COMUNE DI CASERTA Tutti alla mensa di Carlo Marino: Del Gaudio, Fusco, Giovine, Vignola e Desiderio sono a pieno titolo consiglieri di una maggioranza a 26

10 Maggio 2022 - 16:31

L’ex sindaco di Caserta è ormai dentro al centrosinistra nel quale sembra intenzionato a continuare la sua esperienza politica. Ha votato con la maggioranza la delibera più importante, più dirimente da un punto di vista politico, relativa alla costituzione dell’Azienda speciale dei servizi sociali. Vignola, Giovine e Fusco compatti con Marino contro la pregiudiziale presentata da Napoletano sulla Commissione paesaggistica. L’unica opposizione reale è quella dei 7 consiglieri del centrodestra come si è visto sul voto compatto per l’architetto Ricciardelli.

 

CASERTA Il consiglio comunale di Caserta esprime numeri di rappresentanza erronei, iniqui, sbagliati ed antidemocratici. E’ falso, semplicemente falso senza bisogno di aggiungere ulteriori aggettivi, considerare Pio Del Gaudio, Roberto Desiderio, Raffaele Giovine, Romolo Vignola e Dino Fusco consiglieri di opposizione, cioè titolari di uno status politico pienamente dimostrato dalla composizione delle commissioni consiliari e ancor di più dall’identità del presidente della Commissione di controllo atti di giunta, la quale solennemente, indiscutibilmente spetta, da che mondo è mondo, ai rappresentanti della minoranza del popolo sovrano che alle elezioni si è espressa con un voto diverso da quello che ha premiato il sindaco e la coalizione vincitori.

Già al momento dell’insediamento del Consiglio, Casertace scrisse (e quei contenuti possono essere controllati) che Carlo

Marino avrebbe potuto contare su una maggioranza di 25 consiglieri e cioè 21 della maggioranza propriamente detta, quella prodotta dalla legittimazione democratica del voto elettorale (20 più il sindaco Marino nella veste di consigliere comunale) e quattro di quella che già tra primo e secondo turno non era più opposizione, ma un piccolo manipolo di trasformisti compulsivi che già in quelle due settimane si erano schierati dalla parte di Marino stipulando, dunque, un’alleanza con il Pd.

Romolo Vignola, partiamo da lui, già in accordo con Carlo Marino e in visita insieme a questi da De Luca a Napoli, si era fatto vedere anche all’evento pubblico a cui aveva partecipato l’allora candidato sindaco, poi eletto, del Comune di Napoli, Gaetano Manfredi. Su Del Gaudio che automaticamente reca con sé anche Roberto Desiderio, è stato detto tutto e sono stati pubblicati i suoi messaggini whatsapp che rappresentano la prova inconfutabile del fatto che lui abbia sostenuto al turno di ballottaggio con grande impegno Marino contro il centrodestra. Infine, risultava chiaro già da allora, al di là delle dichiarazioni di maniera, che il prode Giovine, dopo aver saccheggiato per almeno un anno Casertace per trasformare i nostri articoli in comunicati di dura denuncia nei confronti del sindaco, si era subito andato ad accucciare ai suoi piedi, dopo essersi accreditato e, di conseguenza, dopo aver accumulato molti voti grazie a quell’attività politica sviluppata sui temi trattati da questo giornale.

Nei giorni dell’insediamento del nuovo consiglio, scrivevamo di una maggioranza a 25 e non a 26, così come è diventata, di fatto, oggi. Al tempo, infatti, sembrava che l’altro ragazzotto, anzi giovanotto che come è noto è una estensione un po’ banalizzata di giovane e quindi di… Giovine, Dino Fusco, mantenesse il punto. Attenzione, l’uso della parola ragazzotto non è leggero né offensivo. Se un consigliere comunale assiste alla nomina formale di suo padre, il preside Antonio Fusco, oggi in pensione, a consulente dell’assessore alla Cultura Battarra e immediatamente dopo si mette a votare a favore della maggioranza, come lo dobbiamo chiamare se non ragazzotto, pardon giovanotto, pardon, Giovin-otto? Oggi, in una seduta del consiglio comunale abbastanza importante soprattutto per il punto all’ordine del giorno relativo alla costituzione dell’Azienda speciale dei servizi sociali, c’è chi è pronto ora a scriverlo a sei mesi di distanza dalle elezioni che 5 consiglieri eletti dal popolo per rappresentare la minoranza politica della città capoluogo, sono saliti sul carro del vincitore. Noi c’eravamo portati, come si suol dire, il lavoro avanti. Dunque consideriamo un fatto normale che Vignola, Fusco e Giovine abbiamo votato insieme alla maggioranza contro la richiesta di sospensiva del punto riguardante l’elezione della Commissione edilizia paesaggistica, presentata da Pasquale Napoletano. E nulla toglie al nostro ragionamento sulla maggioranza formata ormai da 26 consiglieri, il fatto che Pio Del Gaudio e Roberto Desiderio abbiano votato sì, assecondando l’iniziativa di Pasquale Napoletano. Ora, provate a immaginare un attimo cosa avrebbero fatto invece Del Gaudio e Desiderio se questa pregiudiziale non l’avesse presentata Napoletano, che a loro è legato da storici rapporti di amicizia, ma Zinzi  o Del Rosso, o Santonastaso. Tanto questo è vero come è vera la circostanza del voto favorevole degli appena citati Del Gaudio e Desiderio sull’argomento più importante, più rilevante e politicamente vincolante di questo consiglio comunale: la costituzione dell’Azienda speciale dei Servizi sociali. Un voto favorevole con un peso politico discriminante e che sancisce, al di là di quello che succederà sul bilancio dove magari qualche piccola rappresentazione della finzione ci sarà ancora, che sia Del Gaudio che Desiderio vadano considerati a tutti gli effetti esponenti del centrosinistra e vadano considerati quali componenti della maggioranza di Carlo Marino.

Il voto sull’Azienda speciale di Del Gaudio e Desiderio ha coperto ulteriormente le spalle al sindaco di fronte al primo scricchiolio vero, avvenuto nel Pd, in questa consiliatura, così come spieghiamo in un altro articolo.