CASERTA. Comitato Macrico Verde: “Preserviamo l’area da ogni speculazione e cementificazione”

20 Settembre 2022 - 16:39

Il comunicato di Maria Carmela Caiola e Sergio Tanzarella dopo l’incontro con il vescovo Pietro Lagnese, il Presidente della Fondazione Casa Fratelli Tutti, Mons. Giovanni Vella, il Presidente dell’Idssc, don Antonello Giannotti e il segretario della Fondazione, Elpidio Pota.

CASERTA (pasman)  Qualche giorno fa, dopo la pausa estiva, siamo tornati su uno degli argomenti che più preme alla città, quello del Macrico, per la concreta minaccia della lottizzazione che incombe su di esso (apri qui l’articolo) . Ce ne ha data occasione l’articolo del numero di luglio del mensile diocesano Il Poliedro, a firma di Elpidio Pota, fiduciario del vescovo, in cui si afferma il proposito della curia di voler realizzare nell’area una serie di opere e strutture finalizzate a scopi sociali ed aggregativi. Non si dice, tuttavia, se l’ipotesi già ventilata per il passato, di dare sede anche ad un cospicuo campus universitario, ad un orto botanico con annessi laboratori didattici e di ricerca, ad una biblioteca, ad un museo, sia definitivamente tramontato. Constatato che l’articolo, nonostante la sua evidente rilevanza, è passato stranamente inosservato in una città che straparla di tutto, c’è da dire che la visione che ispira tale proposito è chiara e lodevole, per certi versi. Caserta, per colpa di una classe politica inetta, insipiente ed interessata, manca letteralmente di qualsiasi servizio per le persone, e la chiesa, surrogandosi nella funzione pubblica, pone a disposizione della collettività un suo bene, volendo realizzare luoghi di incontro, sedi associative, arene per gli spettacoli e l’intrattenimento. Così si spiega, crediamo, l’iniziativa di ieri l’altro di una pulizia straordinaria dell’area, ad opera di volontari, per consentire un prossimo convegno ecclesiastico ed una stagione cinematografica. La quale ultima viene a fagiolo, dopo il recente incendio dell’unico e superstite cinema casertano. Va bene, benissimo, per carità. Ma questa nuova piega del destino del Macrico tradisce le attese di chi da sempre lo vorrebbe parco pubblico di verde integrale e naturale, per il tempo libero, l’immersione rigenerante nella natura spontanea, il relax nel silenzio ed all’aria aperta di un ambiente incontaminato. La cui realizzazione – in tempi di magri bilanci – costerebbe praticamente nulla rispetto agli ingenti investimenti richiesti da ogni altro progetto. Non va dimenticato che il bilancio regionale prevede specifici e congrui fondi sia per la diffusione del verde che per la realizzazione dei piani di forestazione annuale, in cui l’area ben potrebbe essere ricompresa. Per giunta, la città ha edifici e spazi già belli e pronti per qualsiasi esigenza sociale e collettiva, senza necessità che si consumi altro suolo urbano. Poi, da cittadino che vive questa città, che conosce l’importanza e auspica la nascita di luoghi di aggregazione e della cultura, sappiamo bene che il più delle volte convegni, incontri, manifestazioni anche di vivo interesse vedono la presenza di poche decine di persone. Dobbiamo ricordare, come caso clamoroso, la cappella palatina di palazzo

reale semivuota in occasione della prolusione per i trecento anni dalla nascita di Carlo di Borbone del professore e storico di fama internazionale Giuseppe Galasso ? A che, dunque, altri volumi che si sanno già destinati all’abbandono ed all’incuria, con un’amministrazione comunale incapace persino di assicurare il decoro dei suoi siti UNESCO ?

Sta di fatto che, proprio lunedì l’altro, il comitato Macrico Verde, forse animato dalle nostre stesse preoccupazioni, ha avuto un incontro in vescovado con i responsabili, a vario titolo, dell’area del Macrico.

Pubblichiamo il comunicato stampa diramato nell’occasione dall’associazione cittadina. Non vi dobbiamo aggiungere nulla, se non una sola osservazione, che riguarda l’appello che è stato rivolto al consiglio comunale per smuoverlo dalla sua tetraggine. E’ un’invocazione perfettamente inutile, perché da quell’orecchio non ci vuol sentire. Chissà cosa, al di là delle dichiarazioni ufficiali prive di ogni sia pur minima credibilità, hanno realmente in mente sindaco ed assessori e cosa hanno in programma per l’area. Per capire come stanno le cose, basta riandare con la memoria a qualche estate fa quando, come un fulmine a ciel sereno, senza che nessuno ne sapesse niente in assoluto, Carlo Marino ed il rettore dell’università se ne uscirono con una cittadella universitaria e persino con un lago artificiale. Se questa giunta comunale volesse davvero ripristinare il verde possibile in questa città cementificata a più non posso, basterebbe che vietasse la costruzione di nuovi edifici e la vergogna degli  sfiguranti piani di recupero, la cui plateale capziosità sfugge solo alla nostra magistratura. E che espropriasse, per destinarli a verde di quartiere, i lotti di terreno scampati sinora alla speculazione edilizia.

                                 COMUNICATO STAMPA

Una delegazione ufficiale del Comitato MACRICO ha incontrato, lunedi 12 u.s., il Vescovo Pietro Lagnese, il Presidente della Fondazione Casa Fratelli Tutti, Mons. Giovanni Vella, il Presidente dell’IDSC, don Antonello Giannotti e il segretario della Fondazione, Elpidio Pota. Nell’incontro, cordiale e in spirito di collaborazione, i rappresentanti del Comitato hanno ribadito la loro preoccupazione per la perdurante inerzia dell’amministrazione comunale riguardo alla destinazione urbanistica dell’area. L’unica garanzia per la realizzazione del parco verde di cui Caserta ha sempre più bisogno è la totale inedificabilità, con il solo recupero delle costruzioni già esistenti, ben 230.000 metri cubi: quantità più che soddisfacente, anzi sovrabbondante, rispetto alla mancanza di attrezzature sociali, sportive, culturali della città. Come più volte ribadito, si tratta di una delibera totalmente a costo zero, che costituisce vincolo conformativo e quindi non comporta alcun onere espropriativo. Il Comitato ha riaffermato anche alla proprietà e alla Fondazione che la qualifica dell’area F2 è prioritaria a qualsiasi Piano particolareggiato o progettazione e che è l’unica conforme ai vincoli storico artistici apposti all’area dal Ministero dei Beni Culturali.

Il Vescovo Pietro Lagnese ha ribadito la volontà della Diocesi di preservare il Macrico da ogni speculazione e cementificazione, rispondendo alla richiesta che la città porta avanti da ben 21 anni attraverso il Comitato Macrico.

Nei prossimi giorni verrà organizzata un’assemblea pubblica per rendere noti alla cittadinanza i passi compiuti e i pericoli che incombono tuttora: sarà l’occasione per chiedere, ancora una volta, al Consiglio comunale, la delibera di Variante al Piano Regolatore Generale che attesti la destinazione urbanistica F2 – Verde di uso pubblico, totalmente inedificabile.

                                                                                                      Maria Carmela Caiola

                                                                                                              Sergio Tanzarella