Ciclisti sotto processo per aver investito e ucciso un uomo: arriva la sentenza definitiva

26 Febbraio 2024 - 16:21

SAN TAMMARO – Diventa definitiva l’assoluzione per il reato di omicidio stradale e per quello di fuga, mentre resta la condanna per omissione di soccorso nei confronti di Antimo B. e Giuseppe P., rispettivamente 75 e 60 anni, per la morte di Salvatore G., colpito mortalmente mentre anche lui era in bici, tragico avvenimento successo a San Tammaro nel 2013.

Prima il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, poi la Corte d’Appello di Napoli nel gennaio 2023, avevano emesso sentenza nei confronti dei due uomini, come detto, assolvendoli omicidio stradale e quello di fuga, ma ritenendoli responsabili di omissione di soccorso stradale.

Dalle immagini delle telecamere di sorveglianza di alcuni locali in zona, era emerso che i due ciclisti amatoriali, dopo aver investito G. lungo la Provinciale 341, nel tratto Aversa-Capua ricadente nel comune di San Tammaro, avevano sì chiamato ambulanza, rimanendo vicino all’uomo ferito, ma non avrebbero, secondo i giudici, prestato concreto soccorso.

Il reato di omicidio stradale non è stato ritenuto compiuto dai due ciclisti perché, nonostante i rilievi della stradale emersi nell’istruttoria, ma anche immagini di sorveglianza e testimonianze, non è stato possibile appurare la velocità avuta dai due e i comportamenti dei tre soggetti coinvolti nella drammatica vicenda.

Però, sulla questione della velocità tenuta dagli imputati si è basato uno dei motivi dei ricorsi in Cassazione presentati dai familiari della vittima.

Ad esempio, i legali della famiglia segnalano che i due ciclisti sono stati multati per eccesso di velocità (oltre i 50 km/h), ma anche che la vittima è stata colpita da dietro e che il secondo ciclista, sentito l’urlo del primo che aveva impattato contro la bici di G., non ha potuto evitare lo schianto con l’uomo caduto a terra. A riprova, secondo i legali, della velocità sostenuta alla quale i due viaggiavano.

La quarta sezione penale della corte di Cassazione ha però rigettato i ricorsi dei familiari di G., chiudendo quindi con la sola condanna per omissione di soccorso e due assoluzioni, la vicenda processuale dei due ciclisti.

Sulla dinamica, i giudici di merito – così emerge dal dispositivo della Cassazione – “hanno specificato che,
essendovi sul lato destro nel senso di marcia più automobili parcheggiate, i ciclisti opportunamente non tenevano la destra rigorosa, per evitare eventuali sportellate
.

Per la velocità contestata, gli ermellini segnalano che “l’assenza di danni visibili alle bici degli imputati depone nel senso di una velocità non elevata, comunque contenuta entro i limiti vigenti in quel tratto“.