CASERTA. Marino ci mette 10 ore per chiudere le scuole dopo l’allerta meteo arancione. Una “dormita” che ha fatto male a migliaia di persone

30 Settembre 2022 - 15:25

Il peggioramento delle condizioni metereologiche, segnalata dalla protezione civile della regione Campania, è stato resa nota dal comune alle ore 13. Da quel momento, solo poco prima delle 22 il sindaco ha firmato l’ordinanza di chiusura dei plessi

CASERTA (l.v.r.) – Non è stata presa bene la decisione del sindaco Carlo Marino di chiudere le scuole per la giornata di oggi, venerdì 30 settembre, a seguito del peggioramento delle condizioni meteorologiche, così come riportato dal bollettino della protezione civile.

Più che la decisione in sé, visto che stamattina si è abbattuto un violento temporale sulla città e l’anno scorso, nel mese di novembre, una durissima precipitazione, preannunciata da un’allerta meteo sempre arancione, aveva provocato ingenti danni al capoluogo, è stato il metodo ad essere fortemente criticato dai casertani.

Andiamo con ordine. L’ufficialità della serrata delle scuole è arrivata poco prima delle ore 22, con CasertaCe che aveva dato la notizia in esclusiva alcuni minuti in anticipo rispetto all’ordinanza firmata dal sindaco Marino.

La polemica è legata al fatto che il provvedimento è arrivato a 10 ore di distanza dalla notizia del peggioramento delle condizioni, segnalate dal bollettino della protezione civile della regione Campania.

Il comune di Caserta, attraverso la sua pagina Facebook, già alle ore 13 aveva segnalato il rischio maltempo

che andava a divenire sempre più pericoloso per la città. Da quel momento nulla è emerso da palazzo Castropignano fino alle ore 21:50 circa, ovvero quando sulla pagina Facebook ufficiale del comune di Caserta è stata segnalata la chiusura delle scuole.

È stato un errore, senza se e senza ma far, passare 10 ore dall’allerta del peggioramento delle condizioni al momento in cui è stata resa nota l’ordinanza sindacale di chiusura delle scuole, motivata proprio dal rischio maltempo, passato dall’allerta gialla a quella cromaticamente più critica, l’allerta arancione.

Dal momento della segnalazione dell’allerta metereologica, il sindaco poteva operare prima, poteva coordinarsi più velocemente con la provincia o con la protezione civile, i due enti contattati dall’amministrazione comunale per prendere la decisione della chiusura delle scuole, piuttosto che emettere l’ordinanza in tarda serata.

Perché questo ritardo ha provocato inevitabilmente problemi ai cittadini casertani. Tante persone, oltre a essere genitori, sono anche lavoratori e non hanno la possibilità di contattare alle 10 di sera una baby sitter, oppure il parente di turno che possa tenere i figli mentre loro vanno al lavoro.

Ci sarebbe voluta più attenzione e più rispetto da parte del sindaco Marino nei confronti della cittadinanza, cosa che evidentemente non è avvenuta. E non è certo la prima volta, purtroppo.