CASERTA. Dal giorno del suo arresto Pippo D’Auria coccolato come un sultano ai tempi di Alì Babà. Da pensionato il sindaco Marino lo nomina rup per tre gare da UN MILIONE DI EURO

3 Aprile 2023 - 18:13

Come volevasi dimostrare: aggirata la norma che consente a funzionari e dirigenti andati in pensione di tornare in servizio in maniera rigorosamente gratuita. Lo abbiamo scritto, lo scriviamo oggi e lo scriveremo sempre. Esiste un filo rosso che parte dalla nomina, esercitata quando già da quando D’Auria era agli arresti domiciliari, di Alberto Martucci ad avvocato difensore, futuro consuocero del primo cittadino, nonché marito dell’assessora comunale Sadutto, il clamoroso riconoscimento di una posizione organizzativa, con tanto di beffarda e diabolica nomina quale responsabile della trasparenza del suo settore. E oggi, dopo il pensionamento-barzelletta, ecco che arrivano altri soldi, ma soprattutto la possibilità per uno al quale hanno trovato 6/7 mila euro di mazzette a casa di gestire da responsabile gare da un milione di euro

CASERTA (g.g.) – Noi ne siamo convinti. E ogni volta che ce lo ritroviamo tra i piedi, studiando i contenuti della cosiddetta amministrazione attiva, nelle viscere dell’albo pretorio del comune di Caserta, ne siamo sempre più convinti: esiste un filo rosso che unisce diversi momenti della vita e delle opera del funzionario del comune di Caserta, andato in pensioni e poi richiamato, Pippo D’Auria.

Un filo rosso che parte dalla nomina ad avvocato difensore, inopinata e sorprendente

– visto che si tratta di un avvocato che ha scelto (beato lui) di lavorare molto di meno e dedicarsi ad altro – di Alberto Martucci, sicuramente avvenuta dopo l’arresto del dicembre 2021, a seguito di una prima perquisizione avvenuta tre anni prima, quando a casa sua furono trovate diverse confezioni di banconote nascoste un po’ dappertutto, a partire dal cesto che, nel suo garage, conteneva l’attrezzatura per la pesca, ma anche banconote da 100 e 50 euro, ordinate e ridotte nella carta argentata come se si trattasse, a proposito del pippodauria pescatore, di una trota al cartoccio.

Alberto Martucci, al momento della nomina che gli permetteva di entrare ed uscire a piacimento dall’abitazione in cui D’Auria si trovava ai domiciliari, era soprattutto il futuro consuocero di Carlo Marino, co-indagato e oggi co-imputato nella stessa indagine sull’appalto truccato da 116 milioni di euro per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella città di Caserta.

Il filo rosso si allunga e traccia il sentiero di un atto amministrativo (delibera o determina non ricordiamo esattamente, ma non è fondamentale stabilirlo) con cui Pippo D’Auria, a pochissime settimane di distanza dalla sua uscita dagli arresti domiciliari, ottiene un’importante e prestigiosa posizione organizzativa che, oltre a fargli lievitare sensibilmente lo stipendio, lo posiziona molto meglio in termini economici in vista della pensione.

C’è qualcosa di luciferino, c’è un’aria quasi da messa nera, spregiudicata e blasfema nell’assegnazione a D’Auria, ripetiamo, uscito dai domiciliari poche settimane prima e ancora totalmente coinvolto nell’indagine della Dda, quale responsabile della trasparenza nel settore di sua competenza. Avete letto bene, responsabile della trasparenza.

Tu, magistrato, ci indaghi? Arresti il mio funzionario? Ci rendi poi anche imputati? E noi ce ne freghiamo. A quella bilancia che campeggia in ogni aula di tribunale facciamo una sonora pernacchia. E Pippo D’Auria non solo lo premio con una posizione organizzativa, ma giusto per umiliarti, cara bilancia, e per farti capire chi comanda tra me e te, lo nomino responsabile della trasparenza e dunque della legalità.

Allunghiamo il fil rouge che si dipana ulteriormente, scavalcando il momento in cui Pippo D’Auria, felice, contento e in fase di recupero economico dopo che i carabinieri gli hanno sequestrato mazzette dal valore di 5/6 mila euro, si gode una meritata pensione.

Un ritiro dalle scene durato molto poco perché nell’ottobre scorso pubblichiamo la la notizia che il sindaco Carlo Marino aveva fatto richiamare in servizio, a titolo gratuito, l’ex funzionario. Una decisione a dir poco discutibile ma motivata dal fatto che al comune di Caserta esisteva (ed esiste) una forte carenza di personale in organico.

Srotola il gomitolo del filo rosso, continua a srotolarlo: come se non bastasse questa cronologia imbarazzante, a mettere la ciliegina sulla torta delle operazioni discutibili, inopportune, moralmente condannabili, arriva la decisione presa dal comune di Caserta di affidare il ruolo di responsabile unico del procedimento al funzionario richiamato dalla pensione per tre progetti che il comune di Caserta sta finanziando attraverso dei Fondi europei di sviluppo regionale.

Si tratta della realizzazione di una rete digitale di promozione dell’offerta turistica, un intervento dal valore di quasi 400.000 euro, parliamo di circa 383 mila euro come base d’asta; un piano di assistenza di welfare denominato ovunque salute, dal valore di mezzo milione di euro, e, infine, D’Auria seguirà da rup la gara relativa alla gestione del piano di assistenza tecnica di comunicazione per quanto riguarda il Programma Integrato Città Sostenibile, altro progetto finanziato dall’Unione Europea, tramite la regione Campania, dal valore di 413 mila euro.

Praticamente, un funzionario indagato, arrestato e poi finito sotto processo con l’accusa di aver partecipato attivamente e in maniera decisiva al tentativo di truccare una maxi gara da 116 milioni di euro, viene richiamato dalla pensione e pochi mesi dopo viene nominato responsabile di tre procedimenti di gara che superano il milione e duecento mila euro, ricevendo in cambio per il suo lavoro, nato inizialmente a titolo gratuito, la somma di 12 mila e 500 euro.

Insomma, mai arresto fu più prodigo e remunerativo per chi l’ha subito di questo. Possiamo tranquillamente affermare che da quel giorno, da quel 21 dicembre 2021, data in cui un premuroso sindaco Marino gli mandò quello che sarebbe dovuto diventare (non sappiamo se lo sia ancora, ma anche in questo caso non fa differenza, visto che la moglie di Martucci, Annamaria Sadutto, è assessore al comune di Caserta) a breve il suo consuocero, è iniziata per l’eroico Pippo D’Auria una sorta di Età dell’Oro.

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