Come evitare l’immobilismo quando si studia per diventare programmatori

7 Settembre 2021 - 10:15

Il mondo della programmazione permea sempre di più la nostra vita quotidiana, a volte in modo visibile, altre volte più sottotraccia. E visto che questa realtà è ormai sotto gli occhi di tutti, non sono poche le persone che si stanno avvicinando al mondo del coding. Per chi non sapesse ancora come approcciarsi alla professione del programmatore, il consiglio è sempre quello di effettuare un percorso formativo di qualità come quello rappresentato dai corsi di programmazione Hackademy

, una e propria full immersion che si prefigge il compito di  fornire una preparazione teorico-pratica a chi ambisce a entrare nel mondo dell sviluppo web, spendibile sin da subito nel mondo del lavoro. Per le persone che invece hanno già iniziato il proprio percorso didattico, ma per un motivo o per l’altro non riescono ad andare avanti come vorrebbero, ecco qualche consiglio pratico per progredire in maniera più spedita e concludente.

Spazio alla semplicità e alla linearità

Si tratta del consiglio più importante di cui tutti gli aspiranti programmatori dovrebbero far tesoro. Per iniziare col piede giusto è opportuno mettere da parte le manie di grandezza e la smania di anticipare i tempi. La fretta in questi casi è una cattiva consigliera e non permette di accumulare quel bagaglio tecnico utile ad affrontare anche le sfide più impegnative. Per non parlare poi del rischio di

confondere concetti e formule simili, con inevitabili ripercussioni sul proprio lavoro.
I piccoli passi rappresentano sicuramente la via maestra per costruire mattoncino dopo mattoncino la propria preparazione.

Basta temporeggiare e vivere in preda all’ansia

Il miglior modo per affrontare l’ingresso nel mondo della programmazione è quello legato all’impegno e allo studio. Solo chi ha basi tecniche di un certo tipo e sa metterle in pratica nella maniera giusta potrà ambire a un certo tipo di carriera e a soddisfazioni lavorative degne di nota. Solo studiando i concetti, spesso difficili, cominceranno ad avere senso, e solo smettendo di traccheggiare si potrà iniziare a fare i primi passi verso l’inserimento in questo ambiente.
Come già abbiamo avuto modo dire, l’importante e non esagerare e prendersi tutto il tempo necessario.

Abbandonare l’idea che un giorno smetterà di studiare

Il mondo dell’informatica va veloce e si evolve con ritmi che spesso è difficile seguire. Questo comporta che un programmatore, per evitare di ritrovarsi ai margini del proprio contesto lavorativo, debba provvedere ad aggiornarsi di continuo per accrescere le proprie skill in relazione a linguaggi sempre nuovi.

Chiedere aiuto non è segno di debolezza

Se si è bloccati durante il percorso di studio o mentre si è intenti a realizzare un lavoro, è bene tenere sempre a mente che la community di programmatori è sempre pronta a offrire punti di vista, soluzioni e consigli per chiunque si trovi in difficoltà. Un tipo di supporto davvero efficace che si basa sulla passione che accomuna tutti gli operatori del settore e che rappresenta il paradigma che garantisce alla settore di crescere di fare passi in avanti continui, grazie a stimoli e sfide sempre nuove.
Basterà scegliere una delle tante comunità virtuali, iscriversi e partecipare a thread o a chat coi coder di tutto il mondo. E allo stesso modo non bisogna vergognarsi di chiedere agli altri esperti un aiuto per migliorare il proprio lavoro sui codici. Si tratta quasi della normalità e viene vista dagli esperti di codici come un’occasione per cimentarsi in nuove sfide e di accrescere la propria preparazione.

Il mondo del lavoro freelance per accumulare esperienza

Il web è pieno di opportunità di lavoro per i programmatori, e nei siti dedicati al lavoro freelance che hanno il compito di far incontrare domanda e offerta, è possibile proporre la propria candidatura per annunci che spesso richiedono livelli di competenze ed esperienza di base, e che quindi sono perfetti per chi è alle prime armi. E guadagnare qualche soldo fa comunque sempre piacere. Poi col tempo ci sono professionisti che hanno preferito quel mondo anziché quello classico delle aziende, ma quello è uno step da compiere eventualmente in un secondo momento.