CASERTA Mario Pagano non demorde e va al Consiglio di Stato per avere 43 milioni di euro dal Comune

16 Giugno 2021 - 18:08

La Sace rivendica un credito di circa 43 milioni di euro. L’Organo straordinario di liquidazione dà mandato allo stesso avvocato che ha già vinto al Tar

 

CASERTA Un nuovo capitolo nella saga del credito vantato dalla Sace di Mario Granata Pagano nei confronti del Comune di Caserta, e finito nel calderone tra primo e secondo dissesto finanziario. Pagano, infatti, nonostante il no del Tar al ricorso ritenuto inammissibile, ci riprova e si appella al Consiglio di Stato e proprio oggi l’Osl (composto da Marcello Cosconati, Fabrizio Orano e Massimo Cassano) ha dato mandato all’avvocato Lucio Perone, in continuità ed economicità processuale, per la costituzione in giudizio. La Sace tornerà, dunque, a richiedere l’annullamento delle delibere di giunta, dei provvedimenti adottati dall’Osl e dalla Commissione straordinaria di liquidazione al fine di incassare almeno 17 milioni di euro, ovvero all’incirca il 40 per cento dell’intero credito.

La norma impone, infatti, all’Organo straordinario di liquidazione di tenere accantonata una cifra, che però non è pari al 40, ma al 50% del credito. Dunque, nel caso di Pagano, siamo a circa 21 milioni di euro, su un credito totale che si aggira attorno ai 43 milioni di euro. Ricordiamo in questa sede che la Sace- Società per l’Ambiente spa – per anni si è occupata nel capoluogo della raccolta e smaltimento dei rifiuti. L’appalto fu vinto dalla società di Pagano in epoca Bulzoni ma fu successivamente, nel corso dell’amministrazione di Luigi Falco, che venne sottoscritto un sostanzioso adeguamento contrattuale. Per tale adeguamento la Corte dei conti condannò per danno erariale assessore, dirigente, consiglieri comunali e primo cittadino.  Una storia lunga e  complessa quella tra l’amministrazione cittadina e le società che hanno fatto capo all’imprenditore Pagano che lo scorso aprile ha diffidato il Comune al pagamento delle cifre richieste, prim’ancora di appellarsi al Consiglio di Stato.