al contenuto di un’unica determina, che potete trovare in calce a questo articolo.

Nel giorno di sant’Alfonso Maria De’ Liguori, cioè il 1° agosto, Biondi liquida la somma di 150 mila euro alla Gesia, cioè la società della famiglia Sorbo, per la quale lavora da anni un personaggio che, colpevolmente, noi di CasertaCE che possediamo esperienze e conoscenze dei primi anni 2000, abbiamo fatto uscire “fuori dai radar”. Trattasi di Francesco Passaro, braccio operativo negli anni più tempestosi e contestati del Consorzio dei rifiuti Caserta2, quando questo era in mano ai vari Angelo Brancaccio, Lorenzo Diana e compagnia. Passaro è un vero e proprio professionista, esattamente alla stessa stregua di Franco Biondi. Ed è sopravvissuto in Gesia, a dimostrazione delle sue capacità, anche quando il rapporto tra Luca Sorbo e il rinomato avvocato di Macerata Campania, Giovanni Nacca, è finito male (diciamo così!) per una contingenza esterna. Giovanni Nacca e Francesco Passaro erano stati, infatti, come i vecchi Graziani e Pulici, veri e propri “gemelli del gol” del CE2.
Oggi, Francesco Passaro assume anche formalmente, ammesso e non concesso che non l’abbia già fatto anche in Gesia, un ruolo dirigente in Sorgeko, in pratica azienda fotocopia della prima, dato che la proprietà è nella mani della famiglia Sorbo. Sorgeko possiede il 51% di Gesia, ma sono dettagli che, almeno allo stato delle cose, non rappresentano il fatto, la questione principale. E allora che cosa succede: il 2 agosto, dopo aver liquidato 150 mila euro a Gesia, Biondi scrive che questa azienda, attenzione, partecipata al 51% da Sorgeko, non potrà continuare, per motivi tecnici, a dare la propria indisponibilità (alla faccia disponibilità, con quei quattrini!) a stoccare la frazione umida “causa – questo esce testualmente dalla penna di Biondi – problematiche tecniche non previste e non previdibili“. Siccome ci sono le cause non prevedibili, il titolare della quota di maggioranza di Gesia, stavolta come soggetto giuridico autonomo, differente, acquisisce, per affidamento diretto, senza colpo ferire, a sangue freddo, manco 24 ore dopo la liquidazione di 150 mila euro a Sorbo/Dr.Jekyll, l’incarico, nella veste di Sorbo/Mr.Hyde, di stoccare i rifiuti umidi del capoluogo.

Davanti a ‘sta roba strana, uno è portato a pensare che quantomeno ci sarà una riduzione del profitto attraverso l’utilizzo di un altro impianto, di un’altra piattaforma. Ovviamente, il chiarissimo professor Franco Biondi si guarda dallo scrivere nella determina l’indirizzo dell’impianto in cui Sorgeko andrà a riporre la monnezza di Caserta. Però, qui, ci soccorre il comune di Casagiove. Lì non hanno osato tanto, fino al punto di liquidare e poi di riaffidare ad un’impresa con un nome diverso e la medesima proprietà, l’appalto dello smaltimento dell’umido. Per cui, nel balletto tra Sorgeko e Inchem, di cui abbiamo scritto più volte nelle scorse settimane (QUI TUTTI I DETTAGLI), il dirigente Picariello specifica che l’impianto in cui Sorgeko stoccherà i rifiuti è quello di Pastorano, cioè il medesimo di Gesia. Che naturalmente, facciamoci una grassa risata, risulta formalmente convenzionato proprio con Gesia, che dovrebbe un canone da se stesso, cioè dall’impresa formata dalle medesime persone, di cui proprietaria del 50% delle quote. 

Sono robe che solo in provincia di Caserta si possono verificare e che solo in provincia di Caserta possono svilupparsi, senza alcuna conseguenza.

Per cui, è probabilissimo che il 1° agosto, alla monnezza di Caserta sia stata messa la casacca di Gesia nell’impianto di Pastorano, mentre il 2 agosto altra monnezza viene stoccata con una diversa casacca ma nella medesima piattaforma. E allora ci piacerebbe capire anche i motivi tecnici per cui Gesia, le cui quote di maggioranza sono nelle mani di Sorgeko, non possa continuare ad erogare il servizio, ogni volta carinamente affidato direttamente da Franco Biondi.

Mica, per caso, c’entra il concordato preventivo di cui Gesia, a quanto pare, ha chiesto al Tribunale fallimentare di Santa Maria Capua Vetere?

Dicesi concordato preventivo: il concordato preventivo è quello strumento che permette all’imprenditore che si trova in stato di crisi di evitare il fallimento. Con il concordato preventivo il debitore cerca di evitare il sopraggiungere di un’istanza di fallimento tramite un accordo che possa soddisfare, anche parzialmente, le richieste del creditore. Il debitore può chiedere e accedere al concordato preventivo, in uno stato di crisi o di insolvenza, per tentare il risanamento anche attraverso la continuazione dell’attività ed eventualmente la cessione dell’attività a un soggetto terzo oppure per liquidare il proprio patrimonio e mettere il ricavato al servizio della soddisfazione dei crediti, evitando così il fallimento.

Dunque, se uno chiede di adoperare lo strumento salva-fallimento del concordato preventivo, deve avere la determinazione leonina di continuare anzi intensificare la sua attività imprenditoriale, allo scopo di acquisire quelle risorse che servono al soddisfacimento anche parziale, frutto di un negozio transattivo di cui il tribunale diventa garante, con i propri creditori.

E che fa lei, allora, signor Sorbo? Proprio adesso dovevano arrivare questi problemi tecnici che impediscono alla sua Gesia, in concordato preventivo, di prendere i quattrini dai comuni che le servirebbero come il pane, per dar senso e credibilità alla richiesta di concordato? E che fa, ancora, signor Sorbo, ovvero Mr.Hyde, acquisisce con un’altra sua società fotocopia in tutto e per tutto, fuorché sul gravame del concordato preventivo, rispetto al quale Sorgeko è completamente libera, i soldi che Gesia non becca più?

Lettori di CasertaCe, Franco Biondi, Francesco Passaro, Luca Sorbo, Carlo Marino, secondo voi si tratta di una storia trasparente? Almeno per noi, non finisce qui.

L’AFFIDAMENTO A SORGEKO A CASAGIOVE

LA DETERMINA DEL 2 AGOSTO