CASERTA. L’ULTIMA ZAMPATA di Giovanni Natale, cugino del sindaco Marino. Affidamento con una determina assurda da 160 mila euro e un ribasso da 0,17%: NUOVO RECORD MONDIALE

26 Settembre 2023 - 14:39

A numero da alta ascuola a pochi mesi dalla pensione con un primato destinato a rimanere imbattuto come l’8 e 90 di Robert Beamon, recordman del salto in lungo da quelle incredibili Olimipiadi del 1968 a Città del Messico fino al 1991. A farci notare questa incredibile storia è stato il consigliere comunale di opposizione Raffaele Giovine, il quale ci ha anche spiegato di questa campagna di comunicazione fantasma da quasi trentamila euro

CASERTA – Qual è lo stipendio mensile dell’ingegnere Giovanni Natale, dirigente del comune di Caserta che, se non andiamo errati, è appena approdato alla pensione, e che, nella cui declinazione biografica non può certo mancare il fatto che è legato al sindaco Carlo Marino da un rapporto di stretta parentela?

Leggete questa determina. Naturalmente, noi ci rivolgiamo a quei pochi lettori di buona volontà che ritengono che un atto pubblico sia cosa seria e non un documento illeggibile, non definibile, non valutabile.

Alla maggior parte delle persone non frega un fico secco su come si lavori negli enti casertani e poi queste sono le stesse persone che si chiedono, strepitando e sbattendo i piedini, Caserta si trasformi in una città sgarrupata e impresentabile non appena cadono quattro gocce d’acqua.

La determina in questione è datata 12

dicembre 2022. Stavolta ce l’ha segnalata il consigliere comunale Raffaele Giovine, il cui commento pubblichiamo in calce a questo articolo.

Lui si stupisce, si indigna, noi no. Perché ormai abbiamo promosso al rango di dimensione reale quello che altrove sarebbe considerato metafisico, irreale, sicuramente scandaloso e inaccettabile, comunque degno di stare al centro di un dibattito durissimo per giorni e giorni, se non per settimane, ma anche dentro all’attività e all’azione di una magistratura inquirente sulla quale, almeno in teoria, grava l’onere dell’azione penale, così come questa è prevista nella costituzione della Repubblica.

Ciò non vuol dire che Giovanni Natale abbia compiuto dei reati, per carità, ci guardiamo bene dal formulare un’affermazione che non sta né in cielo, né in terra.

Ma che questa sia una determina inaccettabile per quella che è la sua funzione, eh beh, non c’è da discutere.

Il 12 dicembre scorso, il dirigente Natale scrive che ad una società napoletana, la Norap srl, viene affidato un incarico con un corrispettivo mica da ridere che si forma da una base economica di 162 mila euro che con l’Iva diventano 198 mila euro. Scrive quello che è già avvenuto nel settembre scorso, dato che in questa determina (sarà a disposizione nella sua versione integrale alla fine del commento del consigliere Giovine) si informa che per la fornitura, installazione e manutenzione di 18 eco-isole per la raccolta vetro e per la relativa campagna comunicazione si è provveduto, tramite procedura negoziata senza bando, ad affidare tramite richiesta di offerta sul Mepa, questo servizio alla citata Norap.

Per cui, la Norap acquisisce questo affidamento a settembre, poi, tre righe prima avevi letto che a dicembre, quindi tre mesi, il comune aveva “indetto procedura di affidamento del contratto“. E già qui l’articolo potrebbe terminare, dato che si tratta di un errore madornale ed imperdonabile, visto che a farlo è un dirigente che, con i suoi anni di servizio e comprendendo nei suoi compensi tutte le diverse integrazioni e premi, ha intascato anche 11/12 mila euro al mese.

Ma siccome la cucina degli orrori del comune capoluogo, come ci piace definirla, offre una vasta gamma di pietanze incommestibili, noi andiamo avanti. Il 31 marzo 2023 il governo, completando il lavoro compiuto su delega del parlamento, ha licenziato il decreto legislativo numero 36. Ad occhio e croce, questo è diventato del tutto vigente verso la metà di aprile, cioè 15 giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Com’è noto, questo decreto, buono per Paesi come gli Stati Uniti, la Svizzera, la Germania o la Svezia, ma ad altissima potenzialità criminogena per l’Italia intera e per il sud e la provincia di Caserta in particolare, ha modificato, stravolgendole, le soglie entro le quali gli affidamenti possono essere attribuiti senza passare per procedure di gara complicato, dando in questo modo un potere enorme, spropositato ai dirigenti degli enti locali e degli altri enti pubblici, cioè a tutti coloro che hanno la potestà di indire e realizzare un affidamento di un bene, di un servizio e di un lavoro pubblico.

Questa procedura sui cassonetti del vetro è del mese di settembre, ma anche se passasse la tesi da “Oggi le comiche” di un mese di dicembre 2022 quale momento di indizione della procedura, sarebbe la stessa cosa.

In questo caso, infatti, si sarebbero dovuto applicare le norme in vigore precedentemente alla riforma, anche perché nella determina di Natale non esiste alcuna traccia di un inserimento temporale della procedura al di là delle fatidiche date del 15/16 aprile 2023. Quest’ultima cosa, poi, giusto per dire, visto e considerato che la procedura si collega alla normativa in vigore.

E qual era la normativa vigente a settembre/novembre 2022? Natale cita l’articolo 36. Mo’ uno è portato a pensare che in questa ridicola determina sia stato salvato almeno questo, citazione precisa della legge di riferimento. No, c’è scritto solo articolo 36 e chi si è visto, si è visto. Noi siamo stati, dunque, costretti a procedere un po’ a tentoni.

Siccome si tratta di un affidamento per l’erogazione di beni e di servizi ad una pubblica amministrazione, non siamo andati a vedere l’articolo 36 della legge sulla pasta e fagioli, ma il 36 del Codice degli Appalti in vigore negli ultimi mesi del 2022.

Se qualcuno (leggi Natale) avrà qualcosa da dire, noi il discorso ve lo facciamo passo passo, ma siccome il sarebbe barbosissimo, vi diciamo che il Codice degli appalti, l’articolo 36, commi 1 e 2, decreto legislativo 50 del 2016, modificato dal Decreto Semplificazioni, si ricollegava all’articolo 35, al 30 comma1, all’articolo 37 e al 42 che, udite udite, tratta del conflitto di interessi, ma che prevede norme per “contrastare le frodi e la corruzione” nella Pubblica Amministrazione.

Ripetiamo, stiamo procedendo a tentoni rispetto ad una determina scandalosa, a dir poco farraginosa e articolata attraverso surreali combinazioni temporali rispetto alla procedura.

Ed è proprio andando a tentoni che diciamo che l’articolo 36, comma due, contenente le somme economiche per gli affidamenti di beni e servizi è stato derogato, effetto covid, dal cosiddetto Decreto Semplificazioni del 2020, rinnovato e aggiornato nel 2021.

Questo decreto ha in pratica sospeso gli effetti di quelle soglie dell’articolo 36, comma due, definendo procedure più veloci. Ha definito che, andando nel nostro caso specifico, una gara da 160 mila euro, dunque ai superiori ai 150 mila e inferiore al milione di euro, la procedura negoziata senza bando prevede l’invito di almeno cinque, individuate in base ad indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici.

Ora, quei galantuomini della Centrale di committenza Nolana che impazza in tanti affidamenti dell’area nord di Napoli e del casertano, di cui abbiamo scritto in diversi articoli, danno a vedere che cinque ditte, se non dieci, per importi più alti le invitano, che poi se ne presenta una sola, vabbè è un altro discorso.

Scrive Giovanni Natale nella sua determina (si fa per dire):

[…] è stato indetto (sic!) procedura di affidamento […], mediante procedura negoziata (art.36), senza bando, per beni e servizi fino alla soglia comunitaria, svoltosi mediante RDO 3181174 – attraverso il portale MEPA“.

Dove? Quando? Come? Quante imprese sono state attinte dall’elenco delle accreditate nel Mepa? Quali sono i loro nomi se, eventualmente, siano state più di una.

Il finale, poi, è meglio di un finale. Sapete la Norap con quale ribasso si è aggiudicata questa procedura? Lo 0,17%. Nuovo record mondiale. Nessuno dei ribassi, seppur scandalosi, che abbiamo registrato alla centrale gare nolana e neppure i ribassi di Sorgeko ed Ecocar che avevano appunto stabilito un record al comune di Caserta sono, su una base di 162 mila euro, un ribasso di circa 300.

Ora, se queste porcherie non meritano l’approfondimento da parte delle istituzioni che operano il controllo, okay, diciamo che questa è una giungla, non ci sono leggi e vince il più spregiudicato, il più furbo, quello con meno freni inibitori.

Una vera vergogna. Questa parola noi la utiliziamo e la utilizzeremo collegandola a quello che è una sorta di record all’incontrario.

Veniamo, infine, su due punti a nostro avviso fondamentali. Quella che state per leggere in calcio all’articolo è una determina di impegno di spesa, condivisa dal comune di Caserta con l’Anci e il consorzio vetro Coreve.

Avremmo voluto, poi, cercare la determina che aveva indetto la procedura è quella dell’agitazione alla Norap, se non fosse che tutti i riferimenti numerici, quelli che dovrebbero dimostrare la presenza e l’esistenza della documentazione di gara sono sbagliati. I due numeri delle determine citate non portano a quelle segnalate nell’atto e addirittura anche il codice identificativo di gara non è corretto, poiché legato ad un altro tipo di affidamento.

Finita qui? Seh, seh, te lo sogni. Raffale Giovine ci ha fatto notare che all’interno di questi 162 mila euro 661 e 50 che, ad aggiudicazione designata, diventano 162 mila e 300, circa, a favore dell’impresa il cui titolare si chiama, un po’ beffardamente, Luigi Normale, visto che il suo cognome è l’unica cosa normale di questa storia, dicevamo, in questa somma sono compresi gli oltre 20 mila euro per una super campagna di comunicazione sociale che, invece, non è mai esistita, al momento.

Noi saremo sempre lontani da queste cose perché noi non prenderemo mai un euro da persone, imprese che ricevono affidamenti simili. Ma noi ci fidiamo di Raffaele Giovine quando afferma che: ““La città ha beneficiato di un finanziamento di 114mila euro per l’acquisto di cassonetti smart per il vetro, 20 mila euro dovevano essere destinati per una campagna di comunicazione, che visto la cifra mi immagino che sarebbe dovuta essere virale. Io non ne ho avuto traccia, nonostante, il finanziamento sia stato impegnato a dicembre scorso e la campagna, doveva durare sei mesi. Presenterò un’interrogazione per chiedere chiarimenti a riguardo. Oltre che chiederò una verifica sul funzionamento dei cassonetti, mi segnalano continui malfunzionamenti. Mi auguro che la campagna di comunicazione parta repentinamente e che venga fornito report, se svolta a mia insaputa, e di non dovermi rivolgere ad altri enti per far valere i diritti dei casertani” dichiara Raffaele Giovine, consigliere comunale di opposizione.

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