CASERTA. I volontari casertani si battono per il verde cittadino…mentre al comune fanno i vaghi pensando costantemente a nuove costruzioni

15 Marzo 2025 - 19:48

Caserta (pm) – Stamattina gli ambientalisti casertani si sono ritrovati, come avevano annunciato giorni fa e con le modalità di cui abbiamo dato notizia (qui la nota dedicata all’evento), per la loro ennesima  iniziativa a difesa del verde cittadino.

Alle 10, un compatto gruppo di attivisti,  equipaggiato di ramazze, guanti e buste, si è riunito all’ingresso delle Casermette di viale Carlo III, a confine con il comune di San Nicola la Strada, per chiedere ancora una volta che l’area di oltre sei ettari di proprietà del comune di Caserta venga destinata a parco pubblico da rimboschire “…senza volumi…” e senza cemento, come riportato sui cartelli  al seguito.  Il terreno in questione è in stato di sostanziale abbandono, dopo esser pervenuto nella proprietà dell’amministrazione comunale casertana per dismissione quale bene militare. Nel secondo dopoguerra, difatti, fungeva da ospedale alleato per le truppe del teatro mediterraneo.

Dopodiché i volontari hanno iniziato la pianificata pulizia dimostrativa dei galoppatoi che, oltre all’incuria della vegetazione, subiscono lo sversamento  abusivo ed incontrollato di ogni genere di rifiuti, grande e piccolo. Dalle foto che proponiamo si vede che hanno raccolto molti scarti e rottami di chi, ancora oggi e barbaro più che incivile, non si fa scrupolo di  abbandonarveli.  E qui non si può non evidenziare che se una tale deplorevole condotta perdura nonostante le campagne di sensibilizzazione al tema non ci possono essere che due ragioni che agiscono in accordo: la grave mancanza di controlli e le sanzioni blande che non intimoriscono nessuno. Siamo nella logica delle cose, ma è inutile ricordarlo perché la classe dirigente che dovrebbe mettere mano a questi fatti o è incapace o ci gioca. Non si scappa.

Tornando ai nostri valorosi militanti verdi, unico argine ad una gestione dissennata del  patrimonio naturale a Caserta, a conclusione della giornata di impegno hanno ricordato la loro prossima iniziativa del 29 aprile in concomitanza della ricorrenza della “Resa di Caserta” del 1945 allorché fu firmata alla Reggia vanvitelliana lo “Strumento di resa locale delle forze tedesche e delle altre forze poste sotto il comando o il controllo del Comando Tedesco Sud-ovest”. Nell’occasione chiederanno che il bene sia destinato a bosco urbano, secondo le tendenze urbanistiche in atto in tutte le città grandi e piccole d’Italia e d’Europa e che solo a Caserta volutamente si ignorano, e che i pochi volumi degli edificati superstiti possano servire per la realizzazione di un museo dalla pace.

Questa ispirazione sacrosanta cozza, però, con il progetto già espresso dalla giunta Marino di voler realizzare sulla superficie un polo sportivo a gestione privata o al più mista pubblico-privata. Con il corollario della realizzazione di nuove strutture e costruzioni a detrimento del verde e l’invenzione di altri organismi di gestione saprofitici e di favore.

Un motivo in più per opporsi con più vigore alle tante vie sfruttate a palazzo Castropignano per la cementificazione della città.

ALCUNI MOMENTI DELLA PULIZIA DIMOSTRATIVA