Come difendersi dal furto di energia elettrica
10 Settembre 2019 - 08:13
In parte per via della crisi economica ed in parte per l’inarrestabile attitudine ad approfittare degli altri di alcuni soggetti, la pratica del furto di energetica elettrica continua e si evolve.
Nel corso del tempo le metodologie di furto sono variate di pari passo con i cambiamenti tecnologici: si va dal classico allacciamento abusivo mediante i cavi, fino ad arrivare all’odierna alterazione software dei contatori digitali con possibilità di controllo in tempo reale dei consumi.
Il furto di energia può avvenire a danno del distributore quando l’allacciamento illegittimo viene fatto alla rete nazionale, ma anche spesso ai danni delle reti elettriche private. Molto di frequente sono i condomini ad essere presi di mira per la maggiore facilità di accesso al vano contatori, ma anche perché può essere più semplice distribuire il furto fra più di un contatore destando meno allarme.
Come si fa a capire se qualcuno ci sta rubando l’energia elettrica? A questa domanda non è semplicissimo dare una risposta, perché ci sono molti fattori che possono indurre il cliente a sospettare ciò:
– l’improvviso aumento dei costi in bolletta
– il contatore che inizia a “saltare” con maggiore frequenza, a causa del superamento del limite massimo di kilowatt previsti dal proprio piano tariffario
– la facilità di accesso al contatore, favorita anche dall’imposizione da parte di
Al verificarsi di queste tre condizioni è fondamentale monitorare l’attività del contatore elettrico, cominciando con lo spegnimento di qualunque apparecchio collegato alla rete elettrica (è opportuno togliere direttamente la spina dalla presa, perché anche i dispositivi in stand-by generano un consumo elettrico seppure minimo). Ora il contatore non dovrebbe rilevare alcun consumo.
Non si può escludere che il repentino aumento dei consumi elettrici possa essere legato al funzionamento dell’impianto domestico. Soprattutto se il vostro impianto elettrico è piuttosto datato, si consiglia di staccare la corrente adoperando il dispositivo salvavita per procedere al monitoraggio del contatore. Se attivando il salvavita non sarà rilevato alcun consumo da parte del contatore, non si tratterà di furto ma di qualche dispersione.
Per trovare la fonte del problema dovrete dotarvi di amperometro, detto anche “tester”, per controllare uno ad uno gli apparecchi elettrici di casa che potrebbero avere qualche contatto e condurre a pericolosissimi cortocircuiti.
Ogni prelievo di energia elettrica non autorizzato dal legittimo titolare rientra nella fattispecie del reato penale di furto, anche se si tratta di un bene immateriale: l’art. 625 del nostro codice penale rubrica la pratica come furto aggravato da mezzi fraudolenti, per il quale è prevista la reclusione da 1 a 6 anni e una multa che va da 103 euro fino a 1032 euro. A questo si aggiunge la possibilità del soggetto vittima di richiedere la restituzione delle somme indebitamente pagate durante gli ultimi due anni.