Clamoroso in udienza: due testimoni che accusavano i “Cervinari”, ritrattano in aula. Ora rischiano di essere accusati di i falsa testimonianza e di calunnia contro i carabinieri

28 Giugno 2023 - 19:27

Movimentata udienza. Alla sbarra ci sono 8 persone, tra cui due donne appartenenti all’organizzazione capeggiata da  Filippo Piscitelli, non imputato in questo dibattimento

SAN FELICE A CANCELLO – Così può capitare quando un processo viene celebrato con rito ordinari. In questo caso, la prova si deve formare in dibattimento e tutto quello che è stato raccolto durante le indaggini che hanno portato al rinvio a giudizio di uno o più soggetti, deve trovare conferma durante gli interrogatori dei testimoni che con le loro dichiarazioni hanno contribuito alla realizzazione di un provvedimento cautelare e delle successive fase pre-processuali.

Ieri mattina, durante il processo contro il gruppo dei cosiddetti Cervinari, organizzazione dedita al traffico degli stupefacenti tra San Felice a Cancello e dintroni, due testimoni, acquirenti della droga, che escussi dai carabinieiri avevano confermato la loro relazione commerciale con gli imputati, hanno ritrattato quelle dichiarazioni.

Vigorosa è stata la reazione del giudice che ha trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica affinché questa verifichi se questi due testimoni che hanno ritrattato, siano o meno perseguibili per i reati di falsa testimonianza e di calunnia nei confronti dei carabinieri. Alla sbarra in questo processo ci sono il 34enne Gennaro

Morgillo di Cancello Scalo, Anna Papa alias ‘ a picciotta, originaria di San Felice ma residente ad Arpaia, 53enne, suo fratello Antonio Papa, 60 anni alias ‘o Picciuotto sanfeliciano di via Trotti, Clemente Pelaggi l’ex fruttivendolo di Arienzo, detenuto a Poggioreale di 42 anni, Giuseppe Servodio, compagno della picciotta, 58enne di Arpaia, Nunzia Floriano 35enne di Arpaia, Umberto Zampella 28enne di Caserta e Nicola Amato 53enne sempre del capoluogo.