CASERTA Plastica, metalli e vetro. Nell’ex mattatoio comunale due nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti da 20 milioni di euro

14 Febbraio 2022 - 18:17

IN CALCE LO STUDIO DI FATTIBILITA’ La giunta approva il progetto presentato dall’assessore alla Transizione ecologica Carmela Mucherino (5 Stelle) per accedere ai finanziamenti Pnrr. I due impianti da realizzarsi in via Edison. Ribadita la volontà dell’amministrazione di dotarsi di un biodigestore

 

CASERTA (rita sparago) Cinque progetti per accedere ai finanziamenti del Pnrr. L’assessore comunale alla Transizione ecologica Carmela Mucherino ha proposto alla giunta, che ha poi dato il suo parere favorevole, una serie di interventi, i più corposi dei quali riguardano la realizzazione di due impianti di trattamento e riciclo dei rifiuti urbani.

Con delibera di giunta n. 23  l’esecutivo cittadino ha, infatti, approvato il progetto (studio di fattibilità), redatto ai sensi dell’articolo 23 del D. Lgs 50/2006 e smi denominato “Realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata: Progetto Integrato Complesso di impianti automatizzati e a basso contenuto di lavoro manuale per la selezione e valorizzazione degli imballaggi e dei rifiuti da imballaggio”. Il quadro economico degli interventi proposti ammonta complessivamente a 19’440’228,40 di euro, di cui € 19’440’228,40 di spese ammissibili e 0 (zero) di spese non ammissibili a finanziamento.

In particolare, il progetto proposto prevede la realizzazione di due impianti, localizzati in un’area di proprietà del Comune di Caserta: un impianto di selezione e trattamento multimateriale da raccolta differenziata (plastica e metalli, con la possibilità di trattare anche la frazione relativa ad imballaggi in carta e cartone e carta e cartone da raccolta differenziata, nonché imballaggi in legno e RAEE) ed un impianto di selezione e trattamento del vetro da raccolta differenziata, con la doppia ipotesi che venga conferito all’impianto vetro da raccolta differenziata tal quale o triturato per mezzo di apposite macchine tritavetro denominate “Sbriciola”, eventualmente da posizionare in diversi contesti urbani (condomini, scuole, grandi utenze, etc.) nell’ottica del miglioramento qualitativo e quantitativo della raccolta differenziata di tale frazione.

Noi riportiamo uno stralcio delle 129 pagine comprensive di studio di fattibilità, in cui viene ribadita la volontà dell’amministrazione di dotarsi, oltre che di questi due impianti, anche di un biodigestore.

Nella delibera dell’assessore Mucherino è specificato che “A livello provinciale, per il trattamento della frazione secca residua – CER 200301 – esiste un unico impianto pubblico di trattamento meccanico biologico, ossia l’impianto STIR nel territorio di Santa Maria Capua Vetere. Sono presenti, inoltre, n.8 impianti di stoccaggio, privati. Per quanto riguarda la frazione organica – CER 200108 – non sono presenti impianti di trattamento, ma esclusivamente impianti di stoccaggio. Per cui i rifiuti, da detti impianti, vengono inviati a impianti terzi fuori ATO. A questo proposito è bene ricordare che la città di Caserta è assegnataria di un finanziamento per la realizzazione sul proprio territorio di n.1 impianto di compostaggio anaerobico/aerobico con una potenzialità di 40.000 tonnellate annue. Per il trattamento dei rifiuti da imballaggi sono presenti numerosi impianti di recupero e/o stoccaggio, così come per gli ingombranti e i RAEE, tutti a carattere privato. Relativamente ai costi del servizio, l’analisi effettuata nel Piano evidenzia che per il SAD 1
(Comune di Caserta), i costi ammontano a 150,26 €/abitante/anno (anno 2019). Il valore alto è dovuto alla presenza di non residenti, legati essenzialmente ai flussi turistici.

Oltre a quanto suddetto circa la composizione del rifiuto, dall’analisi effettuata nel Piano, emerge, che, tra le principali criticità relative alla gestione dei rifiuti urbani, vi è la carenza impiantistica. In particolare, per il trattamento delle circa 130.000 tonnellate di frazione biodegradabile (frazione organica e sfalci) proveniente dalla raccolta differenziata, sul territorio provinciale non sono presenti impianti di trattamento, ma esclusivamente stazioni di trasferenza private dalle quali il materiale viene trasportato ad impianti fuori regione. Il comune di Caserta – SAD1 – intende, per mezzo della realizzazione dell’impianto di trattamento della frazione organica da 40.000 tonn/anno, già finanziato, risolvere tale problematica. Per il trattamento degli imballaggi, sono presenti sul territorio provinciale e anche regionale diverse piattaforme autorizzate, che sono però tutte private, come suddetto. Analogamente per gli altri rifiuti urbani sono presenti sul territorio impianti di trattamento in loco o di stoccaggio per successivo trasferimento fuori dal territorio, tutti anch’essi di proprietà privata. Per una ottimizzazione del sistema di raccolta e gestione dei rifiuti urbani, che si traduce in un indubbio vantaggio economico ed ambientale per le comunità, sarebbe auspicabile rendere completamente autonomo l’intero territorio provinciale e l’intera popolazione, in merito all’impiantistica necessaria per la gestione del ciclo integrato. Si ritiene necessario, quindi, che tutti i flussi di rifiuti urbani, escluso il residuo della raccolta differenziata, destinato allo STIR di S. Maria C. V., fossero trattati in impianti di proprietà pubblica. Si prevede dunque, su tutto il territorio provinciale, l’autonomia impiantistica, in particolare, per il trattamento: della frazione organica biodegradabile;
• degli imballaggi in carta, plastica, acciaio, alluminio; • dei rifiuti ingombranti; delle terre da spazzamento; degli assorbenti e pannolini per la persona; • dei sovvalli e frazioni estranee provenienti dagli impianti su citati e dallo STIR”.

“La città di Caserta, avendo scelto di essere Sotto Ambito Distrettuale Autonomo, può gestire in piena autonomia i servizi di igiene urbana e l’impianto, oggetto di finanziamento regionale, di compostaggio aerobico ed anaerobico con produzione di Biogas. Al fine di raggiungere l’autonomia impiantistica, l’Amministrazione comunale intende, quindi, realizzare altri impianti per il trattamento e il recupero degli imballaggi e delle altre frazioni recuperabili, in grado di servire tutta la popolazione residente e, eventualmente, anche quella di comuni limitrofi.
La scelta deriva dal fatto che, per quanto riguarda produzione di imballaggi in genere (multimateriale leggero, plastica, carta e cartone, cartone, vetro, imballaggi in legno) in termini di Kg/ab/anno, il comune di Caserta è, tra i SAD, uno di quelli con la produzione maggiore (110,12 kg/ab/anno). Si auspica, attraverso un miglioramento del sistema di raccolta, da ottenersi attraverso scelte gestionali adeguate alla realtà territoriale e attraverso l’utilizzo di nuovi e innovativi sistemi (v. SBRICIOLA per la raccolta del vetro) di aumentare la % di raccolta e di migliorare qualitativamente la frazione da inviare a recupero.
Gli Imballaggi in plastica, acciaio, alluminio, carta e cartone sono sicuramente i materiali più pregiati avendo storicamente un mercato, pertanto si prevede di realizzare ex novo un impianto per trattare e cedere il materiale in maniera autonoma cercando il miglior prezzo sul mercato. Stesso dicasi per gli imballaggi in vetro. Per l’impianto in progetto, con l’esclusione della frazione di minore rilevanza degli imballaggi in legno, si prevedono due flussi di materiale, uno relativo ai soli imballaggi in vetro e uno relativo agli altri imballaggi riconducibili a tre sotto flussi: carta da raccolta congiunta, cartone da raccolta selettiva e multimateriale leggera (imballaggi in plastica, acciaio, alluminio).
L’impianto sarà accessibile attraverso la viabilità comunale di Via T. Edison (zona ex Mattatoio comunale) direttamente collegata allo svincolo “zona industriale Caserta” della variante SS n. 700 di Caserta che collega perimetralmente il territorio comunale verso S. Maria C.V. in corrispondenza del casello A1 – uscita S. Maria C.V. e verso Maddaloni da dove ci si collega a Marcianise e quindi l’uscita A 1 di Caserta Sud. 4.  Per l’abbattimento delle emissioni in atmosfera (polveri) prodotte dalla conduzione dell’impianto di recupero saranno previsti idonei impianti per la captazione e l’abbattimento delle polveri generatesi durante il ciclo lavorativo. La produzione di emissione polverulente è prevista nella linea di trattamento del vetro la quale sarà servita da impianti di abbattimento rispondenti alle migliori tecnologie disponibili e conformi a quanto previsto dalla D.G.R.C. n.243/2015 e s.m.i.”.

Delibera n.23 – 2022