CASERTA. Nicola Garofalo vuole le dimissioni di Emiliano Casale per le assunzioni Lidl. Poco male, potremmo nominarlo assessore al patapata 2.0

3 Settembre 2018 - 17:04

CASERTA(g.g.) Nei giorni scorsi, l’assessore comunale di Caserta Emiliano Casale ha sostenuto che il Palafrassati, di cui è titolare, è una edificazione regolare, legale. Eppure, potrebbe domandare al sindaco Carlo Marino, testimone del tempo, che quella famosa delibera di tutte le vergogne, votata durante il periodo dell’amministrazione Falco, non approvò, assentandosi da quella riunione dell’esecutivo, considerando quella in atto, una forzatura urbanistica che avrebbe aperto la strada ad un utilizzo illegale degli spazi prospicienti a via Borsellino, Iperion, immobile del Palafrassati eccetera.

Parlando con Marino, l’assessore Emiliano Casale potrebbe emanciparsi dalla sua ignoranza tecnica. Perché Casale, affermando quello che afferma in giro, dimostra di essere tecnicamente un ignorante.

Ha detto pure che lui con le assunzioni del supermercato Lidl non c’entra nulla. Noi non avremo voluto far polemiche su questa vicenda. Soprattutto sull’identità degli assunti. Non ci piace parlare male di chi, da disoccupato, è riuscito a conquistarsi un lavoro. Ma se l’amministrazione comunale dice bugie, così come le ha dette Casale in questi giorni, allora occorre andare fino in fondo. Dire per esempio un’altra cosa che avremmo evitato di mettere in piazza e cioè che il direttore del centro commerciale Lidl è il fratello di Sergio Beneduce, portavoce del sindaco Carlo Marino.

E proprio il direttore di Lidl Caserta ha consigliato agli amministratori comunali che lo avevano preso letteralmente d’assalto, di filtrare le loro raccomadazioni attraverso il metodo dell’agenzia interinale. Nello specifico di un’agenzia interinale di cui abitualmente il gruppo Lidl si serve. E ci sarebbe pure mancato. Ma utilizzare un’agenzia interinale non significa assolutamente escludere la circostanza che i 19 assunti siano stati raccomandati da poche persone.

Ora, Nicola Garofalo, consigliere comunale, più zinziano che di Forza Italia, può avere tutti i difetti del mondo, ma ha un fiuto infallibile per le cofecchie della politica. Quando ne rimane fuori, si incazza come una belva. E le sue ricostruzioni sono infallibili proprio dall’alto di questa esperienza e della conoscenza di persone e fatti di questa città.

Per cui, se Nicola Garofalo, stamattina è andato in comune e ha fatto “una schifezza” il sindaco Marino, ma soprattutto l’assessore Emiliano Casale, rei, a suo avviso, di aver fatto man bassa delle assunzioni Lidl, insieme a Biagio Esposito e a Mario Russo, vuol dire che Garofalo, “sap’ a iss“. Per cui non è CasertaCe a scrivere questo. Stavolta, se avrà il coraggio, Casale dovrà dire pubblicamente che Garofalo è un bugiardo, che Garofalo dice stupidaggini. Poi se lo dirà, chiameremo Garofalo qui in redazione per garantirgli il diritto di replica.

Il consigliere di Forza Italia sarebbe arrivato al punto, stamattina, di chiedere le dimissioni di Casale. Tutto sommato, questi non ne farebbe un dramma, dato che la sua attività di imprenditore, da quando siede sulla poltrona in giunta comunale, sembra essersi arricchita di nuove idee e di nuove esperienze. 

Qualche sera fa, si è svolto un evento che dovrebbe rappresentare il viatico per una riproposizione, riveduta e corretta, dell’antico e versatile locale “Patapata” dove furoreggiava il jet-set degli anni 70 e 80, a partire da Cuccaro e dalla sua notissima moglie.

Patapata evocava con un gioco di parole anche uno dei tanti modi di definire il più prezioso degli organi femminili. E lì di “Pata” ce n’era a volontà.

Stando alle fotografie che abbiamo visto della serata di Casale, il viatico è buono. Insomma, se non sarà più assessore allo spettacolo, Marino lo potrebbe nominare assessore al patapata 2.0.