CASERTA. Biondi e Vitelli ignorano la nuova mega antenna di Tim e Vodafone in pieno centro. Ma ora scoprono che è da abbattere. E al Tar c’è il rischio…

20 Maggio 2025 - 12:28

CASERTA – Il comune di Caserta ha una storia di procedure impallinate dal Tar Campania. Ne avete letto su CasertaCe e l’arrivammo a definire una dottrina, ovvero un modus operandi in cui i dirigenti del capoluogo annullavano atti e aggiudicazioni in maniera raffazzonata, per poi ricevere il parere contrario dei giudici amministrativi, i quali davano ragione al privato.

Non sappiamo se accadrà la stessa cosa con l’annullamento dell’autorizzazione che la società INWIT S.p.A. (gestore di impianti per la telefonia mobile di Tim e Vodafone) si era attribuita da sola, grazie al cosiddetto “silenzio assenso” del Suap, al momento della domanda gestito dal dirigente Franco Biondi, poi passato al collega Luigi Vitelli,

per l’installazione di una nuova antenna in via Antonio Canova, proprio sopra al condominio “Floridiana”.

L’azienda aveva presentato la richiesta nell’ottobre 2024, sostenendo che, non ricevendo risposta entro i termini previsti, l’autorizzazione fosse automaticamente concessa. A gennaio 2025 aveva quindi comunicato l’inizio dei lavori.

Tra le violazioni al regolamento comunale che avrebbe compiuto la società fondata al tempo dalla Telecom c’è la distanza troppo ravvicinata – meno di 75 metri – da una struttura sanitaria specializzata in fisioterapia, situata proprio di fronte al palazzo dove l’antenna è stata installata.

Ma non è tutto: l’antenna è stata montata su un punto dell’edificio non consentito (il torrino scala, invece del tetto), è ben visibile da più strade pubbliche e non rispetta le distanze minime richieste dal bordo del palazzo, c.

Inoltre, la società non avrebbe presentato un piano generale per la localizzazione degli impianti, documento obbligatorio che serve al Comune per valutare l’impatto complessivo sul territorio e sulla salute pubblica. Per di più, nel progetto non era nemmeno indicata la distanza esatta tra l’antenna e la struttura sanitaria, un’informazione fondamentale che è emersa solo dopo un’approfondita istruttoria da parte degli uffici.

Alla luce di tutte queste irregolarità, il Comune ha deciso di annullare ufficialmente l’autorizzazione e di ordinare lo stop immediato dei lavori.

E’ impossibile non pensare, dopo aver letto anni di determine raffazzonate, controlli alle imprese al limite del fallimentare e procedure discutibili, che possa esserci qualcos’altro, che questo niet alla Inwit firmato dal dirigente Luigi Vitelli non si sia formato a seguito del terremoto giudiziario e politico che ha colpito l’amministrazione di Carlo Marino, sciolta per infiltrazione camorristica.

Forse i rilievi a firma di Vitelli sull’antenna di via Canova erano già in istruttoria, ma i tempi tra il silenzio assenso consegnato alla ditta dal Suap comunale e l’improvvisa reazione degli uffici comunali, a una manciata di ore dallo scioglimento dell’amministrazione, fanno quantomeno riflettere.