CASERTA. Carlo Marino inaugura il metodo-braciola: nel suo piano triennale prevede soldi per i lavori in loco alla scuola di via Roma, poi fa una delibera per ricostruirla alla Saint Gobain

5 Luglio 2018 - 16:32

CASERTA(g.g.) Ultimamente l’amministrazione di Carlo Marino sta seguendo un metodo che potremmo definire “della braciola”. Stavolta però non è una metafora maliziosa, ma proprio un riferimento al modo con cui si apparecchia, si prepara questa prelibatezza gastronomica.

Tu stendi la fetta di carne in orizzontale e poi dentro ci puoi mettere di tutto e di più: origano, prezzemolo, cipolla, mollica di pane, per i viziosi, eroina, cocaina eccetera. Insomma, puoi equilibrare gli ingredienti, ma ti puoi anche scofanare una schifezza iper calorica in cui dentro c’è di tutto e di più, imbottitura tanto scandalosa da mortificare anche la qualità del pezzo di carne che la ospita.

Nell’ultima seduta del consiglio comunale, dopo essere stato attaccato duramente dal suo partito, rispetto a quella che abbiamo definito bretellona, la strada uscita fuori dal nulla che vorrebbe andare a collegare rione Acquaviva a San Clemente, stravolgendo l’impianto del preliminare del Puc, Carlo Marino ha dichiarato: “Alla fine non si farà. Noi l’abbiamo messa solo per evitare di perdere dei finanziamenti che dopo orienteremo verso altri interventi.” Bohhhhhh!

Ma quella del sindaco non è stata una frase difensiva, buttata lì per sedare la bagarre creatasi in consiglio sull’argomento bretellona, ma l’illustrazione, la declinazione del metodo

braciola.

Una prova provata? Eccovela servita: nel piano triennale delle opere pubbliche, se non ricordiamo male, sono stati previsti lavori di ristrutturazione della scuola primaria ex Lombardo Radice, oggi divenuta parte integrante dell’istituto Pietro Giannone di via Roma per circa un milione e mezzo di euro.

Fai un giretto un pò svogliato in questi pomeriggi roventi di luglio nell’albo pretorio, e vai a sbattere contro una delibera di giunta, precisamente la numero 157 del 4 luglio, cioè di ieri, in cui il comune di Caserta approva il progetto definitivo/esecutivo per la realizzazione della scuola primaria.

Un progetto fondato sulla sua radicale delocalizzazione nell’area Saint Gobain. Precisamente in quella parte di proprietà del comune in cui un tempo c’era la sede di Eurobic e oggi dei manufatti in disuso e piuttosto diroccati. 

Progetto esecutivo che dovrebbe, nelle intenzioni della giunta, essere finanziato grazie a un piano triennale di edilizia scolastica promosso dal ministero della pubblica istruzione.

Oddio, neanche questo, tornando alla braciola, che cautelativamente va a contenere altri ingredienti, è tanto certo perché nella stessa delibera viene scritto che il comune aspira ad accedere a non meglio precisati “appositi finanziamenti a valere su risorse nazionali e regionali.” (Ari)bohh! 

Naturalmente il comune ritiene che questa sia una politica pratica, pragmatica, concreta. Noi invece la pensiamo diversamente: il problema di quella scuola è, infatti, annoso e di difficile risoluzione. Occorrerebbe grinta, determinazione. Occorrerebbe stare sul pezzo. Occorrerebbe che almeno un assessore, un dirigente, vivessero (se, se…lo vedi col binocolo, con tutte le trastole che sono intenti a fare) le proprie giornate a Napoli, tra gli uffici della Regione e a Roma, in quelli del Ministero.

La braciola, ancora una volta, infatti, è un piatto che è buono per chi ha poco da fare durante la sua giornata. Un piatto per pigri che, giustamente, godono della propria pigritudine.

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