CASERTA. Il giovane Harry Potter della politica casertana ha esaurito il bonus della fanciullezza: ecco perché sbaglia sulla questione degli scrutatori e dell’ISEE

16 Maggio 2022 - 13:58

La scelta del consigliere comunale di proporre una specie di concorso tra gli scrutatori meno abbienti dal punto di vista regolamentare appare corretta, in considerazione del fatto che la lista dei soggetti che lavoreranno nei seggi è legata ad una nomina della commissione – di cui Giovine fa parte – e non ad un più equo sorteggio. La creazione di una procedura esterna ad hoc, però, è fuori da ciò che il regolamento prevede

CASERTA (g.g.) – Qui non è in questione la valutazione sulle buone intenzioni che animano l’iniziativa di Raffaele Giovine, ex-rivale di Carlo Marino alle elezioni comunali ma oggi suo alleato di ferro, di privilegiare nella scelta degli scrutatori per il turno referendario fissato per il prossimo 12 giugno persone che, appartenendo all’albo degli scrutatori, abbiano una condizione reddituale non florida.

Si può discutere il fatto sul piano politico e anche del diritto costituzionale, ma fino ad un certo punto.

Perché se il regolamento della commissione elettorale attribuisce alla stessa la facoltà – secondo noi sbagliatissima – di poter scegliere discrezionalmente i nomi degli scrutatori e non necessariamente per sorteggio, con l’unico scrimine rappresentato dalla regolare iscrizione nell’Albo, c’è poco da dire. Mai come in questa circostanza, quello di cui si discute appare come un caso prettamente politico e non relativo all’applicazione delle norme. Attenzione, appare, che non significa affatto che “è solo un caso politico”, come andremo a spiegare.

Giovine, nella sua gaia fanciullezza, ha anche scritto che a lui, quale componente della commissione elettorale, spetta la scelta di 64 scrutatori. Per carità, ognuno si sente importante a modo suo e noi di CasertaCE il ragazzo l’avevamo nettamente sopravvalutato, ritenendo che fosse pienamente consapevole di ciò che pubblicava prima e durante la campagna elettorale scorsa, pur avendo chiaramente ravvisato che si trattasse di autentici copia-e-incolla concettuali dei nostri articoli, con annesso riassunto degli stessi.

Ritenevamo che quella pratica fosse frutto di una condivisione dei valori che emergevano dagli scritti di CasertaCE, in realtà era solo un modo per spacciarsi come un giovanotto anti-sistema, una faccia nuova che come tale ammiccava ad un po’ di voto di protesta, ad un voto giovanile ingenuamente anarcoide, che poi effettivamente ha arriso al giovane sosia di Harry Potter.

Dicevamo che ognuno ha un suo modo per sentirsi gratificato. Giovine si sente fiero di poter nominare 64 scrutatori, condividendo questa soddisfazione con quei consiglieri comunali – ex o attuali – di lunghissimo corso, ormai rotti ad ogni compromesso e che ogni giorno o quasi salgono in Comune, ammettendolo pure, per farsi qualche fatto loro, per intascare il gettone di presenza e per innaffiare la pianta della propria clientela, che tornerà buona quando ci saranno ancora le elezioni.

Detto questo, il post pubblicato da Caserta Decide, la lista di Giovine, ha provocato più polemiche di quante ne meritasse. La storia dei 64 scrutatori, infatti, è un’ammissione di quello che da 30 anni hanno fatto e fanno maggioranze di centrodestra o centrosinistra, categorie politiche che soprattutto a Caserta non significano un cazzo, basti vedere le volte in cui ogni consigliere ha voltato gabbana e citare il caso dell’attuale sindaco, espressione (dicono) del Partito Democratico, ma di lunghissimo corso nel palazzo del potere che ha occupato per anni da super assessore ai Lavori Pubblici per Forza Italia, partito del quale è stato anche vice coordinatore provinciale.

Quindi, se la questione, la polemica fosse rimasta confinata ai 64 nomi in carico a Giovine, che poi formalmente li inserirà in un elenco più grande, il quale risulterà l’elenco definitivo votato dalla commissione nella sua collegialità bla, bla eccetera, non avremmo mai scritta una riga su questo argomento, ritenendolo irrilevante. Però, siccome alla fanciullezza molto poco pascoliana del consigliere riteniamo di aver già perdonato molto, una tiratina di orecchie gli va fatta.

Nel momento in cui lui concepisce quale criterio di scelta degli scrutatori quello del reddito personale o familiare, non ha terminato il suo lavoro. Legittima, infatti, è questa modalità, l’applicazione di questo criterio, che però non può non essere però un’espressione informale.

In poche parole, è l’Albo l’unico strumento formale e giuridicamente valido che i componenti della commissione possono utilizzare per la propria scelta. Ora, se proprio Giovine teneva a mostrarsi disponibile nei confronti di chi ha meno (e, ripetiamo, lo può fare se l’unico criterio vincolante è quello della corretta iscrizione nell’Albo degli scrutatori), si doveva mettere di buzzo buono davanti all’elenco, contattarli privatamente uno per uno i suoi componenti e chiedere un’eventuale disponibilità a inviargli volontariamente un documento ISEE.

Questo Giovine l’avrebbe potuto fare e nessuno gli avrebbe potuto contestare nulla, andando poi a questionare su quali e quante telefonate, quali e quanti contatti avesse attivato.

Scrivere invece un post in cui si invita qualsiasi iscritto all’Albo degli scrutatori della città di Caserta a spedire un questionario ad un’associazione politica privata, ad un consigliere comunale, ad un membro della commissione elettorale che, come tale, si deve muovere nel perimetro e solo del perimetro delle norme del regolamento che della stessa commissione governa i destini, significa muoversi da un lato dentro la procedura di scelta degli scrutatori, perché di questo si parla, dall’altro lato creando una sorta di modifica di fatto del regolamento che non ci risulta preveda l’invio di documenti ISEE da parte dei componenti di questo elenco.

Ecco perché abbiamo scritto che se Giovine si fosse mosso privatamente, contattando lui i potenziali scrutatori dell’Albo, in modo da raggiungere una consapevolezza che dava forma e stura al modo con cui, non la commissione nella sua forma collegiale che si manifesta attraverso un processo verbale, ma lui membro nel diritto di proporre dei nomi, 10, 20 o 64 che siano, noi avremmo avuto nulla da dire, forse neanche da un punto di vista politico, almeno fino a quando non avessimo appurato se questa botta di equità perequativa del Giovine fosse stata perseguita attraverso il contatto con ognuno dei componenti dell’Albo, non uno di meno.

Nel momento si va a creare una sorta di procedura parallela, dando veste pubblica alla richiesta di mandare gli ISEE all’associazione Caserta Decide, si va ad attuare un’attività che se non viola il regolamento in maniera esplicita, lo fa sicuramente nel momento in cui viene introdotta un metodo operativo che al suo interno non è previsto.

Insomma, Giovine faccia una proposta del modifica del regolamento della commissione elettorale, introduca il criterio della scelta in base o anche in base al reddito, la metta ai voti, poi la porti in consiglio e ne faccia una delibera, sperando che qualche magnate casertano, appassionato delle vecchie matite che ormai sopravvivono nella pratica vetusta degli scrutatori, non impugni quella delibera dinanzi al TAR o non lo faccia addirittura davanti alla Corte costituzionale.

Nulla abbiamo ancora da dire perché questo qua – e lo diciamo con bonaria simpatia – è veramente un fessacchiotto che sogna di diventare punto di riferimento di un neo-socialismo casertano, scegliendo però la strada sicura dell’identità iperclientelare, iper lottizzatoria di un Carlo Marino che con il modello di una sinistra giovane, fresca, innovativa e orgogliosa della sua appartenenza e in lotta perché ogni persona, al di là del censo, al di là degli ammanigliamenti, possa vincere un concorso o aggiudicarsi un appalto, rappresenta esattamente il contrario.

IL POST DI CASERTA DECIDE:

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Caserta decide! (@caserta_decide)