C’è un business delle sigarette di contrabbando all’ingresso del mercato “delle pezze” di S.MARIA C.V.

21 Ottobre 2023 - 15:56

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Sicuramente sono stati bravi. Sono stati bravi perché i 4-5 soggetti che operano all’ingresso dell’area vestiti del mercato bisettimanale di Santa Maria Capua Vetere riescono da diversi mesi ad operare floridamente all’interno di questa zona, nonostante ci sia un passaggio di forze dell’ordine.

Infatti, queste persone, di origine straniera, vendono sigarette di contrabbando a diversi clienti, restando lì, in attesa che arrivino gli acquirenti ed evitando di farsi notare dagli agenti della polizia municipale.

Di solito, utilizzano una specie di tombino, serbatoio, per nascondere la merce, in modo tale da non avere le sigarette con loro nel momento di un possibile controllo.

Sicuramente si tratta di business che non è passato sotto silenzio e gli agenti avranno notato questi individui, ma al momento riescono ancora ad agire indisturbati.

Chissà se domani, domenica, riusciranno a guadagnare ancora dal loro market delle sigarette.

CONTRABBANDO E CAMORRA: L’ULTIMO CASO

Qualcuno potrà pensare, vabbè, è un reato minore, a chi fanno del male. In realtà da decenni il mercato delle sigarette di contrabbando è gestito dalla criminalità organizzata. Un mercato che fa guadagnare milioni di euro a cosche e clan.

Ad esempio, proprio recentemente, all’interno dell’ordinanza della DDA di Napoli che ha portato all’arresto, tra gli altri, di Tony

Colombo e Tina Rispoli, si parla di una fabbrica di sigarette di contrabbando ad Acerra, in provincia di Napoli, in cui avrebbero investito 35 mila euro, un business realizzato, secondo la procura antimafia, in combutta con il clan Di Lauro.