CASERTA. Manette ai polsi, finisce in carcere il ras Giovanni Capone

10 Dicembre 2021 - 10:27

CASERTA – (g.g.)Giovanni Capone, dopo che suo figlio Raffaele, durante la campagna elettorale, che lo aveva visto impegnato in prima linea al fianco del sindaco uscente Carlo Marino, il quale lo aveva ringraziato calorosamente nel corso dei primi festeggiamenti post ballottaggio, aveva trovato anche il tempo di tirare un paio di coltellate a uno dei Rondinone, era stato a sua volta arrestato. Insieme al figlio aveva inseguito i due Rondinone presentatisi a casa loro per “chiarire” una vicenda in cui Raffaele Capone aveva colpito con un pugno un loro congiunto.
Quella ennesima evasione dal regime degli arresti domiciliari, non era stata sufficiente per portarlo in carcere, dove il figlio Raffaele, accusato di tentato omicidio, era stato, invece, relegato.
Stamattina, però, le manette dei carabinieri della Stazione di Caserta, al comando del maresciallo Coppola, si sono strette ai polsi di Capone senior che dai domiciliari è stato condotto in cella. Ieri sera la Corte di Appello di Napoli aveva accolto la richiesta di aggravamento della misura cautelare, frutto del caparbio lavoro dei carabinieri, che hanno dimostrato che l’evasione dai domiciliari, avvenuta nel giorno dell’aggressione si Rondinone, è stato solo l’ultimo di una serie di episodi, che hanno visto Giovanni Capone abbandonare gli arresti domiciliari, utilizzando per giunta più volte i permessi per incontrare noti pregiudicati. A pronunciarsi è stata la Corte di Appello di Napoli, competente per il titolo cautelare di Giovanni Capone, reduce da un processo e da una condanna emesse dai giudici del secondo grado e ora in attesa di trovare definitivo verdetto in Cassazione.