CASERTA. Con 40 mila euro il comune deve bandire una gara, ma Franco Biondi firma una determina da 39.500 euro e sceglie direttamente lui a chi affidare i lampioni del rione Vanvitelli

1 Marzo 2021 - 17:17

“A morte la trasparenza!”. Il dirigente comunale sfiora la soglia massima e riesce ad evitare di espletare un bando di gara. Perché guai che ci possa essere concorrenza (e quindi risparmio per i cittadini) quando si tratta da appalti e quattrini da sborsare

CASERTA – Il solito, ridicolo espediente del sotto soglia per evitare di espletare un bando di gara che garantisca il principio di trasparenza, rotazione e la libera concorrenza sempre caldeggiato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione. Ma questa volta va premiata la qualità del dirigente comunale Franco Biondi, che fa di tutto per arrivare alla quota di trasparenza, 40 mila euro, ma si ferma a soli 39.500, “costretto” quindi a dare un affidamento diretto, perché è quello che è, senza gara e senza concorrenza.

L’argomento è uno di quelli sulla bocca di tutti: l’illuminazione pubblica che non funziona.

39.500 euro per i lavori di manutenzione degli impianti e il rifacimento del sistema di illuminazione del rione Vanvitelli. Questa volta, il dirigente Biondi non perde neanche tanto tempo con l’invito alle ditte, attivando la trattativa diretta con la IT Energy, società con sede a Roma.

L’azienda si dichiara favorevole alla contrattazione e presenta la sua offerta con un 5% di ribasso. In realtà, per errore materiale, era stato proposto lo 0,10, ma poi l’azienda specifica la volontà di inserire la cifra del 5% come sconto per il comune di Caserta. I più maligni potranno pensare che non sia stato un vero per errore materiale, ma piuttosto un tentativo di colpaccio.

Un altro affidamento diretto, un altro affidamento diretto sotto soglia, che questa volta provoca un ghigno beffardo sul viso di chi è abituato a leggere le determine firmate dal dirigente comunale di Caserta. Perché, come detto all’inizio dell’articolo, €39500 sono in pratica il limite massimo consentito per fare una trattativa diretta. Infatti, superati i 40 mila euro, come ben sanno i lettori di CasertaCe, è necessario bandire una gara. Attenzione, non pensiate che il nostro eroe sia uno sprovveduto, il dirigente Franco Biondi sa che gli affidamenti da 39 mila euro sono rischiosi, danno nell’occhio. Ma l’obiettivo non è quello di nascondersi, bensì la volontà di gestire in maniera autonoma e non controllabile fino all’ultimo centesimo, indirizzandolo verso questa o quella azienda. Un concetto che Biondi conosce e forse sa anche che quando firma una determina da 39.500 euro, questa verrà pubblicata sul nostro sito, provocando un’ondata di sdegno tra i lettori di CasertaCe e gli elettori di Caserta. Ma sa che nulla più accade. Nessuna indagine, nessun approfondimento di chi ne avrebbe le autorità. Una libertà di movimento che rende quell’ufficio di palazzo Castropignano sempre più audace.

Adesso dovremmo iniziare con la classica tiritera della mancanza di trasparenza negli uffici del comune capoluogo, ma questa volta ve la risparmiamo, sapete già quanto ne abbiamo scritto e quanto ne scriveremo ancora. Attenzione, non parliamo di una Questa volta, invece, possiamo solo fare i complimenti ad un dirigente che pur di non mettere in piedi una gara, pur di non mettere in piedi una procedura concorrenziale, s’inventa una determina da 39 mila e 500 euro. Un talento.

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