CASERTA. Nel caos dei debiti del comune la Publiservizi ci prova. Chiede più di 144 mila euro, ma poi cambia idea

22 Gennaio 2021 - 18:51

Istanza negata anche al dirigente Carmine Sorbo, che chiede 8 mila euro. Ma per l’organismo straordinario di valutazione dle comune questi soldi li ha già incassati dalla compagnia di assicurazione

CASERTA – Dobbiamo ammetterlo: le delibere dell’Organismo straordinario di liquidazione del comune di Caserta danno piccoli spunti, momenti di (forse) trascurabile interesse, ma che ci raccontano di quanto caos viga negli uffici economici di Palazzo Castropignano. In queste ore è stata pubblicata una delle delibere dell’Osl che rigetta le istanze alla massa passiva, cioè creditori, anzi, aspiranti creditori, verso l’ente cittadino che ricevono il niet alla loro richiesta di danaro.

A finire nella lista dei rigettati un uomo decisamente noto alla cronache casertane e la società che è al centro di dinamiche particolarissime sulla riscossione dei tributi nella città capoluogo: l’ex dirigente comunale Carmine Sorbo e la Publiservizi. Poco più di due anni fa, Sorbo aveva richiesto il pagamento di 8.273,21 euro, relativo al rimborso delle spese legali sostenute per la difesa in un procedimento penale, nel quale era coinvolto lo stesso ex dirigente, imputato come dipendente dell’Ente e successivamente assolto. Richiesta ritenuta non ammissibile, visto e considerato che il rimborso all’ex dirigente è avvenuto quando la compagnia di assicurazioni, garante del rimborso delle spese legali, ha versato la cifra al Sorbo. E

si sarà dimenticato.

Una cifra minima se si pensa a quanto abbia chiesto, invece, lo scorso giugno, la Publiservizi: € 144.192. Ma il pagamento salta. Scrivono dall’organismo di liquidazione che l’importo richiesto non è dovuto poiché la stessa Publiservizi un mese dopo circa, il 24 luglio, comunicava l’espressa rinuncia alla domanda di ammissione, poiché, a seguito di documentazione acquisita successivamente alla predetta domanda, dichiarava di non essere creditrice del Comune di Caserta.

Niente, amici come prima allora. A pensar male, qualcuno potrebbe sghignazzare a mezza bocca, dicendo “vabbè, c’hanno provato, hanno visto il caos…”. Ma noi non siamo tipi da fare battutine spicciole. Resta interessante capire come sia possibile che a commettere un errore così marchiano, perché parliamo di 145 mila euro, mica spicci, sia stata un’azienda che da anni lavora al comune di Caserta proprio sulla riscossione dei tributi e che utilizza il metodo del mantenimento della cifra incassata e del successivo invio di dovuto al comune di Caserta, differente rispetto ad altre aziende che si occupano di pagamenti, come ad esempio la T.M.P., che giornalmente “posa i soldi” all’ente capoluogo. Della serie: “tu fai conti e non ti trovi”. Non proprio un’eccelsa figura.

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