CASERTA. Ma secondo voi è normale che l’ingegnere del comune Biondi, sospeso dall’Ordine da 13 mesi, abbia firmato determine e intascato centinaia di migliaia di euro? Intanto il suo Ordine…

14 Aprile 2022 - 10:50

E meno male che c’è qualche cittadino che, conoscendo bene i suoi polli, ha formulato una richiesta scritta per conoscere lo status dell’attuale dirigente del comune capoluogo. Perché un qualsiasi cittadino, che può accedere solamente alla semplice visura riassuntiva, non avrebbe mai saputo della sospensione, a differenza di quello che succede in altri ordini, a partire da quello degli avvocati

CASERTA (g.g.) – Se un comune mortale, cioè un cittadino che paga le tasse, o anche un ingegnere vuole consultare rapidamente l’elenco degli iscritti all’Ordine a cui appartiene, focalizzando l’attenzione sui professionisti casertani, potrà al massimo consultare le generalità di un suo collega. L’anno in cui si è laureato, quello in cui ha sostenuto l’esame di stato e quello in cui si è iscritto. La condizione del rapporto tra il singolo ingegnere e il suo ordine apparirà normale, regolare. L’ingegnere, se proprio vuole informarsi, e sapendo come funzionano le cose “a casa sua”, dovrà sobbarcarsi una richiesta di accesso agli atti per apprendere l’informazione di cui sopra.

Il cittadino, che vorrebbe solo fare il suo mestiere, cioè controllare come si sia svegliata quella data mattina la Repubblica Italiana di cui è quota parte, passa appresso, perché da questa sorta di visura risulterà immancabilmente che tutto va bene e che il dato ingegnere vive in concordia e in letizia con il suo ordine, avendo sempre rigato dritto.

Attenzione, qui da noi, siccome funziona che se sei onesto utilizzi comunque delle scorciatoie rispetto al Diritto costituito da leggi, norme, atti amministrativi, circolari, sei sempre lì con l’occhio vispo, attento per cercare, da un lato di porti in maniera formalmente irreprensibile rispetto a queste norme, dall’altro cerchi di far quadrare la prima caratteristica con una seconda, quella che potremo definire, per capirci, la caratteristica dell’aumm aumm, del vogliamoci bene, della una mano lava l’altra, le cose hanno funzionato sempre cosìma che ti sei messo in testa, vuoi cambiare il mondo?, eccetera.

Tutto sommato, l’ordine degli Ingegneri di Caserta è riuscito a realizzare questa sintesi: da una parte c’è lo strumento reale della trasparenza della pubblica amministrazione, cioè la visura a cui ogni cittadino può accedere e deve sempre pretendere di accedere, trattandosi di cose riguardanti un ordine professionale della Repubblica Italiana di cui sopra e non di un circolo del bridge, dall’altra parte ci sono i documenti a cui è molto complicato accedere e che magari diventeranno un target, un obiettivo per chi ha un interesse da curare, oppure, ancora magari, per l’autorità giudiziaria, la quale potrebbe essere ingannata dalla visione dei dati pubblicati nell’albo.

Guardate bene questa visura relativa all’ingegnere Francesco Biondi, dirigente del comune di Caserta, uno che ha battuto tutti i record italiani e non solo nell’accumulo di deleghe, funzioni, che spaziano dai Servizi Sociali ai Lavori Pubblici, passando per le Attività Produttive e chi più ne ha, più ne…tiene, perché, di deleghe, ne avrà almeno una quindicina nelle sue mani.

Il giorno 8 aprile scorso, dunque poco meno di una settimana fa, è stata richiesta la visura riguardante l’ingegnere Biondi da un cittadino che voleva fare il suo mestiere di cittadino, non altro, controllando il modo in cui la Repubblica Italiana di cui, ripetiamo, è quota parte, gestisce e si gestisce. Tutto okay, tutto regolare, nessun riferimento a provvedimenti di sospensione così come si può vedere dalla sua rappresentazione in calce a questo articolo. Siccome, però, il medesimo cittadino che, come Renzo dei Promessi Sposi, conosce bene i suoi polli e aveva capito subito che con quella visura avrebbe potuto tranquillamente organizzare un torneo di carte appallottolate da lanciare stile basket nel cestino della propria casa, lo stesso 8 aprile ha compiuto un accesso agli atti, facendo capire dall’altra parte che un’immediata risposta sarebbe stato un atto dovuto, un atto obbligatorio per legge.

La risposta è arrivata e avete potuto leggerla nell’articolo di ieri (CLICCA QUI): l’ingegnere Biondi risulta sospeso dall’8 marzo 2021, per non aver fornito il suo domicilio digitale, leggi pec.

I fatti da noi narrati tra ieri e oggi dovrebbero suscitare una discussione anche all’interno degli organismi di questo ordine professionale, visto che in altri Ordini non funziona così. Ad esempio, in quello degli avvocati capita che i sospesi sono immediatamente inseriti come tali, in maniera pubblica, nel corpo delle visure, in modo che il solito cittadino, che al di là della sua funzione generale può avere anche un interesse a conoscere se un ingegnere di cui si vuole servire sia in ordine con la legge, venga messo in condizione di acquisire tutte le informazioni del caso.

Se ricordiamo bene, uno dei motivi principali che gli assertori dell’esistenza e della conservazione degli ordini professionali in Italia hanno utilizzato in risposta a noi liberali che, più volte, con la buonanima di Marco Pannella, abbiamo tentato la via referendaria per farli abolire, in quanto emblemi rigidi, inamovibili di un statalismo asfissiante e immobilizzante per l’individuo-cittadino, consisteva proprio nella valorizzazione, anzi, nella qualificazione degli ordini professionali come strutture della trasparenza, come strutture in grado di garantire la veste pubblica di delicati esercizi professionali.

Una veste pubblica che, secondo chi si opponeva a quei potenziali referendum, andava difesa e conservata attraverso uno sforzo continuo volto alla progressione, non alla regressione e neppure all’immobilità, dell’offerta di trasparenza, in modo da adempiere all’obbligo fondamentale in capo a chi questi ordini gestisce e rappresenta di ampliare l’agibilità e dunque la possibilità di fornire al cittadino sempre migliori strumenti di accedere a tutte le informazioni possibili.

Al contrario, il sistema adottato dall’Ordine di Caserta fa sì che da un lato ci siano ingegneri sospesi che lavorano privatamente, esponendo le persone che li arruolano, che li incaricano per realizzare progetti o per fare comunque attività profumatamente remunerate attraverso negozi di diritto civile e dunque anche privato, al pericolo dell’invalidazione degli atti o addirittura al pericolo di essere coinvolti in inchieste giudiziarie, dall’altro lato espone la pubblica amministrazione ad una condizione, secondo noi, gravissima di un ingegnere che, seppur sospeso dal suo ordine da un anno e un mese, continua ad esercitare le sue alte e delicate funzioni pubbliche, continua a firmare determine ed altri atti amministrativi, continua ad assumere incarichi di Rup con laute remunerazioni extra.

Un ingegnere che continua, nonostante sia sospeso dal suo ordine, ad intascare 250 mila euro di stipendio annui che, si dà il caso, sono finanziati da quel coglione di cittadino, anche casertano, che invece di prendere tutta questa gente a calci nel culo, come succederebbe sicuramente in una qualsiasi città o cittadina degli Stati Uniti, della Gran Bretagna, della Germania, della Svezia e finanche dell’Algeria, continua a votarli, sublimando il suo status di masochista votato ad un destino di arretratezza sub-culturale.