CASERTA. Il sindaco Marino: “Dare dignità ai percettori di reddito di cittadinanza. Saranno impiegati nei Comuni”
22 Febbraio 2021 - 18:29
CASERTA/REGIONALE – “Dobbiamo costruire modelli, progetti e best practice che diano la possibilita’ ai Comuni di organizzare i loro servizi, dare dignita’ al lavoro e a chi in questo momento percepisce un reddito – spiega il presidente di Anci Campania e sindaco di Caserta, Carlo Marino – in questo momento come Comuni non abbiamo risorse umane, competenze e possibilita’ di dare risposte e servizi ai cittadini”. I ritardi accumulati finora, evidenzia Marino, sono legati alla pandemia, perche’ “un anno fa erano gia’ partiti i Piani di utilita’ sociale, potevamo costruire i progetti con le comunita’ locali e con chi percepisce il reddito di cittadinanza, poi il Covid ha determinato un ritardo che dobbiamo recuperare”.
Ma in Campania ci sono anche realta’ virtuose su questo fronte, come Bacoli. “Siamo un Comune in dissesto, come tanti altri – dice il sindaco Josi Della Ragione, che e’ stato nominato coordinatore del tavolo per i Puc di Anci Campania – da un anno abbiamo coinvolto oltre 100 percettori di reddito di cittadinanza per questo progetto. Ci danno una mano per la biblioteca comunale, l’archivio, l’ufficio protocollo, l’anagrafe e sono presenti sul territorio per curare il verde urbano. Senza di loro dovremmo chiudere bottega. E’ una misura che ci consente anche di dare dignita’ ai lavoratori, che si sentono parte di una squadra e sono al servizio della citta’”.
redditoIn tema di reddito di cittadinanza, Ciarambino sottolinea che, ormai, non e’ piu’ solo il M5s a chiedere di rafforzare questo strumento. “Lo dice la Commissione europea nelle ultime raccomandazioni all’Italia per la redazione dei progetti del Recovery plan – argomenta – ci dice che va potenziato e che questo sara’ uno degli elementi di valutazione favorevole dei progetti che l’Italia presentera’ per avere i 209 miliardi del Recovery fund, quindi sta diventando un pilastro delle politiche sociali e delle politiche attive del lavoro in Italia”.