CASERTA. Vergogna civile: centinaia di ragazzi e bambini disabili rischiano di rimanere senza assistenza. Il Comune nega l’impegno di spesa per 872.000€

30 Novembre 2018 - 14:40

CASERTA – Disabili, accoglienza, donne, minori, anziani. La città di Caserta, che ‘giustamente’ occupa il suo tempo a far ricotte, come quella appena descritta relativa all’incarico dato al figlio dell’ing. Covino (CLICCA QUI PER LEGGERE), ma non si occupa della vita dei suoi cittadini disagiati tradendo quella che dovrebbe essere la missione principale di uno che entra in un Comune per ricoprire la funzione di governo.
I servizi sociali del comune e dello pseudo Ambito in realtà mai realmente attivati e sempre nelle mani degli oligarchi della caserma Sacchi, da Enzo Ferraro a Pino Gambardella, da Giammaria Piscitelli a quell’autentico distillato di tutte queste esperienze che ha risposto al nome di Marcello Iovino, oggi costretto ad andarsene solo per effetto di interventi della DDA per altre questionei dato che l’Avv. Carlo Marino gli aveva fatto un contratto di consulente superando, anzi eludendo, il problema della pensione.
Dunque, parlare e scrivere di servizi sociali vuol dire parlare e scrivere di cronaca nera e giudiaziaria. Recentemente il Pubblico Ministero della DDA Luigi Landolfi ha chiesto una condanna a 12 anni di reclusione per l’ex vicesindaco, ed ex re dei servizi sociali, Enzo Ferraro, ed una pena di poco inferiore per Gambardella. Niente per Piscitelli solo perché questi è deceduto.
Ma dobbiamo sforzarci per uscire dal perimetro della cronaca nera in modo magari da poterci rientrare tra qualche tempo, quando potrà diventare fatto di giustizia la vergognosa revoca dell’affidamento di assistenza all’ufficio di piano per effetto di una revoca della procedura di gara realizzata dai signor Marcello Iovino, dal signor Natale, sedicente capo di gabinetto del sindaco Marino, e da ‘quell’altro là’, andato a Marcianise a far le stesse cose che faceva a Caserta.
Ma ora è il momento di concentrarsi sui bisogni, sulle sofferenze delle famiglie casertane. Perché se il signor Biondi,

dirigente a tutto, anche agli affari economici, finanziari e di bilancio del comune, e il ‘professore’… pensavate a Pica eh? no stiamo parlando del professore Girolamo Santonastaso, hanno fermato da luglio gli impegni di spesa fondamentali a pagare il dovuto, il giusto corrispettivo, alle cooperative che operano nel settore dei servizi sociali, non si può non valutare le conseguenze.
Siamo arrivati a fine novembre e queste cooperative dentro le quali lavorano decine di operatori anche specializzati nell’assistenza ai disabili, anche di quelli molto gravi, agli anziani et cetera, sono arrivate allo stremo.
Ma siccome questo è il comune del controcodice penale, del reato che si ‘dereatizza’ e diventa legge materiale, allora da un lato bloccano gli impegni di spesa, dall’altro i comuni, quello di Caserta, ma anche quelli di San Nicola La Strada e Casagiove, pressano le cooperative perché prendano in cura altri disabili.
La situazione ha superato il livello di guardia. Dal mese che inizia domani non tutti saranno in grado di garantire gli stipendi e le spese essenziali per mandare avanti le strutture.
Sapete a quanto ammonta il debito accumulato nei confronti della ventina tra cooperative ed altri soggetti giuridici che lavorano per l’Ambito? 872.000€, di cui una quota parte largamente preponderante pesa sul bilancio del comune capofila dell’Ambito, cioè il comune di Caserta che esprime la sua potestà attraverso il diniego all’impegno di spesa.
Le coop continuano ad erogare i loro servizi senza poter presentare le fatture, un dato, quest’ultimo, assolutamente fuorilegge secondo noi. Che configura reati economici che affida il proprio sistema ad una legge della giungla che poi è quella legge materiale di cui scrivevamo prima.
Continueremo a seguire questa vicenda perché il rischio che centinaia e centinaia di famiglie che vivono il dramma, che sopportano il peso materiale ed emotivo di una grave disabilità di un proprio figlio, possano rimanere senza assistenza sta diventando reale.
Per quanto riguarda i motivi del blocco dell’impegno di spesa, questi saranno affrontati a parte perché riguardano altre nefandezze, cioè quelle che abbiamo raccontato nelle scorse settimane in relazione all’approvazione del bilancio stabilmente (si fa per dire) riequilibrato.
Sì, riequilibrato nascondendo i debiti.