CASERTA. Nella palazzina a tre metri dalla casa di Carlo Marino e appartamenti venduti a 600 mila euro mancano i parcheggi “standard”. C’è puzza di altra papocchia targata Giovanni Natale
4 Luglio 2025 - 16:53

Se mancassero ed è improbabile, perché sicuramente il quartetto Landolfi-Traettino-Marino-Natale li ha infilati in qualche cortile inaccessibile, l’agibilità concessa per occupare gli appartamenti sarebbe nulla. A piacere suo Natale, utilizzando il solito canale delle due amiche per la pelle, magari ce lo farà sapere
CASERTA (g.g.) – Vi ricordate l’elegante palazzina residenziale costruita a pochissimi metri dall’abitazione dell’ex sindaco Carlo Marino e di cui noi ci occupammo in un articolo pubblicato il 16 agosto del 2023, corredato anche da diverse foto?
Forse i nostri lettori di Caserta capoluogo più accaniti se la ricordano, gli altri no. Noi la ricordiamo senz’altro e in questi due anni non abbiamo mai cessato di monitorare la questione. Quando andammo a fotografarla fummo colpiti anche da una vasta profusione di impalcature che circondavano la villa di Puccianiello in cui abita il sindaco e la sua famiglia. Sapemmo che quegli interventi erano finanziati dallo Stato, grazie allo sciaguratissimo bonus 110, sapemmo anche che quel cantiere era stato aperto da una ditta di Casapesenna a dir poco discutibile, ma poi, come ci capita spesso da giornale piccolo costretto per passione e moralità innati ad affrontare argomenti grandi, dovemmo mollare la presa
Ora abbiamo scoperto nel decreto di scioglimento del Comune di Caserta, il nome dell’imprenditore che realizzò quei lavori alla casa del sindaco, un’impresa della famiglia di Luciano Licenza, un cognome una garanzia di connivenze con il clan dei Casalesi e con il gruppo Zagaria con una raffica di misure giudiziarie, soprattutto di prevenzione, sul groppone (clicca e leggi l’esclusiva di CasertaCe).
Qualcuno sospetta che quella palazzina residenziale costruita dalla premiatissima ditta degli inseparabili Landolfi e Gianluigi Traettino abbia a che fare anche con gli interessi economici di Carlo Marino.
Ma questa cosa uscì in mezzo perché tra l’ingresso della villa di Carlo Marino e quella della palazzina residenziale multi appartamenti di Landolfi e Traettino c’erano pochissimi metri. Occorrerebbe realizzare delle visure catastali storiche per conoscere la “biografia” di quell’area in cui è stato costruito un immobile che ha già portato grandi vantaggi economici visto che, a quanto pare, tutti gli appartamenti sono stati venduti per cifre ragguardevoli. Si parla di 600mila euro cadauno.
Ci dicono anche questi appartamenti sono già tutti o quasi tutti abitati. Ciò vuol dire che l’ufficio apposito del Comune di Caserta, al tempo guidato da Giovanni Natale, cugino di Carlo Marino che ha dato il via libera a tutti i visti, compreso quello riguardante il rispetto degli standard.
Ora, noi non sappiamo dove Landolfi e Traettino abbiano previsto gli spazi attraverso cui vanno a rispettare le leggi vigenti la Legge Ponte del 1967 e la Legge Tognoli del 1989. Si trattava di leggi che erano emanazione di quei decreti che tra il 1967 e il 1968 avevano dato vita al format dei piani regolatori generali così come li abbiamo vissuti fino a qualche anno fa. Erano leggi che si ponevano il problema del destino dei grossi centri urbani destinati ad essere attraversati, assaltati da un numero sempre crescente di auto.
La Legge Ponte prevedeva che ogni 20 metri cubi di costruzione avesse almeno 1 metro quadrato di parcheggio ad uso pubblico. Successivamente la Legge Tognoli inasprì gli obblighi per i costruttori privati aumentato lo standard prevedendo 1 mq di parcheggio ogni 10 mc di costruzione.
Siccome i costruttori Landolfi e Traettino conosco molto bene la materia, c’è da pensare che questi standard siano inseriti in qualche cortile intercluso o magari – perdonateci la battuta – nei garage. Siccome il principio delle legge citati è lo standard pubblico, è del tutto evidente che i parcheggi, calcolando i metri cubi della palazzina, circa 40 mq, devono essere di agevole utilizzo. E l’agevole utilizzo è quando questi 40 mq di parcheggio sono sulla strada pubblica, delimitati e visibili attraverso l’apposizione di strisce bianche.
Lì, invece, di questi stalli non si vede neppure l’ombra. E siccome questa rappresenta una condicio sine qua non per la concessione dell’agibilità dell’immobile, a nostro avviso il fatto che quegli appartamenti abbiano già reso un ricavo di circa 6/7 milioni di euro ai costruttori, a dieci metri di distanza dall’abitazione di Carlo Marino, è un fatto illegale.
Però, siccome a Caserta c’era quella che chiamavamo la cucina degli orrori, non è che Giovanni Natale, trattato molto meglio con i sette mesi di ferie non goduti attribuiti, rispetto alla sospensione con ignominia – pare che siano stati 4 o 5 i casi nella storia d’Italia – di Franco Biondi, firmata dal ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, dicevamo, non è che Natale ci manda a dire tramite il solito canale delle due amiche dove si possano trovare questo standard?