Colpi di pistola contro la casa dell’ex sindaco. Confermate le condanne per Lanzetta e Di Martino

1 Giugno 2020 - 14:15

TEVEROLA – (Lidia e Christian de Angelis) Confermate le condanne per l’attentato a danno dell’ex sindaco Biagio Lusini. Rese note le motivazioni della Corte di Cassazione in merito alle conferme delle condanne a carico di Nicola Di Martino di Carinaro e Carmine Lanzetta di Teverola (accusati di essere mandante ed autore dell’attentato) alla pena di 18 anni ed 8 mesi a Di Martino; 9 anni e 3 mesi per Lanzetta sancite dalla Corte d’Appello.

I reati contestati furono di associazione camorristica, minacce, detenzione illecita di armi, tentate estorsioni e spaccio di droga. Ricordiamo che a novembre 2015, il pm della procura antimafia di Napoli, Catello Maresca, aveva chiesto una condanna a 14 anni per Eduardo Rega, uno dei presunti autori degli spari contro il portone di casa dell’ex sindaco di Teverola, Biagio Lusini. Di fatti nell’aprile 2010 furono esplosi ben 4 colpi di pistola contro il cancello d’ingresso dell’abitazione dell’ex sindaco di Teverola in via Garibaldi.

Il fatto fu scoperto dallo stesso Lusini, che intorno alle 23 circa rientrando a casa vide i fori nel cancello. Nicola Di Martino e Carmine Lanzetta, anch’essi ritenuti responsabili dell’attentato chiesero il rito abbreviato condizionato, tale  richiesta fu bocciata dal giudice. Di Martino, 45 anni, alias “Nicola 23”, è ritenuto il mandante dell’atto intimidatorio, lo stesso sarebbe il ras degli Schiavone sul territorio. Inoltre il Di Martino per i magistrati ha rivestito il ruolo di promotore e organizzatore all’associazione camorristica operante nei territori di Teverola e Carinaro, affiliata al clan dei Casalesi, mentre a Lanzetta, fu contestata la partecipazione all’associazione camorristica, come braccio destro operativo di Di Martino.

I giudici della Prima Sezione della Corte di Cassazione di cui presidente il dr Filippo Casa hanno respinto il ricorso promosso da Di Martino e Lanzetta, decretando che “ i pentiti sono da ritenersi attendibili e le loro ricostruzioni, per questo da prendere in considerazione!“.